ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03859

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 184 del 06/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: D'AMBROSIO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 06/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03859
presentato da
D'AMBROSIO Giuseppe
testo di
Giovedì 6 marzo 2014, seduta n. 184

   D'AMBROSIO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   secondo un monitoraggio congiunto di Caritas Italia e Save the Children, a due anni di tempo dal provvedimento che istituiva la social card con uno stanziamento complessivo di 50 milioni di euro, nessuna famiglia ha ancora potuto usufruire dei circa 400 euro mensili messi a disposizione per la spesa, anche se tutte le richieste sono già state approvate;
   la sperimentazione di questo strumento contro la povertà era stata istituita con decreto-legge del 9 febbraio 2012 e resa attuativa quasi un anno dopo. I 12 comuni coinvolti nella sperimentazione erano stati scelti tra i più popolosi d'Italia (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, Verona) prima di estendere il beneficio al resto d'Italia. E così, dopo i 50 milioni di euro stanziati per il 2013, i 300 milioni stanziati per il 2014 e i 297 per il 2015, ancora nulla sta arrivando alle famiglie povere;
   altro problema, evidenziato dalle due organizzazioni, è che i beneficiari del sussidio sono stati individuati con criteri d'accesso troppo stringenti e in molti casi contraddittori, perciò molti che ne avrebbero diritto ne sono rimasti privati. In particolare, le famiglie devono dimostrare, attraverso modello ISEE ed altre documentazioni, di trovarsi in una condizione di «nuova povertà» (perdita del lavoro entro i 36 mesi precedenti la richiesta o contratto di lavoro con reddito inferiore a 4 mila euro nei sei mesi prima della richiesta), ma allo stesso tempo di essere già estremamente bisognosi (Isee di 3 mila euro l'anno, patrimonio mobiliare inferiore agli 8 mila euro, valore Ici abitazione inferiore a 30 mila euro e nessun nuovo veicolo acquistato di recente). Di fatto restano esclusi sia i «nuovi poveri» (per i criteri su abitazione, beni mobili e veicoli), sia coloro che da tempo sono in povertà assoluta (per il criterio di recente perdita del lavoro);
   la richiesta di Caritas e di Save the Children, è finalizzata, quindi, a migliorare i criteri per l'assegnazione e sveltire la procedura di erogazione dei 50 milioni di euro promessi due anni fa, anche perché in Italia la situazione non è più sostenibile e a farne le spese sono spesso i bambini: sono oltre un milione (1 minore su 10) quelli che nel 2013 hanno vissuto in condizione di povertà assoluta, in crescita del 30 per cento rispetto all'anno precedente –:
   quando si intendano sbloccare, in attesa di rivedere i criteri di assegnazione, i fondi previsti per questa tipologia di social card. (4-03859)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

famiglia

beneficiario dell'aiuto

sostegno economico