ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03982

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 188 del 12/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: TOTARO ACHILLE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/03/2014
Stato iter:
11/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/06/2015

CONCLUSO IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03982
presentato da
TOTARO Achille
testo di
Mercoledì 12 marzo 2014, seduta n. 188

   TOTARO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nel cuore della città di Firenze, si estende il Parco delle Cascine, un'area di circa 500 ettari adibito a parco urbano e metropolitano, luogo per eventi sportivi cittadini, ritrovo di eventi cittadini e principale luogo a livello metropolitano della riappropriazione tra comunità locale e fiume in ottica eco-ambientale, in cui, inoltre, si svolge una funzione di mobilità dell'intera area cittadina (tramvia);
   già nel 2001 vi fu la volontà del comune di Firenze e del Ministero dell'interno, di sostenere il progetto «Parchi Sicuri», programma di valore e interesse a carattere nazionale, e in questi giorni l'attuale vice sindaco ha rimarcato l'impegno dell'amministrazione locale per più risorse e sicurezza in una progettualità di maggiore sviluppo del parco delle Cascine;
   contestualmente si apprende da testare giornalistiche e dalle note N. 559/A/1/131.4.1/02550 del 17 febbraio 2014 e N. 559/A/1/131.4.1/2701 del 3 marzo 2014, del dipartimento della pubblica sicurezza, direzione centrale degli affari generali della polizia di Stato, la notizia di un «Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di Stato sul territorio» che comporterebbe il taglio di 267 posti di polizia;
   nel parco delle Cascine i tagli alla sicurezza hanno già determinato la chiusura della polizia a cavallo della Forestale con specifiche di polizia ambientale, seguita dalla soppressione della caserma dei carabinieri a cavallo; oggi sembrerebbe che il Ministero dell'interno abbia intenzione di chiudere anche la squadra a cavallo della polizia di Stato di Firenze, ultimo baluardo della sicurezza all'interno del parco con specifiche di polizia di prevenzione e repressione, di prossimità, e di ordine e sicurezza pubblica;
   in sostanza, la polizia di Stato a cavallo è l'unica forza di polizia rimasta all'interno dell'unico e vero cuore del comune di Firenze e nei suoi giardini più importanti (Giardino di Boboli, Villa Vogel, Parco San Donato e Parco dell'Anconella), e nessun mezzo può garantire la stessa tempestività nelle funzioni di controllo da un'area ad un'altra;
   sembrerebbe tuttavia che esista un accordo tra il comune di Firenze ed il demanio (di cui alla nota prot. N. 16133 del 25 febbraio 2014 della prefettura di Firenze) che prevede la sostituzione dello stabile che ospita la sede della squadra a cavallo della polizia di Stato di Firenze (Palazzina Grilli), con altro immobile demaniale, permettendo così il mantenimento di tale ufficio abbattendone i costi;
   il lavoro svolto dalla squadra a cavallo della polizia di Stato di Firenze è enorme; essa ha la più alta media a carattere nazionale fra tutte le squadre a cavallo, posto che all'interno del Parco delle Cascine opera una media di 40/50 pattuglie mensili con funzione di prevenzione e repressione, contrasto alla microcriminalità, antiabusivismo nel centro cittadino, antincendio boschivo, senza dimenticare i numerosi servizi di ordine e sicurezza pubblica svolti a carattere locale, regionale e nazionale;
   la ipotizzata chiusura della squadra a cavallo della polizia di Stato di Firenze, oltre ad un cospicuo spreco di risorse già investite per l'alta specializzazione di tali operatori della sicurezza, rischia di determinare una situazione di gravissima criticità nelle attività di controllo e vigilanza sul territorio, con conseguenze negative sulla sicurezza dei cittadini e sull'intero tessuto sociale, economico e produttivo di Firenze –:
   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero, e, se del caso, se non ritenga opportuno valutare una eventuale razionalizzazione delle squadre a cavallo della polizia di Stato incidendo laddove ve ne sia un numero maggiore, e preservando, invece, l'ufficio della polizia di Stato a cavallo nella città di Firenze, capoluogo di regione, città patrimonio dell'umanità (UNESCO), seppur procedendo all'abbattimento dei costi previsto dal citato accordo tra comune e demanio. (4-03982)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 440
4-03982
presentata da
TOTARO Achille

  Risposta. — La questione segnalata nell'interrogazione in esame, relativa alla chiusura di polizia a cavallo di Firenze, è legata ad un piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi non ancora definito, essendo sopravvenuta una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del corpo forestale dello stato in altra forza di polizia.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il comando generale dell'arma dei carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni paesi d'oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la Polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presìdi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario, tra i quali – come detto – le squadre a cavallo.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

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EUROVOC :

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sicurezza pubblica

polizia

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