ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04259

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 201 del 31/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 31/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 31/03/2014
MINISTERO DELL'INTERNO 31/03/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/06/2014
Stato iter:
11/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/03/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/03/2016

CONCLUSO IL 11/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04259
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Lunedì 31 marzo 2014, seduta n. 201

   SCOTTO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il Monte Faito è una cima campana che raggiunge i 1131 metri sopra il livello del mare;
   alle sue pendici comincia il parco regionale dei Monti Lattari;
   nonostante la bellezza e l'importanza di tale parco, tutte le vie d'accesso sono attualmente chiuse;
   la funivia che, da oltre 60 anni saliva da Castellammare, si è fermata nel settembre del 2012, ufficialmente per lavori di adeguamento strutturale (messa in sicurezza e adeguamento alle normative);
   sono stati stanziati per tali lavori circa due milioni di euro attraverso fondi regionali, ma sui tempi di riapertura nessuno si sbilancia;
   l'altra via d'accesso su quello stesso versante era la strada che parte dalla Reggia del Quisisana, fatta costruire dal conte Giusso durante lo scorso secolo, ma è stata inibita alla viabilità perché troppo stretta, nonostante fino all'anno scorso pendolari, residenti, addetti ai ripetitori radio-televisivi e villeggianti continuassero ad utilizzarla;
   questa strada non ha retto all'incuria e alla devastazione, perché il taglio abusivo di alberi a scopo di lucro e la conseguente occlusione dei valloni di convogliamento delle acque, sapientemente previsti dagli ingegneri che la realizzarono, hanno provocato frane e smottamenti, rendendola di fatto impraticabile;
   il rischio idrogeologico è particolarmente alto nel tratto tra Scanzano e Pozzano, frazioni di Castellammare, ma intanto i primi tornanti continuano ad essere frequentati da coppie e da sversatori abusivi di rifiuti;
   rimaneva dunque utilizzabile solo l'ex strada statale 269, oggi strada provinciale, che da Vico Equense portava su verso la cima, ma il 4 marzo scorso un grosso macigno è franato all'altezza del km 12,700, bloccando il passaggio;
   per qualche giorno il macigno è rimasto lì, senza che nessuno intervenisse, dopodiché sono stati avvisati i vigili del fuoco, che però, una volta giunti sul posto, non hanno potuto che chiudere la viabilità per il rischio frane, in attesa della messa in sicurezza del costone di roccia;
   tale opera di messa in sicurezza ad oggi non è ancora avvenuta;
   negli scorsi giorni una squadra di operai ha provveduto a frammentare e a rimuovere il grosso masso, ma resta immutata l'ordinanza n. 78 del 7 marzo scorso con la quale il comune di Vico Equense ha disposto la chiusura della strada;
   per i nuclei familiari residenti, i lavoratori delle stazioni di ripetizione dei segnali Rai e Mediaset, gli esercenti ed i proprietari di case superstiti dopo la miriade di abbandoni degli ultimi 20 anni, la situazione è paradossale: difatti seguendo le disposizioni del divieto i bambini non potrebbero più andare a scuola, gli adulti a lavoro, né a rifornirsi di generi di necessità (gli esercizi aperti sono in tutto 8, considerando anche il bar, i rifugi e i ristoranti), i tecnici dei ripetitori e gli esercenti non potrebbero andare a lavorare, i proprietari vedrebbero sospesa la possibilità di raggiungere le proprie case, il cui valore immobiliare è bassissimo ed i cui costi sono spaventosi (la manutenzione infatti, vista la durezza del clima, raggiunge cifre molto elevate);
   come se non bastasse il danno, per i proprietari ci sono anche le beffe: se non si paga un servizio di vigilanza avere uno o più furti in casa è praticamente una certezza, ed inoltre le rendite catastali fissate dal comune di Vico Equense per la zona sono equiparate a quelle di Capri e Sorrento, con il risultato che si affrontano ingenti spese fiscali senza ricevere quasi nessun servizio;
   il parco regionale dei Monti Lattari, istituito il 13 novembre del 2003 con decreto del presidente della giunta regionale della Campania n. 781 è tuttora praticamente una legge rimasta sulla carta;
   lo scenario è tragico, come si capisce non appena arrivati nei pressi della salita della Reggia Borbonica del Quisisana a Castellammare, recentemente ristrutturata e circondata da un verde lussureggiante;
