ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04256

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 200 del 28/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 28/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 28/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04256
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo di
Venerdì 28 marzo 2014, seduta n. 200

   LABRIOLA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa sembra che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti — divisione 4 — demanio marittimo e sistema informativo del demanio marittimo (S.I.D), nelle scorse settimane, abbia dato il via libera definitivo alla realizzazione del parco eolico «near shore» che sorgerà nella rada del Mar Grande di Taranto;
   l'autorizzazione unica prevista dall'articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 per una centrale eolica offshore, rilasciata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dopo l'assenso del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente a seguito della conferenza dei servizi alla quale parteciparono tutte le amministrazioni interessate, arrivò già lo scorso 27 giugno da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e pubblicata con decreto sulla Gazzetta Ufficiale del 13 luglio 2013;
   a seguito del ricorso da parte del comune di Taranto presentato ad ottobre al Tar della regione Puglia con cui si chiedeva l'annullamento, con sospensiva, del provvedimento dello scorso giugno, la procedura aveva subito un momentaneo arresto, ma a seguito della pronuncia del Tar sulla inammissibilità del ricorso, il Ministero sembra aver espresso parere definitivo alla realizzazione del parco eolico nella rada di Mar Grande;
   la realizzazione del parco avverrà nella rada esterna del porto di Taranto e sarà costituito da 10 aerogeneratori. Saranno disposti in due zone distinte: sei turbine esterne alla diga foranea e quattro esterne al molo polisettoriale (le zone prospicienti al Terminal Container e al V sporgente). Le torri, alte circa 110 metri, convoglieranno l'energia prodotta direttamente alla rete nazionale attraverso un cavo sottomarino lungo due chilometri. L'opera, chiamata tecnicamente «near shore», occuperà una porzione d'area che non ricade nel sito di interesse nazionale né interessa direttamente aree SIC (interesse comunitario) o ZPS (zone protezione speciale). Il parco nascerà in uno specchio d'acqua distante 100 metri dalla costa e 7 chilometri dalla città di Taranto. L'investimento complessivo dell'opera è stato stimato tra i 60 e gli 80 milioni di euro;
   autorizzare un progetto del genere, rischia di esporre la rada di Mar Grande in un enorme campo di pale eoliche in mezzo al mare. Per non parlare dei danni che subirebbero da un lato i delfini presenti in gran numero in quella zona di mare ed i volatili che spesso a causa delle pale eoliche perdono del tutto il senso dell'orientamento;
   tale progetto, inoltre, provocherà in fase di realizzazione e di esercizio, impatti rilevanti sugli ecosistemi circostanti, sia marini sia terrestri, che nonostante il grave inquinamento, hanno mantenuto caratteristiche ecologiche peculiari e sono ancora in grado di ospitare animali rari e protetti dalla legislazione vigente. Non a caso intorno a Taranto, esistono differenti siti considerati prioritari di salvaguardia, tanto da essere inseriti all'interno di SIC;
   siti d'importanza comunitaria (direttiva comunitaria n. 43 del 21 maggio 1992, (92/43/CEE) Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche nota anche come direttiva «Habitat», recepita in Italia a partire dal 1997);
   la costruzione delle mega strutture produrrà uno sconvolgimento del fondale marino e gravi ripercussioni sul vicino SIC «Posidonieto Isola di San Pietro — Torre Canneto», caratterizzato da praterie di Posidonia oceanica di rilevante importanza biologica, ecologica ed economica. Le praterie ospitano, infatti, un elevatissimo numero di specie vegetali e animali anche di notevole interesse commerciale, che vivono, si alimentano e si riproducono tra i rigogliosi cespugli. Non meno importanti sarebbero gli impatti inflitti ai tanti animali nectonici (grandi pesci pelagici, squali, tartarughe marine, delfini) che frequentano la vasta area portuale di Taranto, molti di questi inseriti nella direttiva habitat 92/43/CEE;
   l'area circostante il sito in cui si vorrebbe far sorgere le torri eoliche comprende altri due SIC terrestri: la vicinissima «Pineta dell'Arco Ionico» e «Mar Piccolo». Entrambi i siti sono sede di una ricchissima avifauna protetta dalla direttiva uccelli 79/409/CEE. La costruzione di un parco eolico in un tratto costiero interessato da una cospicua presenza di specie stanziali e migratorie, comporterebbe stragi intollerabili di uccelli. Gli impatti scientificamente documentati sono dovuti alla collisione degli animali con l'impianto, in particolare con il rotore, ma possono essere anche indiretti e provocati dall'aumento del disturbo antropico in un'area con conseguente allontanamento e scomparsa degli individui;
   gli effetti negativi riguardano un ampio spettro di specie, dai piccoli passeriformi ai grandi veleggiatori come le cicogne, i rapaci, gli aironi, e molti altri ancora. Alla luce di quanto esposto, appare paradossale voler continuare a rovinare e ad alterare l'ambiente naturale di Taranto, ambiente che è stato fin troppo deturpato e che nonostante tutto racchiude ancora tesori naturalistici di grande valore. Il patrimonio naturale che potrebbe attirare turisti e amanti della natura, verrebbe non solo nuovamente compromesso ma si violerebbero quelle disposizioni che riguardano siti considerati prioritari dalla legge, facenti parte della Rete Natura 2000 creata dall'Unione europea con lo scopo di tutelare e conservare gli habitat e le specie identificate come prioritarie dagli Stati membri –:
   quali iniziative i Ministri interrogati abbiano intenzione di porre in essere al fine impedire la realizzazione del parco eolico «near shore» che sorgerà nella rada del Mar Grande di Taranto salvaguardando, in tal modo, l'habitat naturale che sorge in tale SIC. (4-04256)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TARANTO,TARANTO - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

riserva naturale

protezione dell'ambiente

protezione della fauna

energia eolica

protezione degli animali

impianto portuale

litorale