ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03945

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 187 del 11/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: BRAMBILLA MICHELA VITTORIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 11/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/03/2014
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03945
presentato da
BRAMBILLA Michela Vittoria
testo di
Martedì 11 marzo 2014, seduta n. 187

   BRAMBILLA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   in un'intervista rilasciata a inizio del mese di marzo 2014 all'inglese «BBC Radio 4» ripresa anche dai media italiani il direttore esecutivo dell'Associazione europea degli zoo e acquari (Eaza) Lesley Dickier ha diffuso i loro dati ufficiali secondo i quali ogni anno negli zoo europei vengono uccisi fra i tremila e i cinquemila animali;
   il numero preciso non è certo, «perché in molti casi nei registri delle morti non viene indicata la motivazione della soppressione» ed è ragionevole pensare che non tutte queste uccisioni vengano effettuate poiché l'animale è gravemente malato e non recuperabile;
   in Italia sono membri dell'Associazione europea degli zoo e acquari (Eaza) Zoomarine (Torvajanica-Roma), Bioparco Zoom Torino, Bioparco Roma, Zoo di Pistoia, Acquario di Napoli, Zoo Punta Verde (Lignano Sabbiadoro-Udine), Acquario di Genova, Zoo di Falconara (Ancona), Zoo Natura Viva di Bussolengo (Verona), parco faunistico La Torbiera (Agrate Conturbia-Novara);
   in Italia la soppressione di un animale in uno zoo, non certificata per gravi e irrimediabili dati medico-veterinari, è sanzionata dall'articolo 544-bis del codice penale con le caratteristiche indicate anche da sentenze della Corte di cassazione che hanno ben definito la definizione di «non necessità», quali la recente pronuncia n. 39053/2013 e la precedente n. 15061/2007 –:
   quale sia il numero degli animali soppressi negli zoo italiani negli ultimi cinque anni;
   quali siano l'età, la specie di appartenenza dei suddetti animali, le condizioni cliniche e le motivazioni alla base della soppressione dei suddetti animali;
   quali altre urgenti iniziative intenda intraprendere per poter esercitare le funzioni di controllo di cui al decreto legislativo 21 marzo 2005, n. 73. (4-03945)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-03945
presentata da
BRAMBILLA Michela Vittoria

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla soppressione di animali negli zoo italiani, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  Il decreto legislativo n. 73 del 21 marzo 2005, recante attuazione della direttiva 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici, contiene disposizioni puntuali in merito alla salute degli animali presenti nelle strutture.
  Il rispetto delle prescrizioni relative allo stato di salute degli esemplari è verificato nel corso delle ispezioni annuali effettuate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e rappresenta una condizione necessaria al mantenimento della licenza di giardino zoologico. Inoltre, le strutture che presentano l'istanza di licenza devono obbligatoriamente dimostrare di essere dotate del personale e delle risorse adeguate a garantire il mantenimento degli esemplari secondo i parametri fissati dal decreto; in caso contrario, la licenza non viene concessa.
  In particolare, il decreto stabilisce che il giardino zoologico debba garantire un'adeguata assistenza veterinaria 24 ore su 24 nell'arco dell'intera settimana e che le condizioni di salute degli animali siano controllate giornalmente. Inoltre, qualsiasi animale risulti in condizioni di stress, malato o ferito deve ricevere immediate cure ed attenzione da parte del medico veterinario.
  In ogni struttura, deve essere previsto un programma di cure veterinarie, che va messo in pratica sotto la supervisione di un esperto medico veterinario. Gli esemplari sono soggetti ad esami di routine e ad interventi di medicina preventiva, come, ad esempio, le vaccinazioni.
  In caso di decesso di un esemplare, le cause della morte, ove possibile, devono essere sempre individuate. Ciò è praticabile, nella maggioranza dei casi, tramite un esame autoptico eseguito da un medico veterinario esperto o da un patologo, dotato di notevole esperienza e specifica formazione.
  Ognuna delle predette operazioni viene svolta da un medico veterinario. Pertanto, non vi è una previsione o un generale esercizio della pratica di eutanasia e di contro esiste un registro in ogni struttura che riporta per ogni esemplare l'entrata nella struttura, le cure, le patologie, gli eventuali trattamenti sanitari, nonché le cause del decesso.
  Durante le visite ispettive effettuate dalla commissione incaricata ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo n. 73 del 2005 questi registri vengono ispezionati e non sono stati rilevati episodi di decessi non motivati e comprovati dalla documentazione necessaria.
  Il predetto quadro normativo, pertanto, garantisce che gli animali siano tenuti in condizioni adeguate, determinate in base alle caratteristiche etologiche di ogni singola specie; ne consegue, che i naturali decessi degli esemplari sono oggetto di sorveglianza da parte dei medici veterinari che operano presso le strutture.
  Da ultimo, si evidenzia, che con riferimento all'elenco delle strutture autorizzate ai sensi del citato decreto legislativo n. 73 del 2005 presentato dall'interrogante, l'Acquario di Napoli «Anton Dhorn» non è struttura autorizzata ed è in corso l’iter di chiusura ai sensi dell'articolo 5 del suddetto decreto.
  Qualora dovessero pervenire ulteriori e utili elementi informativi si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza il Ministero continuerà a svolgere le proprie attività di monitoraggio mantenendo alto il livello di attenzione sulle questioni in argomento.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2005 0073

EUROVOC :

protezione degli animali

giardino zoologico