ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04147

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 195 del 21/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/03/2014
Stato iter:
06/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/03/2015
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/03/2015

CONCLUSO IL 06/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04147
presentato da
CATANOSO Basilio
testo di
Venerdì 21 marzo 2014, seduta n. 195

   CATANOSO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   in queste ultime settimane, in ottemperanza alle disposizioni in tema di razionalizzazione delle risorse economiche e strumentali nelle pubbliche amministrazioni (la cosiddetta spending review) e a seguito del potenziamento degli organici nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco ai sensi dell'articolo 8, comma 1, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101 recante disposizioni per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni, il Dipartimento nazionale ha redatto un progetto di riordino delle strutture centrali e territoriali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
   questo progetto è stato consegnato alle organizzazioni sindacali lo scorso 6 febbraio 2014, nel corso di un confronto con il Sottosegretario di Stato delegato ed i vertici dell'amministrazione;
   lo stesso, dopo alcuni confronti con le parti e in conseguenza di osservazioni fatte pervenire dalle medesime è stato rimodulato e ritrasmesso lo scorso 7 marzo 2014;
   dalla lettura e dall'analisi scaturita, facendo menzione alla regione Sicilia, sono state riscontrate e denunciate incongruità e principi che non sono coerenti con la linea e gli indirizzi tendenti a garantire sull'intero territorio uno standard di sicurezza adeguato a fronteggiare i pericoli ed i rischi connessi alle peculiari caratteristiche del territorio regionale (sisma, tsunami, alluvioni, dissesto idrogeologico, vulcani, ecc.) agli incendi di bosco e di interfaccia e non ultimo quelli derivanti dalle attività industriali (poli petrolchimici di Milazzo, Siracusa e Gela);
   la lettura del progetto evidenzia, infatti, la riduzione dell'attuale dispositivo di soccorso e il rigetto delle reiterate richieste che da più parti chiedono di giungere all'effettiva autonomia del soccorso nell'isola;
   a fronte di un prospettato potenziamento di 1.000 unità che avrebbe dovuto garantire un rafforzamento della macchina dei soccorsi, non si sta procedendo a coprire il turn-over, ma si sta adottando un ridimensionamento degli organici dei comandi siciliani con una forte riduzione della dotazione organica del personale operativo e del personale appartenente al supporto amministrativo, tecnico e informatico;
   distaccamenti già decretati come permanenti, vengono declassati a distaccamenti volontari e successivamente vengono temporaneamente esclusi, poiché la loro apertura non è più ritenuta indispensabile nel breve periodo con la conseguente eliminazione dalle piante organiche del personale operativo originariamente previsto (vedi ad esempio i distaccamenti di Roccalumera, di Bagheria, di Cefalù o, ancora, Palagonia);
   inoltre, l'inaccettabile riduzione del personale del nucleo sommozzatori di Catania con la previsione di un organico di sole 14 unità che non consentirà di assicurare il soccorso nell'arco delle ventiquattrore;
   i due nuclei sommozzatori dell'isola, uno a Palermo con 28 operatori ed uno a Catania con soli 14 operatori, non potranno garantire medesimi standard di sicurezza e di operatività per tutto il territorio regionale considerando, dunque, di livello inferiore lo standard di sicurezza di cui potrà dispone la Sicilia orientale (province di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna), rispetto a quello assicurato dal nucleo sommozzatori di Palermo che potrà invece assicurare per la Sicilia occidentale (province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta) un operatività h24 potendo, infatti, dispone di 28 operatori;
   a ciò si è aggiunta la colpevole omissione della valutazione dei nuovi parametri definiti dall'emananda legge regionale che ha innalzato al rango di città metropolitane le città di Messina, Catania e Palermo, valutazione che avrebbe determinato, se tenuta doverosamente in conto, il potenziamento delle dotazioni organiche dei citati comandi;
   per questi e altri motivi la Confsal vigili del fuoco, sigla sindacale maggiormente rappresentativa, sta denunciando in questi giorni le omissioni e gli errori del nuovo piano di riordino del Corpo dei Vigili del fuoco;
   non è più accettabile che una regione come la Sicilia venga considerata nell'ambito del Corpo nazionale dei vigili del fuoco una regione di serie «C», attesa l'elevata professionalità del personale dei vigili del fuoco, la stima e la fiducia più volte espressa dalla popolazione e dalle istituzioni regionali e dal numero d'interventi di soccorso (mediamente circa 75 mila all'anno) che nell'ultimo decennio la vedono al primo posto davanti a regioni ritenute, forse a torto, più a rischio quali il Piemonte, la Lombardia, l'Emilia e il Veneto;
   non è più accettabile che una regione come la Sicilia caratterizzata da rischi di origine naturale (sisma, alluvioni, dissesto idrogeologico, vulcanico, e altro) industriale e antropici veda una riduzione dei presidi sul territorio e della pianta organica;
   non è accettabile, a giudizio della Confsal e dell'interrogante, che una regione con una fortissima vocazione turistica e con i pericoli incombenti già descritti, non abbia ancora ottenuto l'improcrastinabile autonomia del soccorso che deve essere raggiunta attraverso l'adeguato potenziamento degli organici, dei mezzi e delle attrezzature;
   a tutt'oggi le azioni poste in atto dagli uffici centrali del dipartimento e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco hanno penalizzato le giuste aspettative della popolazione isolana e mortificato il lavoro svolto in silenzio, professionalità ed abnegazione dagli uomini e dalle donne dei Vigili del fuoco della regione –:
   quali iniziative di natura normativa e amministrativa intenda adottare il ministro interrogato affinché vengano apportate le opportune correzioni ed integrazioni al piano di riordino del Corpo nazionale del vigili del fuoco. (4-04147)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 386
4-04147
presentata da
CATANOSO Basilio

