ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04191

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 198 del 26/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: FICO ROBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26/03/2014
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 31/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04191
presentato da
FICO Roberto
testo di
Mercoledì 26 marzo 2014, seduta n. 198

   FICO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che:
   la difficile situazione economica del Paese impone a tutte le amministrazioni pubbliche e alle società controllate di intraprendere azioni volte alla razionalizzazione e alla massima trasparenza delle spese;
   alla luce di questa situazione economica, l'articolo 49-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, istituisce un comitato interministeriale, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, con compiti di indirizzo e coordinamento in materia di razionalizzazione e revisione della spesa delle pubbliche amministrazioni; agli stessi fini attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri la facoltà di nominare un commissario straordinario;
   la stessa Presidenza del Consiglio è chiamata ad una razionalizzazione del proprio bilancio, che ancora per il 2014 si aggira attorno ai tre miliardi di euro;
   il citato decreto-legge sulla spending review stabilisce che sono soggette alle misure di riordino e miglioramento della qualità della spesa sia le amministrazioni pubbliche sia le società controllate, fra queste ultime rientra anche la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo (RAI);
   la RAI ha come prima fonte di finanziamento il canone di abbonamento pagato dagli utenti, ed è proprio attraverso il canone che essa è tenuta, in quanto concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, ad assolvere a tutti gli obblighi derivanti dal contratto di servizio stipulato con il Ministero dello sviluppo economico;
   le entrate derivanti dal canone di abbonamento si aggirano attorno ad un miliardo e settecento milioni di euro, cui devono aggiungersi, quale ulteriore fonte di finanziamento per la RAI, gli introiti pubblicitari;
   nonostante le ingenti risorse pubbliche di cui la RAI dispone, sul bilancio pluriennale 2013-2015 della Presidenza del Consiglio dei ministri risulta un capitolo (il n. 475) denominato «Somma da corrispondere alla RAI per i servizi speciali aggiuntivi a quelli in concessione, nonché a titolo di rimborso delle spese per l'estensione al territorio di Trieste della Convenzione 26 gennaio 1952, concernente la concessione dei servizi circolari di radioaudizione e di televisione»;
   l'entità delle somme riferite a tale capitolo è pari a 21 milioni di euro per il 2013, a 21,8 milioni per il 2014, a 22 milioni di euro per il 2015;
   in un articolo de «Il Sole 24 Ore» del 19 marzo 2014 — nel quale si denunciano, più in generale, gli elevati (e potenzialmente crescenti) costi della macchina burocratica della Presidenza del Consiglio dei ministri — si sostiene che dei 21 milioni riportati al capitolo 475 del bilancio e corrisposti alla RAI, circa un terzo sia dedicato ai «non meglio definiti servizi speciali aggiuntivi per l'estero», due terzi alle «minoranze linguistiche» –:
   da quanto tempo la Presidenza del Consiglio dei ministri corrisponda questo contributo aggiuntivo alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo;
   che tipo di prestazioni si intenda precisamente remunerare attraverso le somme riportate, per il triennio 2013-2015, nel capitolo 475 del bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri;
   in che modo siano ripartite tali somme e quali siano, in particolare, i «servizi speciali aggiuntivi a quelli in concessione» per i quali la RAI riceve tali contributi;
   se, tenuto conto delle ingenti risorse pubbliche già destinate alla RAI attraverso il canone di abbonamento, non ritenga tali somme corrisposte dalla Presidenza del Consiglio dei ministri non necessarie e non giustificabili nell'attuale contesto della finanza pubblica. (4-04191)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA SPA

EUROVOC :

servizio pubblico

televisione

contratto di prestazione di servizi

parafiscalita'

sistema di finanziamento