ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04040

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 190 del 14/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 14/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/03/2014
Stato iter:
13/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/01/2015
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/01/2015

CONCLUSO IL 13/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04040
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Venerdì 14 marzo 2014, seduta n. 190

   SCOTTO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nell'estate del 2011 l'ex magistrato Michele Del Gaudio ha inviato un dossier di 4 pagine inviato al prefetto di Napoli e al procuratore della Repubblica di Torre Annunziata avente ad oggetto un'istanza di scioglimento del consiglio comunale oplontino;
   l'istanza punta il dito contro la presenza nella giunta di Ciro Alfieri, in passato sotto processo per gravi reati proprio contro la pubblica amministrazione, e del vicesindaco Tommaso Solimeno, coinvolto in un abuso edilizio;
   inoltre, la maggioranza in consiglio comunale presenta, tra le altre, figure quali Domenico Iapicca, finito nei verbali del pentito Migliorino, e Francesco Donadio, comunque toccato dalla tangentopoli oplontina, tanto che fu allontanati dal suo partito;
   secondo Del Gaudio, l'amministrazione guidata dal sindaco Starita sarebbe nata dall'estromissione di Luigi Monaco, che ha sempre associato tale avvenimento con la sua strenua resistenza all'ingresso in giunta dell'Alfieri, diventato con Starita uomo forte dell'amministrazione, con sostanziosi bilanci per ii suo assessorato alle politiche sociali;
   Del Gaudio descriveva nel suo dossier una serie di episodi incresciosi avvenuti durante le prime fasi di quell'amministrazione comunale, a partire dalle improvvise dimissioni del consigliere comunale Polimeno con le voci di intimidazioni rivolte alla sua famiglia con lo scopo di consentire il subentro del primo dei non eletti, Domenico De Vito per arrivare alle minacce al consigliere Pierpaolo Telese, dallo scoppio di un grosso petardo davanti al negozio del fondatore del Comitato cittadini torresi alle dimissioni del segretario comunale Carmosino, ritirate non prima di aver lanciato pesanti accuse attraverso i giornali, sui quali si leggono intercettazioni che collegano consiglieri comunali con il consigliere regionale Conte, arrestato per camorra;
   il prefetto ha subito interessato le forze dell'ordine per ogni utile necessario approfondimento;
   si sono poi aggiunte altre vicende anche dopo le elezioni del 2012, tanto che il Ministro dell'interno ha delegato il prefetto ad esercitare i poteri di accesso ed accertamento;
   il 27 marzo del 2013 erano stati inviati tre commissari, che ad agosto hanno presentato una relazione in merito;
   dopo l’iter di legge il 7 novembre il Ministro ha decretato la conclusione del procedimento per insussistenza dei presupposti per lo scioglimento;
   Del Gaudio ha evidenziato come i commissari si fossero espressi per l'epilogo dell'assembleare;
   il prefetto ha presentato al sindaco delle raccomandazioni, relative principalmente ai mancati abbattimenti degli abusi edilizi ed ai lavori di piazza San Luigi nel rione carceri, trasformato di fatto in un cortile privato;
   a quanto pare, però, queste non sarebbero le uniche raccomandazioni consegnate dal prefetto a Starita: ci sarebbe una seconda lista, che il sindaco non ha potuto condividere e che tiene riservata;
   da alcune indiscrezioni in quella lista si parlerebbe anche di una serie di appalti ed incarichi che l'ente avrebbe dato dal 2007 al 2009;
   l’ex magistrato Del Gaudio ha scritto in merito un esposto alla procura della Repubblica di Torre Annunziata, chiedendo un'indagine sul mancato scioglimento del consiglio comunale per condizionamento camorristico;
   secondo Del Gaudio vi sono dubbi riguardo le divergenze fra relazione commissariale, prefettizia e decreto ministeriale, privo di motivazione, rimessa al richiamo all'atto del prefetto, i cui recenti precetti avvalorano proprio l'ipotesi della posizione sfavorevole da parte dei funzionari;
