ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04174

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 197 del 25/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: GALATI GIUSEPPE
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 25/03/2014
Stato iter:
11/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/06/2015

CONCLUSO IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04174
presentato da
GALATI Giuseppe
testo di
Martedì 25 marzo 2014, seduta n. 197

   GALATI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   in data 3 marzo 2014 la direzione centrale degli affari generali della polizia di Stato del dipartimento della pubblica sicurezza trasmette alle sedi delle questure la nota n. 599/A/1/131.4.1/2701 avente ad oggetto un progetto di «razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di Stato sul territorio»;
   con la nota è evidenziata l'esigenza di una condivisa razionalizzazione e dislocazione dei presidi di polizia sul territorio, che tenga in debito conto la conclamata carenza di organico in cui versano le forze dell'ordine, e l'attuale congiuntura economica;
   fa presente che, inoltre, è allo studio una riduzione degli organici di ruolo, oltre che operativi e tecnici nell'ambito di una ipotesi progettuale che si struttura attraverso due direttrici, delle quali una sarebbe orientata e finalizzata a una rivisitazione della dislocazione dei commissariati di P.S., delle compagnie dei carabinieri e di quelle forze speciali a carattere sussidiario concentrate in alcune sedi e non razionalmente distribuite sul territorio; l'altra, a carattere interno alla polizia dello Stato, diretta ad una ottimizzazione dei presidi delle quattro specialità di base (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) – che, come si legge nella stessa nota, sono considerate «legate ad una realtà ormai superata alla luce delle nuove esigenze, conseguenti alla rete stradale e ferroviaria rinnovata ed al nuovo sistema postale e delle frontiere»;
   in considerazione di tali valutazioni, la nota illustra gli interventi di razionalizzazione identificati al fine di porre in essere tale orientamento, consistenti nella previsione di consistenti tagli, soppressioni ed accorpamenti per le sedi operative delle questure (n. 11 commissariati), della polizia stradale (n. 2 compartimenti e 27 presidi), della polizia ferroviaria (con la soppressione di n. 73 sottosezioni e posti Polfer), della polizia postale (soppressione di n. 73 sezioni provinciali), della polizia delle frontiere (soppressione di 2 zone franche e 10 presidi minori). Ulteriori tagli sono previsti per le squadre nautiche, squadre sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri;
   nell'ambito di questo quadro di revisione della spesa, l'interrogante segnala diversi elementi di preoccupazione e perplessità, riscontati, diffusi e percepiti come elementi di turbamento nella società civile e tra gli amministratori degli enti territoriali, con particolare riferimento a quei territori nei quali quello della sicurezza è un problema di primaria importanza ed assume sovente i tratti dell'emergenza;
   tra questi territori, ad esempio, si segnala la previsione di soppressione di alcuni presidi di polizia (ferroviaria e postale) collocati nell'area provinciale calabrese di Cosenza; secondo quanto comunicato all'interrogante dai referenti istituzionali della provincia di Cosenza, infatti, rientrerebbero nel piano di tagli e soppressioni sia la Polfer che la sezione di polizia postale di tale provincia, che rappresentano indispensabili diramazioni statali di garanzia per la sicurezza dei cittadini, come dimostrano peraltro i dati sui volumi dei procedimenti amministrativi avviati e conclusi nell'area di riferimento nell'ambito delle attività di prevenzione e del perseguimento delle infrazioni, oltre che di controllo sulla sicurezza del territorio. Con riferimento alla sezione polizia postale di Cosenza, l'interrogante ritiene opportuno segnalare che tale ufficio rappresenta l'unico punto di riferimento per il contrasto dei reati, cui la stessa unità operativa fa fronte attraverso l'utilizzo della rete informatica e telefonica;
   appaiono infine condivisibili le preoccupazioni sollevate da chi vede nella soppressione di questo servizio una circostanza idonea a riversarsi negativamente sul settore turistico – fonte essenziale di sviluppo economico per un'area notoriamente interessata da forti criticità – essendo suscettibile di configurarsi quale elemento di depauperamento dei livelli di attrattività del territorio per i visitatori e viaggiatori, i quali ricercano in prima istanza la tranquillità e la sicurezza dei luoghi di destinazione, sicurezza e tranquillità che questo territorio avrebbe serie difficoltà a garantire –:
   quali interventi il Ministro ritenga di poter sollecitare, nell'ambito dei propri poteri di impulso ed indirizzo delle attività gestionali che fanno capo al dicastero, per pervenire a una revisione nel piano di tagli, soppressioni ed accorpamenti organici tra strutture amministrative preposte alla sicurezza e al controllo del territorio e ritenute indispensabili per una convivenza civica e serena dei cittadini ivi residenti. (4-04174)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 440
4-04174
presentata da
GALATI Giuseppe

  Risposta. — Le questioni segnalate nell'interrogazione in oggetto, relative alla chiusura di una serie di presidi della polizia di Stato con particolare riferimento a quelli della polizia postale e ferroviaria ubicati nella provincia di Cosenza, sono legate ad un piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi ancora non definito, essendo sopravvenuto una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia.
  Il provvedimento non intacca l'impianto della legge n. 121 del 1981, imperniato sul necessario pluralismo delle forze di polizia e sulle funzioni di coordinamento a livello centrale come anche sul territorio. Si è consapevoli, d'altra parte, che la valorizzazione del coordinamento è pienamente funzionale al processo di spending review, consentendo di realizzare più agevolmente il duplice obiettivo di incrementare l'efficienza del sistema e di ridurre gli sprechi grazie al moltiplicarsi delle sinergie operative.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del Paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il comando generale dell'arma dei carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presidi delle quattro specialità di base della polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la Polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni Paesi d'oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presidi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

COSENZA - Prov,CALABRIA

EUROVOC :

sicurezza pubblica

soppressione di posti di lavoro

forze paramilitari

polizia