   come già accennato, infatti, la strada costruita sulla traccia di una vecchia mulattiera da Girolamo Giusso, antico proprietario del Faito, alpinista e ambientalista ante litteram, in diversi punti presenta discariche improvvisate, con scarpe vecchie, lattine, giocattoli rotti, secchi di vernice vuoti, tubi, cesti, bottiglie di plastica, materassi, frigoriferi da bar, parabrezza di auto, materiale da demolizione edilizia, pneumatici e pannelli di amianto che si affollano oltre i tornanti o lungo sentieri tracciati perpendicolarmente dalle vie del taglio abusivo;
   percorrendo i viali dei giardini della Reggia borbonica in direzione Pimonte le cose non migliorano: sono visibili segni di frane e smottamenti, ma soprattutto i torrenti sono chiaramente usati come sversatoi;
   in quei punti sono rintracciabili alcuni pannelli di amianto rinchiusi in teloni cerati dai vigili del fuoco;
   sul Faito, distribuite su un territorio di poche decine di chilometri quadrati, vivono fisse una ventina di famiglie;
   eppure vi sono tra le duecento e le trecento abitazioni, un terzo delle quali abbandonate;
   queste abitazioni sono il retaggio di una fase storica in cui erano attivi un maneggio ed una stazione sciistica, un ufficio postale, una stazione dei carabinieri, un cinema, una pompa di benzina ed una fattoria;
   attualmente anche le poche attività commerciali ancora presenti sono a rischio di fallimento;
   un'ulteriore problematica legata a quell'area consiste nei tagli abusivi effettuati sulla strada privata del Quisisana, quest'anno estesi anche alle zone interne, peraltro molto più battute;
   non sono bastate le molte segnalazioni effettuate agli organi competenti dalla Pro-Faito Onlus, associazione che raccoglie cittadinanza e turisti abituali;
   recentemente il taglio di un pino all'altezza del chilometro 14,200 della strada provinciale 269, ha provocato danni ai fili della rete elettrica, lasciando senza luce per diversi giorni alcune famiglie residenti, e sulla strada che da Pian del Pero porta alla Conocchia è ben visibile l'attività di taglio nel faggeto circostante;
   l'ente che si occupa del parco regionale dei Monti Lattari presenta una serie di problematiche: possiede un organigramma ma mancano alcuni organi, ha una sede ma non ha dipendenti sufficienti ad espletare i diversi compiti;
   nel territorio in questione sono purtroppo all'ordine del giorno fenomeni di abusivismo edilizio, sversamento di rifiuti, bracconaggio, gestione non regolamentata del patrimonio forestale, incendi, dissesto idrogeologico, abbandono della rete sentieristica ed una costante perdita di biodiversità, identità storica e culturale –:
   se il Ministro sia a conoscenza degli esposti in premessa;
   quali misure abbia già preso in merito e quali azioni intenda intraprendere a riguardo e, in particolare se non ritenga opportuno ed urgente intervenire al fine di impedire ulteriori sversamenti di rifiuti incrementando il controllo del territorio. (4-04259)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 11 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 588
4-04259
presentata da
SCOTTO Arturo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, tenuto conto delle informazioni acquisite dagli enti territoriali competenti, circa lo stato dell'area del Monte Faito ricadente nel territorio dell'ente parco regionale dei Monti Lattari, si rappresenta quanto segue.
  L'Ente Parco, in data 13 novembre 2015, ha comunicato di aver, già dal mese di aprile del 2014, riaperto la strada statale 267 quale principale via carrabile di accesso all'area montana del territorio del comune di Vico Equense (NA).
  Per quel che riguarda la riapertura della funivia, l'Ente sta svolgendo un ruolo attivo partecipando al tavolo tecnico istituito in seno alla regione Campania, mentre per quel che riguarda il ripristino della via di accesso dal comune di Castellammare di Stabia all'area del Monte Faito, si segnala che ogni previsione di recupero dovrà tener conto di un adeguato sistema di messa in sicurezza dell'intera area interessata con particolare riguardo al rischio del dissesto idrogeologico.
  Infine, in merito allo sversamento dei rifiuti nell'area, si segnala che le attività di vigilanza in capo all'ente non sono ancora state attivate in quanto manca la nomina del direttore del Parco, nonché il personale tecnico assegnato dalla regione. In ogni caso l'Ente Parco ha rappresentato che ha tempestivamente segnalato, nei casi dovuti, agli enti e ai soggetti competenti i presunti reati ambientali di cui è venuto a conoscenza.
  Ad ogni modo, ferma restando la competenza regionale in materia, il Ministero ha chiesto alla regione Campania di essere informato sull'evolversi della situazione, anche al fine dell'eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali competenti.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

MONTE FAITO

EUROVOC :

rete stradale

gestione dei rifiuti

adeguamento strutturale

disastro naturale

protezione civile