ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04234

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 199 del 27/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 27/03/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 17/06/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/11/2015

SOLLECITO IL 26/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04234
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo di
Giovedì 27 marzo 2014, seduta n. 199

   SORIAL. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   secondo un recente studio dell'ospedale pediatrico di Boston, il bullismo fa male alla salute sia mentale che fisica di chi lo subisce, e, più a lungo si è vittime di tali azioni persecutorie, maggiori saranno i danni alla salute in futuro;
   la ricerca, pubblicata sulla rivista Pediatric, descrive gli effetti a lungo termine su chi subisce questa forma di violenza: i circa 4.300 minori monitorati per diversi anni, hanno mostrato che le conseguenze del bullismo perdurano anche per anni e sono tanto più gravi quanto più a lungo il bambino è stato oggetto delle prepotenze e violenze dei compagni «bulli»;
   di recente uno studio della Duke University a Durham, in Carolina del Nord, aveva già messo in evidenza che le vittime del bullismo vivono un trauma che non scompare con la crescita, ma che, invece, sembra accompagnare i ragazzi e contribuire a farli diventare adulti ansiosi, che fanno meno pratica sportiva, ad esempio riescono meno nella corsa, probabilmente a causa di una perdita di autostima, ma soprattutto, arrivano anche spesso a sviluppare disturbi depressivi, attacchi di panico e perfino tendenze suicide;
   il bullismo nella scuola è un fenomeno socio-culturale annoso ormai stratificato e sedimentato all'interno della nostra società da secoli, ma negli ultimi anni si sta diffondendo in maniera preoccupante;
   si considera «bullo» colui che danneggia con prepotenza altri ragazzi quasi sempre prendendo di mira vigliaccamente i più deboli e più esposti quindi alle prevaricazioni, come i disabili, oppure quelli considerati in qualche modo diversi, o comunque i più isolati, e che trova appagamento nel perseguitarli con azioni di violenza fisica (che arrivano fino a vere e proprie aggressioni) e/o psicologica (prese in giro, minacce, insulti, eccetera) che si basano comunque sempre su di una volontà di svalutazione e di umiliazione dell'altro;
   gli autori del bullismo non hanno un'età precisa, così come le loro vittime; possono essere alunni della scuola primaria, della scuola secondaria di primo e di secondo grado;
   Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta e autrice del libro appena uscito Conta su di me, relazioni per crescere spiega che le conseguenze del bullismo dipendono da vari fattori: la gravità della violenza, naturalmente, ma anche il senso che la vittima gli attribuisce e la durata della condizione di vittima, e sottolinea come sia di assoluta importanza l'intervento immediato e qualificato da parte del corpo docente che necessita, pertanto, di una formazione psicologica adeguata per sostenere le vittime e per educare e punire i colpevoli;
   secondo l’«European bullying research», parte del progetto Europe Anti-Bullying-Project, il 15,09 per cento degli studenti intervistati è stato vittima di bullismo e la maggior parte dei bulli sono compagni di classe (48,9 per cento) o comunque studenti della stessa scuola (23,4 per cento);
   una nuova e particolare forma di bullismo è il cyber-bullismo che utilizza i nuovi mezzi di comunicazione, quali l'e-mail, gli sms (short message service), i blog, i cellulari e il web in generale, producendo fenomeni a volte ancora più subdoli del bullismo tradizionale;
   il bullismo produce effetti patologici sulla psiche di bambini e adolescenti, che variano a seconda del soggetto coinvolto, e incidono negativamente sull'area relazionale delle vittime, con gravi effetti sull'autostima e sulle capacità di socializzare, fino a generare episodi di depressione, ansia e indurre, in casi estremi, anche idee suicidarie;
   la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, ratificata dall'Italia il 27 maggio del 1991 con la legge 27 maggio 1991, n. 176, appare ancora ben lungi dal trovare concreta e reale applicazione;
   le politiche recentemente attuate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per contrastare il fenomeno del bullismo, tra le quali l'istituzione della Commissione «Bullismo a scuola», composta da referenti del Comitato nazionale «Scuola e Legalità», l'istituzione di osservatori regionali permanenti e la campagna denominata «Smonta il bullo», consistente in una serie di iniziative finalizzate a contrastare il bullismo a scuola, sebbene positive, sembrano insufficienti rispetto al problema, che ad oggi continua ad essere particolarmente attuale e sempre più diffuso;
   la scuola pubblica è il luogo adibito all'educazione alla convivenza civile e alla promozione di comportamenti di solidarietà e integrazione, per la prevenzione dei fenomeni di emarginazione e violenza –:
   se sia stata attuata e in quel caso, in che modo, la direttiva dal Ministro pro tempore Fioroni che dettava le linee generali di indirizzo a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo;
   se esistano e in caso contrario se non si intendano promuovere degli studi epidemiologici anche in Italia, sulla pericolosa relazione che intercorre tra gli atti di bullismo subiti e le patologie psicologiche legate all'ansia, come evidenziato dagli studi citati;
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti e quali misure di competenza ritengano necessario prendere, alla luce di queste nuove allarmanti notizie degli effetti del bullismo sulla salute delle vittime, per promuovere azioni di prevenzione e di sensibilizzazione contro il fenomeno del bullismo più incisive e coordinando sul territorio nazionale le azioni promosse dagli istituti scolastici, con il coinvolgimento e la formazione specifica di docenti e famiglie, al fine di salvaguardare non solo i bambini di oggi, ma anche gli adulti di domani. (4-04234)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

vittima

aiuto sociale

diritti del bambino

formazione degli insegnanti

formazione professionale

istituto di istruzione

violenza

malattia mentale