  Risposta. — In relazione a quanto riferito nell'interrogazione indicata in oggetto, si comunica che è stato predisposto un progetto di riordino delle strutture centrali e territoriali del corpo nazionale dei vigili del fuoco – già sottoposto alle organizzazioni sindacali – finalizzato all'ottimizzazione delle risorse disponibili, al decentramento delle funzioni e alla razionalizzazione del funzionamento delle strutture.
  Il progetto, partendo dalle esigenze del territorio, ha ridefinito la mappatura delle sedi (centrali e distaccate), riclassificandole in base a indicatori riconducibili al rischio territoriale, alla popolazione, all'estensione territoriale, allo sviluppo industriale e commerciale.
  Tale progetto è stato elaborato sulla base di parametri territoriali oggettivi e non prevede alcun depotenziamento del dispositivo di soccorso nella regione Sicilia. In particolare, relativamente ai comandi provinciali vigili del fuoco della Sicilia e alla competente direzione regionale vigili del fuoco, il progetto prevede per gli organici del personale operativo dei vigili del fuoco non specialista – rispetto alla precedente ipotesi di pianta organica – un incremento complessivo di 140 unità, in linea con quanto previsto nel resto del territorio nazionale.
  Il progetto prevede, inoltre, che taluni distaccamenti permanenti non ancora attivati o a funzionamento «discontinuo» (es. stagionali), caratterizzati da bassa operatività e comunque posti in prossimità di altri distaccamenti operativi che assicurano la completa copertura del territorio, possano essere «riclassificati» privilegiando la partecipazione della componente volontaria del corpo nazionale.
  Si precisa, al riguardo, che le sedi di cui la l'interrogante denuncia la chiusura non sono mai state rese operative nel passato.
  Si soggiunge che il progetto riconosce ampia flessibilità in ambito locale cosicché i comandanti provinciali, in quanto responsabili del servizio di soccorso pubblico, hanno la facoltà di adattare il modello di dispositivo di soccorso alle esigenze legate alle specificità del territorio, operando una diversa distribuzione delle unità di personale tra i diversi distaccamenti della provincia ovvero attivando sedi distaccate, in aggiunta a quelle previste dal progetto, purché tale ipotesi sia compatibile con le risorse assegnate. Inoltre, i direttori regionali, di concerto con i comandanti provinciali, possono istituire distretti sul territorio costituiti da più distaccamenti, associati e organizzati in modo da assicurare una maggiore flessibilità operativa.
  Riguardo al servizio dei nuclei sommozzatori, la riorganizzazione costituisce il frutto di un attento studio dei dati e dei parametri relativi al settore specialistico, quali il rischio idraulico, le tipologie di interventi, nonché la distribuzione dei turni di servizio, in ragione dell'efficienza e dell'efficacia della risposta operativa alla domanda di soccorso tecnico nonché del servizio reso alla cittadinanza.
  Al riguardo, si precisa che il servizio svolto dai sommozzatori nel corso degli anni ha assunto connotazioni ben precise, che non richiedono una diffusione capillare sul territorio. La statistica degli interventi dimostra, infatti, che questi consistono, in gran parte, nella ricerca e recupero di salme ovvero di oggetti di interesse giudiziario, interventi che, palesemente, possono essere eseguiti con efficacia anche non nell'immediatezza, ma a distanza di qualche ora.
  L'individuazione dei nuclei oggetto di riorganizzazione, pertanto, si basa sulla valutazione di diversi elementi tra i quali vanno evidenziate, soprattutto, le criticità connesse all'organico ridotto ed ai turni di servizio coperti. In particolare, i nuclei con organico ridotto sono in grado di coprire solo un turno sui quattro in cui si articola il servizio, determinando una gestione onerosa in termini di risorse logistiche e umane.
  L'esiguità dell'organico rende, inoltre, difficoltosa l'organizzazione dell'attività di addestramento che, per questa particolare tipologia di servizio di soccorso, risulta essere quanto mai indispensabile.
  Nell'ottica del progetto sopra descritto, è stato previsto che nei comandi capoluogo di regione il servizio sia prestato «H24» su quattro turni.
  In alcune regioni sarà comunque mantenuto un secondo nucleo sommozzatori, tra cui quello di Catania in Sicilia, che svolgerà servizio soltanto nei turni diurni. Si evidenzia che il potenziamento del suddetto nucleo con copertura anche dei turni notturni non è al momento compatibile con le risorse del corpo nazionale.
  Per completezza d'informazione, si comunica che il 29 dicembre scorso si è provveduto all'assunzione di 614 vigili del fuoco: 400 in base alle previsioni del decreto legge n. 90 del 2014, convertito con legge n. 114 del 2014; 214 derivanti dal turn-over 2013. A tale fine, si è attinto, in parti uguali, alle graduatorie della procedura di stabilizzazione del personale volontario del corpo nazionale dei vigili del fuoco e del concorso pubblico a 814 posti di vigile del fuoco.
  I restanti 600 vigili del fuoco, la cui assunzione è stata autorizzata con il citato decreto legge n. 90 del 2014, saranno immessi nei ruoli del Corpo nazionale a partire dal mese di settembre del 2015.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

EUROVOC :

organizzazione amministrativa

Sicilia

soppressione di posti di lavoro

protezione civile

risorsa economica

isola