ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04226

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 199 del 27/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 27/03/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 17/09/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/11/2015

SOLLECITO IL 26/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04226
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo di
Giovedì 27 marzo 2014, seduta n. 199

   SORIAL. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il 9 marzo 2014 il cantiere TAV all'ingresso di Brescia dello scalo merci alla piccola velocità di via Dalmazia, appena avviato, è stato sigillato per il ritrovamento di amianto, ritrovamento confermato l'11 marzo dai tecnici dell'Arpa Lombardia che hanno verificato la presenza di grandi quantità del pericoloso materiale;
   come riportato dal Corriere di Brescia, la Cepav 2, azienda incaricata dell'opera di bonifica dell'area, ha rinvenuto lastre d'amianto interrate abusivamente circa 20 anni fa, e tutto questo in un punto purtroppo non molto distante dal centro abitato;
   come è noto, l'amianto è un materiale molto pericoloso perché può causare una serie di malattie estremamente gravi all'apparato respiratorio umano dall'esito fatale e che si possono manifestare fino a quarant'anni dopo l'avvenuta esposizione al materiale;
   la pericolosità dell'amianto, che ha la capacità di rilasciare fibre potenzialmente inalabili dall'uomo, è anche legata al suo stato di conservazione ed aumenta quando può disperdere le sue fibre nell'ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilatamento di acqua piovana, e altro;
   al momento non si sa quanto sia estesa l'area inquinata e l'indagine dovrà trovare gli eventuali responsabili anche se capire da dove arrivino quelle lastre non sarà facile; allo stesso tempo le analisi dovranno stabilire il grado di pericolosità del materiale sotto sequestro, verificando se è sfibrato o ancora intatto, per comprenderne il grado di nocività e poi bisognerà iniziare con i carotaggi anche nelle zone limitrofe per escludere la presenza di altro amianto interrato nei dintorni;
   Dario Balotta, responsabile trasporti della Lombardia per Legambiente, ha ribadito la necessità di un «piano di finanziamento per bonificare le aree inquinate e rendere più vivibile la città di Brescia»
perché non è la prima volta, infatti, che un cantiere dell'Alta velocità porta alla luce siti inquinati, ma pare che basti «puntare» una scavatrice per scoprire qualcosa che sarebbe dovuto rimanere nascosto, in un territorio come quello lombardo, dove l'elevata industrializzazione ha purtroppo causato un pesante inquinamento ambientale;
   nessuno è in grado di stabilire i tempi della bonifica anche perché bisognerà stabilire prima di chi sia la pertinenza dei lavori e delle relative spese, e sarà molto difficile trovare, a tanti anni di distanza, i responsabili dell'interramento abusivo;
   nel frattempo, come riportato e documentato anche fotograficamente dalla stampa, sembra che la zona sia stata semplicemente ricoperta con dei teli di plastica trasparente tenuti fermi da alcune pietre –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti;
   quali siano i motivi per cui l'area, ad oggi, sembra sia stata messa in sicurezza in maniera così precaria e approssimativa e se non si ritenga urgente adoperarsi affinché sia approntata una seria messa in sicurezza della zona;
   se risulti quali siano la tempistica e le modalità di intervento delle opere di bonifica del sito previste ad oggi;
   se risulti quali siano gli agenti inquinanti monitorati, le quantità riscontrate e quali procedure e livelli di sicurezza siano stati previsti per la popolazione e l'ambiente in relazione al livello di pericolosità del sito;
   se non considerino necessario provvedere, nell'ambito delle proprie competenze e d'intesa con gli enti locali interessati, individuare urgentemente, e rendere immediatamente disponibili, adeguate risorse economiche che consentano di effettuare dei monitoraggi a tappeto su tutta l'area dell'hinterland bresciano senza aspettare di ritrovare ancora fortunosamente materiali nocivi, purtroppo nascosti in passato evidentemente un po’ ovunque nella zona, che, lasciati dove sono, costituiscono un reale pericolo di inquinamento del terreno e delle falde acquifere;
   se non si ritenga necessario e urgente attuare una rigorosa analisi dei rischi, nonché un'indagine sullo stato della salute della popolazione locale relativamente alla presenza delle tante sostanze inquinanti già rinvenute, per tutelare l'inalienabile diritto alla salute di ciascun cittadino. (4-04226)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BRESCIA,BRESCIA - Prov,LOMBARDIA

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

zona inquinata

inquinamento del suolo

agente inquinante

amianto

sostanza pericolosa

risorsa economica

sanita' pubblica