   se così non fosse il prefetto li avrebbe smentiti, avvalendosi di ulteriori ed antitetiche indagini, allegate al suo rapporto al dicastero;
   se invece non avesse compiuto altre verifiche, avrebbe dedotto l'inverso dagli atti della commissione;
   se infine vi si fosse uniformato, optando per lo scioglimento, il Ministro si sarebbe basato su dati in suo possesso differenti da quelli dei commissari, oppure avrebbe deciso in contrasto con gli elaborati prefettizi, pur richiamandoli, senza contraddirli, nel suo provvedimento;
   il cambiamento della giunta non può sanare una eventuale, costante e documentata, dipendenza mafiosa, né può la sostituzione di un assessore assolvere una pressoché intera classe politica;
   la prefettura non sembra convinta dell'assenza della piovra, tanto che ha sollecitato pubblicamente provvedimenti di chiaro significato anticamorristico e ne avrebbe richiesti altri attraverso un secondo documento riservato;
   già nel luglio del 2013 l'interrogante aveva presentato l'interrogazione a risposta scritta 4-01193 nella seduta n. 49 di martedì 9 luglio 2013 segnalando, tra l'altro, che nel luglio 2011 il dirigente dell'ufficio tecnico comunale, ingegner Corrado Orrico, era stato rimosso dal suo incarico, e successivamente, dopo aver presentato un esposto alla procura della Repubblica di Torre Annunziata, avevo rilasciato un'intervista a organi di stampa locale denunciando sprechi di risorse pubbliche e interferenze continue ed anomale nella gestione dei lavori pubblici da parte di componenti della giunta comunale, come riportato da MetropolisWeb il 31 luglio dello stesso anno nell'articolo «Torre Annunziata, bufera politica per il caso-Orrico»;
   l'interrogante avevo segnalato anche come nel settembre 2012, durante un'operazione di controllo nel quartiere Penniniello di Torre Annunziata fosse stato rinvenuto presso l'abitazione di un presunto boss di un clan camorristico uno dei centinaia di pacchi alimentari distribuiti dal comune di Torre Annunziata, in particolare dall'assessorato alle politiche sociali, delega affidata a Ciro Alfieri, alle famiglie disagiate, come racconta MetropolisWeb nell'articolo datato 30 settembre 2012 «Torre Annunziata, scoperta-choc nei santuari della camorra: i pacchi spesa del Comune a casa dei boss»;
   nell'interrogazione si raccontava anche come nell'aprile 2013 l'ex presidente del consiglio comunale e consigliere regionale in carica, Raffaele Sentiero, fosse stato oggetto di un provvedimento cautelare dell'autorità giudiziaria per l'accusa di truffa aggravata nell'utilizzo di denaro pubblico, erogato per attività di comunicazione o comunque a carattere istituzionale e utilizzato per soddisfare spese di natura personale, come riporta l'edizione napoletana del quotidiano La Repubblica del 4 luglio 2013 nell'articolo «Regali e giocattoli, scandalo in Regione»;
   nell'interrogazione si chiedeva al Ministero di esaminare, non appena acquisita, la relazione definitiva della commissione d'accesso di Torre Annunziata ed assumere quindi le iniziative indispensabili a pervenire eventuali forme di condizionamento degli amministratori che possano compromettere la libera determinazione degli organi elettivi ed il buon andamento dell'amministrazione comunale, nonché il regolare funzionamento dei servizi alla stessa affidati, anche promuovendo lo scioglimento ex articolo 143 del testo unico sull'ordinamento degli enti locali;
   a tale interrogazione non è ancora stata data risposta;
   i fatti narrati in aggiunta a quanto riportato nella precedente interrogazione sono riportati anche nell'articolo «Torre Annunziata. Prescrizioni del Prefetto, c’è l'esposto» pubblicato dal quotidiano online Metropolis il 7 marzo 2014, nell'articolo «Torre Annunziata, Del Gaudio chiede una indagine sul mancato scioglimento del Consiglio comunale» pubblicato dal quotidiano online La Voce Sociale il 6 marzo 2014 e nell'articolo «Allarme di un ex magistrato: «A Torre Annunziata condizioni per lo scioglimento» pubblicato dal quotidiano online Metropolis il 7 agosto 2011 –:
