ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04079

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 193 del 19/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 19/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/03/2014
DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 19/03/2014
Stato iter:
12/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/03/2015
DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/03/2015

CONCLUSO IL 12/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04079
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Mercoledì 19 marzo 2014, seduta n. 193

   PELLEGRINO, FERRARA e DI SALVO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   da un articolo di stampa pubblicato il 18 marzo 2014 sul quotidiano «Il Piccolo», si apprende che dopo quattro anni e mezzo di contratti di solidarietà e terminati tutti gli ammortizzatori sociali, se entro aprile non arriverà un compratore e un nuovo piano industriale, per gli ultimi 400 dipendenti della Ideal Standard di Orcenico di Zoppola – leader nel settore delle ceramiche e dell'arredo bagno – potrebbero scattare le procedure di mobilità con la chiusura definitiva dello stabilimento;
   dopo le chiusure di Ceramiche Galvani e di Richard Ginori la chiusura della Ideal Standard trasformerebbe il territorio di Pordenone da capitale dei sanitari a deserto industriale, rischiando di far sparire una vocazione industriale e un know artigianale che per mezzo secolo ha caratterizzato questo territorio. Con l'arrivo della crisi la disoccupazione nel pordenonese è al 10 per cento e non esiste alcun piano realistico per uno sviluppo economico alternativo. Il suo tessuto industriale è al collasso e come sempre accade in questi casi, come si è visto in un'altra importante e delicata vicenda che insiste nel Friuli, quella dell'Electrolux, i primi a pagare le conseguenze di questa dura realtà sono i lavoratori;
   oggi, nello stabilimento Ideal Standard di Orcenico si lavorano 270mila pezzi l'anno con appena 430 addetti a fronte dei 700 dipendenti del 2006 e solo due linee produttive rimaste. Ideal Standard ha visto assottigliarsi anno dopo anno il numero del personale e ora si trova davanti ad un bivio: o la chiusura o la prosecuzione della produzione a ritmi e condizioni inaccettabili;
   tutti i dipendenti dello stabilimento di Orcenico lavorano in azienda da diversi anni, hanno delle vite avviate e delle famiglie e la chiusura del sito rappresenterebbe un vero e proprio «bagno di sangue» che il territorio non è in grado di sopportare;
   rispetto a 5 anni fa il mercato dei sanitari in Italia è crollato del 70 per cento sotto il peso della crisi che ha investito il settore dell'edilizia. Ideal Standard quindi ha deciso di sacrificare la fabbrica di Orcenico, per concentrare negli stabilimenti di Roccasecca e Trichiana la produzione orientata sulla specializzazione delle linee su articoli di alta gamma. Con l'inizio del 2014 è cominciata anche la cassa integrazione in deroga con la riduzione dell'orario da 6 a 4 ore e un salario pari al 65 per cento di quello previsto. Una cifra insostenibile per chi ha dei figli da educare o un mutuo da pagare;
   il rischio concreto è che i 430 dipendenti della Ideal Standard si vadano ad aggiungere al centinaio abbondante di contrattisti a tempo indeterminato – in buona parte immigrati – che ai primi accenni della crisi videro sparire il loro posto di lavoro per arrivare oggi a lavoratori che con 35 anni di servizio alle spalle, rischiano la mobilità e un limbo di 5-6 anni prima di poter accedere alla pensione. Per non parlare delle donne, che alla Ideal Standard sono circa il 10 per cento della forza lavoro e il 50 per cento nel reparto «wellness» e verrebbero doppiamente penalizzate visto che tutte le statistiche dimostrano come queste ultime abbiano maggiori difficoltà rispetto ai colleghi uomini nel trovare nuovi impieghi;
   l'Italia è il secondo Paese manifatturiero d'Europa eppure, a giudicare dallo stato di crisi in cui versano parecchie aziende del settore, sembrerebbe non sia, considerato più un settore strategico e se ciò fosse vero, sarebbe un tremendo errore; 
   dall'articolo di stampa già richiamato si apprende inoltre che ci sarebbe una cordata di imprenditori guidata da Stefano Boccalon, titolare della Glass srl di Treviso che sarebbe intenzionata a rilevare e rilanciare le unità produttive anche se a detta dell'imprenditore non ci sarebbero i presupposti per rendere competitivo lo stabilimento a causa dell'alto costo del lavoro e dell'energia e in ogni caso, anche se la trattativa andasse in porto, il lavoro sarebbe garantito solo per la metà dei dipendenti attualmente impiegati. A questo interesse si aggiungerebbe anche quello di alcune multinazionali del Far East, come i giapponesi della Lixil;
   non è più sostenibile dare una risposta ai problemi industriali con operazioni incentrate solo sulla continua riduzione dei costi del lavoro e scarsi investimenti sulle attività produttive, facendo pagare ai lavoratori e alla fiscalità generale le conseguenze delle eccedenze di personale e delle chiusure degli stabilimenti. Nel caso in questione si gioca con il futuro di 430 lavoratori –:
   se il Governo non intenda porre in essere ogni iniziativa di competenza volta ad affrontare le problematiche legate ad una vertenza che, purtroppo, si sta ulteriormente complicando in questi giorni affinché non si arrivi alla chiusura dello stabilimento Ideal Standard di Orcenico di Zoppola e vengano avviate serie trattative con potenziali acquirenti che possano garantire la continuità occupazionale nello stabilimento e puntino alla valorizzazione delle fabbriche e dei lavoratori, nonché allo sviluppo delle tecnologie e delle innovazioni;
   se il Governo non intenda attivarsi per quanto di competenza affinché al termine della cassa integrazione in deroga prevista per fine aprile 2014 venga scongiurata la procedura di mobilità per i 430 lavoratori e lavoratrici della Ideal Standard che rappresenterebbe l'anticamera del licenziamento (4-04079)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 390
4-04079
presentata da
PELLEGRINO Serena

