ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03869

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 184 del 06/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPONE SALVATORE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 06/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03869
presentato da
CAPONE Salvatore
testo di
Giovedì 6 marzo 2014, seduta n. 184

   CAPONE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   in data 27 febbraio 2014, a firma del Presidente Piernicola Leone De Castris e del vice presidente vicario con delega alla logistica Vito Margiotta, l'Associazione degli Industriali di Lecce ha inoltrato all'attenzione del Ministero infrastrutture e dei trasporti, e per conoscenza al presidente della giunta regionale pugliese Vendola e agli assessori allo sviluppo economico e ai trasporti Loredana Capone e Giovanni Giannini, una lettera relativa alla riapertura dello scalo ferroviario merci di Surbo; struttura realizzata circa 30 anni fa e da tempo inattiva;
   obiettivo della lettera, dei firmatari e dell'intera Confindustria Lecce è sollecitare l'attenzione del Ministro perché voglia intervenire su Ferrovie dello Stato «affinché lo Scalo Merci di Surbo sia comunque restituito al traffico merci»;
   come ricordato nella lettera e sottolineato con ampio risalto sugli organi di stampa odierni, si tratta di una struttura realizzata con «cospicui finanziamenti pubblici nel corso degli anni ’80 e ’90, dismessa, per decisione di Ferrovie dello Stato Logistica SpA (azienda del Gruppo F.S.), inibendola totalmente all'utilizzo delle aziende del Salento e della Puglia Meridionale, private, pertanto, della possibilità di utilizzare il trasporto ferroviario»;
   a partire dal settembre 2013, con il supporto della regione Puglia, e attraverso l'intervento dell'assessorato ai trasporti e dell'assessorato allo sviluppo economico, era stato avviato un Tavolo di trattativa con il Gruppo Ferrovie dello Stato, con il fine di giungere ad un accordo per la riapertura dello scalo merci, tavolo riunitosi in data 4 settembre, 14 e 29 novembre 2013, 30 gennaio e 25 febbraio 2014;
   nello specifico, evidenzia la lettera già all'attenzione del Ministro, «era stata condivisa la proposta di addivenire alla stipula di un contratto di affitto della durata di sei anni, da intendersi tacitamente rinnovato di altri sei anni, salvo disdetta esplicita, da far pervenire, nei tempi dovuti. Il canone annuo complessivo era stato ipotizzato in euro 40,000,00 per i primi sei anni, soggetto a rivisitazione per i successivi ulteriori sei anni, con possibilità di aumento ad un massimo del 100 per cento con esclusivo carico sul soggetto individuato da Confindustria Lecce delle manutenzioni ordinarie e straordinarie. In subordine, era stata altresì ipotizzata la stipula di un contratto di affitto alternativo, per la durata di sei anni, rinnovabile di altri sei anni, con un canone annuo complessivo di euro 80.000,00 per i primi sei anni, da rivisitare per i successivi sei anni, con la possibilità di aumento sino al 50 per cento, con esplicita contemplazione dell'opzione all'acquisto ad un prezzo fissato dai rappresentanti del gruppo Ferrovie dello Stato ad euro 3.000.000,00, con scomputo dei canoni di affitto già pagati»;
   come si comprende, le proposte avevano il molteplice obiettivo di: recuperare una infrastruttura logistica costata importanti risorse pubbliche; restituire alle imprese salentine e meridionali uno snodo strategico per il trasporto delle merci, confermando la ottimale posizione epicentrica dello Scalo; ottimizzare il rapporto costi/benefici quanto mai centrale in un momento di spending review come l'attuale; confermare il ruolo centrale delle imprese nel rilancio territoriale e in una strategia di sviluppo dal momento che, come più volte affermato al tavolo, la stessa confindustria Lecce si era impegnata, con il consenso unanime, a dar vita ad una aggregazione di imprese avente ad oggetto proprio la gestione ed il rilancio della infrastruttura in questione, avanzando a tal fine le concrete proposte contrattuali prima esplicitate;
   tale trattativa, si legge ancora nella lettera inviata al Ministro, si sarebbe ad un tratto bruscamente e definitivamente interrotta, annullando tutte le proposte precedentemente avanzate. Da ultimo Ferrovie dello Stato SpA ha, inopinatamente, comunicato la propria indisponibilità a dare attuazione alle proposte precedentemente definite per il riutilizzo dello Scalo Merci di Surbo, mentre «la subentrata Ferservizi Spa (Gruppo Ferrovie dello Stato SpA) ha, dal canto suo, comunicato, alla vigilia dell'incontro, fissato per il 25 febbraio u.s., presso l'Assessorato Regionale Pugliese ai Trasporti, anche la propria indisponibilità a partecipare in quanto Ferrovie dello Stato, proprietaria del compendio di Surbo-Lecce, affermando che “venuto meno l'interesse di Trenitalia SpA sullo stesso compendio, la proprietà, pur confermando l'intenzione di porre in tempi brevi sul mercato in vendita lo stesso, è disponibile a valutare una eventuale locazione solo per l'intera consistenza ad un canone annuale di euro 200.000,00 circa, contratto di locazione da trasferirsi in capo all'eventuale nuovo proprietario in caso di vendita. Tale condizione è essenziale al fine di evitare costi dello scalo con conseguenti problemi attinenti la custodia e la gestione dei servizi. In ogni caso, per procedure inderogabili di Gruppo, la locazione, come la vendita, dovrà essere sottoposta ad una gara pubblica”»;
   la brusca interruzione del tavolo di confronto e trattativa, così come il subentro di un'altra sigla e società, stante anche il comportamento di Ferrovie dello Stato nel corso dell'intera trattativa, hanno indotto Confindustria a ipotizzare che «Ferrovie dello Stato abbia artatamente voluto impedire il raggiungimento di un accordo, che pure sembrava già definito, in favore di una decisione di definitiva dismissione della infrastruttura in questione»;
   infrastruttura che, facendo nostro il punto di vista delle imprese, è fondamentale per lo sviluppo del Salento nel più ampio contesto delle scelte logistiche regionali e meridionali –:
   quali iniziative intenda assumere il Ministro in una interlocuzione con Ferrovie dello Stato vive perché lo Scalo Merci di Surbo sia restituito al traffico merci a servizio dell'intero sistema economico e produttivo del Salento e della Puglia Meridionale che, in caso contrario, sarebbe privata dell'unica infrastruttura esistente per il traffico merci su rotaia, con conseguenze negative sia sul fronte della competitività delle imprese e sia sul fronte dell'impatto ambientale e della sicurezza;
   se il Ministro non intenda, attraverso un confronto con FS, sostenere, sia pure indirettamente, un progetto d'impresa che vede nell'aggregazione e nell'investimento di risorse private il metodo e nell'infrastrutturazione territoriale a servizio delle imprese l'obiettivo, in questo coerentemente con quanto auspicato dagli stessi rappresentanti del Governo che, a più riprese, hanno sostenuto la necessità e l'urgenza che le imprese fossero interlocutrici e parti attive del rilancio economico, soprattutto in un territorio, quello meridionale, gravemente penalizzato anche dalla cronica carenza di infrastrutture della logistica a servizio delle aziende, nei cui bilanci la voce trasporti occupa, spesso un posto rilevante e penalizzante nelle dinamiche di competitività e posizionamento sui mercati interni ed esteri. (4-03869)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

SURBO,LECCE - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

trasporto merci

infrastruttura dei trasporti

prestazione di servizi

politica di sviluppo