   se risponda a verità l'esistenza di una seconda lista di raccomandazioni consegnata dal prefetto al sindaco di Torre Annunziata in via privata;
   quali motivazioni abbiano portato il prefetto a non rendere pubblico questo documento, laddove esista;
   se non ritenga doveroso rendere pubblico il documento consegnato in via privata dal prefetto al Sindaco Starita, a meno che tale scelta non sia stata motivata da questioni di sicurezza o ordine pubblico. (4-04040)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 gennaio 2015
nell'allegato B della seduta n. 361
4-04040
presentata da
SCOTTO Arturo

  Risposta. — Con decreto del 7 novembre 2013, il Ministro dell'interno ha disposto, ai sensi dell'articolo 143, comma 7, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la conclusione del procedimento che era stato avviato dal prefetto di Napoli nei confronti del comune di Torre Annunziata con la nomina di una commissione di accesso e indagine, previa delega dei poteri di accesso e di accertamento di cui all'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 629 del 1982, convertito dalla legge n. 726 del 1982.
  L'attività svolta dalla Commissione ha evidenziato delle criticità, ma non tali da concretizzare i presupposti per lo scioglimento del comune di Torre Annunziata, ai sensi dell'articolo 143 del testo unico degli enti locali. Si è ritenuto, infatti, che gli elementi raccolti non rivestissero i caratteri richiesti dalla normativa vigente sotto il profilo della concretezza, della univocità e della rilevanza, anche alla luce del parere del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica.
  Nella valutazione si è tenuto conto dell'orientamento della giurisprudenza amministrativa, ormai consolidato, secondo cui l'applicazione delle misure straordinarie va motivata con riferimento a risultanze obiettive circa la sussistenza dei «collegamenti» o delle «forme di condizionamento».
  Va tuttavia ricordato che con decreto del prefetto di Napoli del 7 gennaio 2014 il sindaco di Torre Annunziata è stato invitato a porre in essere, entro il termine di sei mesi, le iniziative necessarie a rimuovere le forme di sviamento dell'attività amministrativa e gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico rilevati in sede ispettiva, che, ove perduranti, avrebbero potuto portare allo scioglimento del consiglio comunale ai sensi dell'articolo 141 del testo unico degli enti locali.
  Al sindaco sono state anche trasmesse, con atto separato, le schede richiamate in una delle due interrogazioni, con l'avvertenza di adottare misure idonee a evitare la loro diffusione, se non per le finalità per le quali erano state trasmesse, e a custodirle con adeguate procedure di sicurezza, in conformità alle previsioni di cui al decreto legislativo n. 196 del 2003.
  In merito alle iniziative intraprese a seguito dell'invito-diffida del prefetto, il sindaco di Torre Annunziata ha fornito un quadro della situazione che esporrò in sintesi.
  In primo luogo, è stata rinnovata la giunta, la quale attualmente risulta formata da un gruppo di professionisti, senza precedenti esperienze politiche. Anche i principali organi dell'amministrazione sono stati interessati da cambiamenti favoriti dalla nuova maggioranza consiliare, che ha assunto un atteggiamento di forte collaborazione con la giunta.
  Sempre secondo quanto riferito dal sindaco, il mutato scenario politico ha consentito di assumere una serie di incisive misure nei diversi settori.
  Le opere abusive rilevate in via Marzabotto e nell'area Largo San Luigi sono state abbattute. L'Amministrazione comunale si è costituita parte civile nel procedimento penale relativo al primo abuso, mentre, con riferimento al secondo abuso, è stato dato incarico al legale del comune di agire per ottenere il risarcimento dei danni.
  Inoltre, è stata avviata un'approfondita attività di monitoraggio degli interventi di edilizia abusiva sul territorio, al fine di acquisire una più precisa conoscenza delle dimensioni del fenomeno.