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue.
  Nel mese di dicembre 2013 è stato sottoscritto, com’è noto, presso il Ministero dello sviluppo economico, un accordo con i principali interlocutori istituzionali, aziendali e sindacali che ha impegnato le parti per un percorso industriale e occupazionale in grado di dare prospettive alla Indesit.
  Secondo quanto previsto dal citato accordo, l'azienda Indesit, per 5 anni, non ricorrerà a licenziamenti, riporterà in Italia produzioni realizzate in Spagna, Polonia e Turchia ed effettuerà investimenti per oltre 80 milioni di euro. Tale accordo è stato successivamente sottoposto al referendum dei lavoratori che lo hanno condiviso, approvando così la via di rilancio di questa importante realtà industriale.
  Vorrei ricordare che Indesit company Spa fa capo alla holding Fineldo spa.
  A luglio 2014 Indesit company spa ha comunicato che Whirlpool corporation e Fineldo Spa hanno sottoscritto un accordo per la cessione della partecipazione detenuta da Fineldo in Indesit company Spa. Inoltre Whirlpool ha sottoscritto con alcuni membri della famiglia Merloni accordi per l'acquisto delle azioni da essi detenute in Indesit. Ai sensi di tali accordi, Whirlpool acquisterebbe un numero complessivo di azioni rappresentanti il 66,8 per cento dei diritti di voto in Indesit. Secondo quanto pubblicizzato da fonti corporate, Whirlpool allo stato intende finanziare quest'operazione per cassa, insieme a finanziamenti bancari e il ricorso al mercato del debito statunitense e internazionale, a seconda della tempistica del closing e delle condizioni di mercato.
  È necessario rilevare, che, l'acquisizione del controllo di Indesit da parte di Whirlpool è soggetta sia all'autorizzazione del tribunale di Ancona, ottenuta recentemente, sia alla procedura dell'autorità antitrust per cui si è in attesa dell'esito. Infatti, in data 8 settembre 2014 è stato notificato alla Commissione europea un progetto di concentrazione in conformità dell'articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio.
  A seguito di un esame preliminare la Commissione ha ritenuto che la concentrazione notificata possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento sulle concentrazioni. Tuttavia si è riservata la decisione definitiva al riguardo.
  Rimanendo in attesa dell'esito della procedura di cui sopra, al fine di monitorare la vicenda Indesit, il Ministro dello sviluppo economico ha continuato a tenere ulteriori incontri per la verifica della situazione con le parti coinvolte nella vertenza.
  Non risultano, al momento tuttavia, piani di ristrutturazione che prevedano eccedenze occupazionali al di fuori di processi di riorganizzazione che stanno interessando una parte del gruppo dirigente.
  Presso il Ministro dello sviluppo economico infine, in data 19 febbraio 2015 si avrà un nuovo incontro nel corso del quale la direzione della Whirlpool illustrerà il piano industriale conseguente all'acquisizione, peraltro già operativa, della società Indesit.
  Infine, in riferimento all'ultimo quesito dell'atto in parola, il Ministero del lavoro ha comunicato che con propri decreti direttoriali del 23 aprile 2012 e dell'11 luglio 2013 è stata autorizzata la corresponsione del trattamento di integrazione salariale in favore dei lavoratori dipendenti della Indesit, unità produttiva di Roccasecca (FR), Trichiana (BL), Orcenico Inferiore (BS) per il periodo fino al 31 dicembre 2013.
  Successivamente alla società con un ulteriore decreto del 14 luglio 2014 è stato approvato un programma di crisi aziendale relativamente al periodo dal 31 dicembre 2013 al 29 dicembre 2014, in favore di un massimo di 11 dipendenti per l'unità di Milano, 10 per l'unità di Zoppola (PN) e 3 dell'unità di Trichiana (BL).
  Riferisce, infine il Ministero del lavoro, che a seguito di un accordo concluso in sede governativa il 10 febbraio 2014, con successivo decreto la società in parola ha ottenuto l'approvazione di cassa integrazione guadagni in deroga per il periodo 1o febbraio 2014 al 31 ottobre 2014, in favore di 396 lavoratori della sede di Orcenico Inferiore (PN) e n. 548 lavoratori della sede di Trichiana (BL).
Il Viceministro dello sviluppo economicoClaudio De Vincenti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

cessazione d'attivita'

stabilimento

politica industriale

cassa integrazione

ceramica

licenziamento