ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04034

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 190 del 14/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 14/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 18/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/03/2014
Stato iter:
15/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/03/2014

ATTO MODIFICATO IL 19/03/2014

SOLLECITO IL 14/11/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/06/2015

CONCLUSO IL 15/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04034
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo presentato
Venerdì 14 marzo 2014
modificato
Mercoledì 19 marzo 2014, seduta n. 193

   CIRIELLI e LA RUSSA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   da una circolare del Ministero dell'interno del 3 marzo 2014, a firma del direttore degli affari generali della Polizia di Stato, si apprende che, vista l'attuale congiuntura economica, è allo studio «una riduzione degli organici sia dei ruoli operativi che tecnici delle forze dell'ordine»;
   in particolare, il progetto di razionalizzazione e chiusura vede coinvolti ben 261 presidi su tutto il territorio nazionale: le previsioni di chiusura riguardano 11 commissariati distaccati che espletano le funzioni di autorità locale di pubblica sicurezza, 73 uffici di polizia ferroviaria, 73 sezioni di polizia postale, 27 sezioni/sotto sezioni di polizia stradale, 4 nuclei artificieri, 11 squadre a cavallo, 4 sezioni Sommozzatori, 50 squadre nautiche, oltre agli accorpamenti e rimodulazione delle competenze di alcuni compartimenti in ambito gradale, Ferroviario e della zona di polizia di frontiera;
   fortemente colpita da questo scellerato «progetto», se confermato, sarebbe la zona dei Castelli romani con la soppressione dei commissariati di Colleferro, Genzano di Roma e Frascati;
   si tratta di aree con un'ampia densità di popolazione e, purtroppo, con un'incidenza di criminalità anche di tipo mafiosa e camorrista molto alta;
   tali sconcertanti decisioni toccano la vita di numerosi cittadini specie in un momento in cui, proprio nei Castelli Romani, si assiste a un aumento dei furti nelle abitazioni e di rapine e, pertanto, più forte appare la necessità di un capillare controllo del territorio;
   da sempre il commissariato di polizia di Genzano di Roma è un punto di riferimento per i cittadini, presidio che quotidianamente garantisce sicurezza, tutela e presenza in un territorio che interessa, oltre il comune di Genzano di Roma, anche Nemi e Lanuvio per un bacino di oltre 40 mila abitanti;
   molteplici sono gli interventi e le indagini fondamentali che il commissariato ha portato avanti negli anni, a testimonianza dell'importanza di questo presidio e a dimostrazione del fatto che non si può e non si deve privare il territorio di una struttura così rilevante e basilare per la sicurezza dei cittadini;
   tali drastiche misure sguarnirebbero i territori di presidi importanti dello Stato e potrebbero portare a conseguenze devastanti, soprattutto in un periodo di crisi economica e sociale quale quella attuale che aumenta il tasso di criminalità aggiungendo il motivo della disperazione;
   anche in questa occasione il Governo ha dimostrato di non considerare le grandi professionalità del personale della polizia di Stato: ferma restando l'opportunità di una riorganizzazione volta ad efficientare le risorse economiche, infatti, quelle che vanno preservate sono la professionalità, le competenze e le capacità di moltissimi operatori delle forze dell'ordine che questa professionalità e queste competenze le hanno acquisite, sostenendo numerosi corsi di formazione e naturalmente in moltissimi anni di duro lavoro sul campo;
   ciò è ancora più evidente, poi, per le squadre nautiche e le sezioni di Sommozzatori, come anche per gli artificieri, che, per la loro preparazione specifica e loro competenze, risulterebbero particolarmente penalizzati e sottoutilizzati –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda rivedere suddetto progetto di drastica riduzione degli organici sia dei ruoli operativi che tecnici delle forze dell'ordine, che va nella direzione opposta a quella di garantire la sicurezza dei cittadini, nonché quali provvedimenti ritenga opportuno adottare per scongiurare, in particolare, il rischio di soppressione del commissariato di polizia di Genzano, anche attraverso risparmi sulle sedi utilizzando, ad esempio, gli spazi pubblici spontaneamente offerti dai comuni;
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno quantomeno subordinare la dismissione delle 50 squadre nautiche e delle sezioni di sommozzatori e, in generale, delle altre specialità interessate dal provvedimento, all'attivazione, previa definizione delle procedure di equiparazione delle carriere, di procedure di mobilità intercompartimentale tra la polizia di Stato e la Guardia di finanza, consentendo quindi al personale di scegliere tra il transito su altri impieghi, pur rimanendo nel Corpo della polizia di Stato, o la prosecuzione del proprio servizio attraverso, appunto, la mobilità intercompartimentale. (4-04034)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 15 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 442
4-04034
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — Le questioni segnalate con le interrogazioni in esame – relative al ridimensionamento della rete dei presìdi di Polizia postale sul territorio nazionale e alla chiusura di una serie di uffici di polizia nelle province di Roma, Nuoro e Cosenza – sono legate ad un piano di razionalizzazione della presenza delle Forze dell'ordine sottoposto nei primi mesi del 2014 al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi non ancora definito, essendo sopravvenuto una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'Esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai princìpi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra Forza di polizia.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del Paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del Paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della Polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri Paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due Corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della Polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la Polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la Polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni Paesi d'oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la Polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di Polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della Polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la Polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presìdi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.

Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sicurezza pubblica

soppressione di posti di lavoro

polizia

risparmio

risorsa economica