  Contestualmente è stato disposto il censimento degli occupanti gli alloggi residenziali pubblici per verificare la titolarità delle assegnazioni, la regolarità del pagamento dei canoni, gli spazi effettivamente occupati e l'esistenza di eventuali abusi edilizi. Nei confronti degli occupanti
sine titulo sono state intraprese le procedure di sgombero, quelle coattive per il recupero delle morosità maturate, nonché quelle ablative nei casi di «ampliamento» non autorizzato degli immobili. Nell'esecuzione di tali interventi è stata data priorità ai casi di abuso commessi da appartenenti a organizzazioni criminali o da loro familiari.
  Sempre al fine di contrastare il fenomeno dell'abusivismo edilizio, è stato istituito un gruppo interdipartimentale con il compito di svolgere un costante monitoraggio del territorio, al là degli ordinari servizi di controllo.
  Su espresso invito della prefettura di Napoli, l'amministrazione comunale ha provveduto ad adottare il regolamento per le concessioni demaniali e quello per l'affidamento degli appalti di lavori, servizi e forniture. Mentre, di iniziativa, si è dotata di un'altra serie di regolamenti necessari a garantire il buon andamento e l'imparzialità dell'azione amministrativa in diversi settori.
  Con particolare riferimento alle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici e al rilascio delle autorizzazioni nel settore dei pubblici esercizi, il sindaco ha emanato specifiche direttive – estese anche alle società partecipate –, prevedendo una serie di cautele necessarie ad assicurare la massima trasparenza nella gestione di questi delicati settori.
  In merito alla gestione del personale, l'amministrazione comunale ha riferito che i dipendenti comunali e delle società partecipate condannati per assenteismo sono stati assegnati a diverso incarico o, laddove ciò non sia stato possibile, sottoposti a una attenta vigilanza.
  In ogni caso, gli stessi sono stati esclusi dall'attribuzione di posizioni organizzative o da compensi collegati alla produttività.
  Per contrastare più efficacemente il fenomeno dell'assenteismo, sono state attivate particolari forme di controllo, anche di concerto con le Forze di polizia. Inoltre, è stata disposta una rotazione dei dipendenti nelle loro funzioni, anche al fine di prevenire possibili forme di corruzione.
  In merito ai servizi cimiteriali, l'amministrazione comunale ha riferito che tutte le anomalie segnalate all'esito dell'attività ispettiva sono state eliminate, mentre i servizi pubblici sono attualmente esercitati da un soggetto appaltatore selezionato dal provveditorato alle opere pubbliche in veste di stazione unica appaltante.
  In materia di concessioni demaniali, ho già detto dell'avvenuta adozione del regolamento comunale di disciplina dello specifico settore. Aggiungo che il comune ha reso noto di aver avviato anche un'attività di verifica di tutti gli atti concessori in corso.
  Relativamente alle autorizzazioni commerciali rilasciate per i pubblici esercizi, a seguito di uno screening generale di tutte le licenze rilasciate e a conclusione dei controlli effettuati, è stato disposto il ritiro di tre autorizzazioni.
  Si segnalano due ulteriori, significative iniziative del comune di Torre Annunziata: la scelta del sorteggio elettronico per l'individuazione degli scrutatori in occasione delle elezioni europee dello sborso mese di maggio e la presentazione, in accoglimento dell'invito del Prefetto di Napoli, dell'istanza di adesione al protocollo per l'integrazione dei sistemi di prevenzione della corruzione stipulato tra le prefetture della Campania, l'Anci Campania e alcuni comuni della regione.
  Si soggiunge, infine, che il provvedimento con cui il Ministro dell'interno ha concluso il procedimento di accesso e indagine avviato nei confronti del comune di Torre Annunziata è stato pubblicato nella sezione dedicata del portale del Ministero dell'interno, nel rispetto di quanto previsto dal decreto ministeriale in data 4 novembre 2009, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale 28 novembre 2009, n. 278.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

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