ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04119

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 194 del 20/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: SARTI GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 20/03/2014
Stato iter:
12/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/06/2015

CONCLUSO IL 12/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04119
presentato da
SARTI Giulia
testo di
Giovedì 20 marzo 2014, seduta n. 194

   SARTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   l'unico organo che contrasta i reati in rete, come pedofilia, cyber bullismo e frodi informatiche è attualmente la polizia postale;
   nella provincia di Rimini i reati informatici aumentano di circa il 20 per cento all'anno; di tale tipologia di reato, dal 2007, se ne occupa esclusivamente la sezione polizia postale e delle comunicazioni di Rimini; secondo il piano nazionale di riorganizzazione presentato dal vicecapo della polizia, Alessandro Marangoni, è prevista la chiusura di 73 sezioni provinciali della polizia postale tra cui quella riminese (oltre alla cancellazione delle squadre nautiche, di una ventina di presidi della Statale e di una trentina della Polfer); la ratio di tale taglio sarebbe la razionalizzazione delle risorse umane;
   tale eliminazione comporta un danno lasciando i cittadini completamente scoperti di tutela per i reati informatici, oggi sempre più diffusi e in crescita; solo la sezione di Rimini nell'ultimo biennio ha ricevuto 750 denunce, arrestato 9 delinquenti, denunciato 170 persone in stato di libertà, ha svolto 170 operazioni delegate dall'autorità giudiziaria e ricevuto oltre 500 richieste di collaborazione da parte di altre forze di polizia, garantendo in totale 390 pattuglie in servizio di controllo del territorio;
   le organizzazioni sindacali hanno immediatamente espresso la loro preoccupazione in merito al venir meno della Postale riminese, la cui azione, come per ogni polizia postale, in applicazione della legge n. 269 del 1998, ha competenza esclusiva sulle attività riguardanti la prostituzione minorile e la pornografia minorile è stata determinante nella persecuzione di reati quali la frode e la pedofilia;
   si aggiunge che la polizia postale non comporta alcun costo a carico dei contribuenti essendo totalmente a carico di Poste italiane che ha provveduto di recente a ristrutturarne la sede fornendola di tutte le apparecchiature elettroniche per svolgerne la specifica attività di polizia a cui è preposta; anche per quanto attiene ai consumi per le utenze aperte presso tale ufficio sono interamente a carico di Poste italiane; tale servizio a Rimini costa zero allo Stato e conseguentemente alla collettività. Al contrario viene negato così facendo un importantissimo servizio per i cittadini, in particolare la polizia postale non potrà dare il proprio apporto nelle scuole: non verranno più effettuati programmi di formazione relativi all'uso sicuro del web (ricordiamo che ad oggi la maggior parte dei reati informatici riguardano i minori);
   sebbene con la presente interrogazione si dia maggiore attenzione alla situazione di Rimini la chiusura delle sezioni di polizia postale fa parte/rientra in un piano di riordino e taglio degli stipendi che colpisce diversi presidi: chiusura di undici commissariati; la soppressione di due compartimenti e 27 presidi della Stradale; saranno chiuse due zone di frontiera e 10 presidi minori; saranno soppresse tutte le 50 squadre nautiche, quattro sezioni di sommozzatori, undici squadre a cavallo e perfino quattro nuclei artificieri. È in corso anche la riduzione delle scuole di formazione –:
   se il Ministro non ritenga necessario rivedere il piano di riordino delle forze di polizia ponendosi l'obiettivo di innalzare il livello di sicurezza su tutto il territorio nazionale;
   se intenda precisare in seguito ai tagli effettuati con quali forze e strumenti verrà garantito il territorio e la sicurezza dei cittadini in quei luoghi nei quali verranno soppressi i presidi. (4-04119)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 12 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 441
4-04119
presentata da
SARTI Giulia

  Risposta. — Le questioni segnalate dall'interrogante relative alla chiusura di alcuni presidi della Polizia di Stato nella provincia di Rimini e più in generale nel territorio nazionale, sono legate ad un piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi ancora non definito, essendo sopravvenuto una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'Esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia.
  Il provvedimento non intacca l'impianto della legge n. 121 del 1981, imperniato sul necessario pluralismo delle forze di polizia e sulle funzioni di coordinamento a livello centrale come anche sul territorio. Si è consapevoli, d'altra parte, che la valorizzazione del coordinamento è pienamente funzionale al processo di spending review, consentendo di realizzare più agevolmente il duplice obiettivo di incrementare l'efficienza del sistema e di ridurre gli sprechi grazie al moltiplicarsi delle sinergie operative.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del Paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del Paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della Polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri Paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due Corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della Polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la Polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la Polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni Paesi d'Oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la Polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di Polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della Polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la Polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presìdi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

RIMINI,RIMINI - Prov,EMILIA ROMAGNA

EUROVOC :

criminalita' informatica

servizio postale

sicurezza pubblica

reato

criminalita' organizzata

programma scolastico

applicazione della legge

attrezzatura elettronica

polizia