ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03850

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 184 del 06/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: CARFAGNA MARIA ROSARIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 06/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 06/03/2014
MINISTERO DELLA SALUTE 23/05/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/08/2014
Stato iter:
06/08/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2014
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 06/08/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2014

CONCLUSO IL 06/08/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03850
presentato da
CARFAGNA Maria Rosaria
testo di
Giovedì 6 marzo 2014, seduta n. 184

   CARFAGNA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   da recentissime notizie di stampa si è appresa la terribile condizione in cui versano gli acquedotti di Roma Nord, contaminati da dosi massicce di arsenico. Ad effettuare le analisi sull'acqua è stata l'Asl Roma C ed i risultati hanno evidenziato «acqua con caratteristiche chimiche e batteriologiche ovvero solo batteriologiche non adatte al consumo umano a causa del superamento dei valori di parametro prescritti»;
   a seguito di tali analisi, l'assessorato allo sviluppo delle periferie, infrastrutture e manutenzione urbana di Roma Capitale ha emesso, tramite ordinanza n. 36 del 21 febbraio 2014, un divieto di utilizzo di acqua fino al 31 dicembre 2014, prospettando quindi dieci mesi di disagi per gli utenti di Roma Nord;
   al di là dei disagi, causati dal divieto dell'uso dell'acqua in modo totale, sia per l'utilizzo alimentare che per l'igiene personale, sembra incredibile che i residenti interessati non siano stati informati né dell'enorme pericolo né dell'ingente disagio che in migliaia saranno costretti a subire: l'ordinanza è del 21 febbraio ma è stata pubblicata sul sito del comune di Roma solo nella giornata del 1o marzo, e ad allertare i cittadini di Roma Nord sono stati esclusivamente i rumors sul web e gli organi di stampa;
   nell'atto emesso dal comune, si prevede tra l'altro di comunicare ai residenti l'emergenza con manifesti da affiggere in strada che però nessuno ha ancora visto. L'ordinanza è solo sul sito del comune di Roma, poco visibile in home page, mentre il sindaco Ignazio Marino si è limitato a ricordare che è a disposizione degli utenti il numero, a pagamento, di Roma Capitale: 06-060606 –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e come intendano intervenire, per quanto di loro rispettiva competenza, al fine di tutelare la salute dei cittadini di Roma esposti a così elevati fattori inquinanti, se del caso attraverso l'adozione di un piano di tutela sanitaria specifica;
   se e come si intendano informare adeguatamente gli abitanti sullo stato del loro territorio e dei rischi per la loro salute;
   se si intendano richiedere approfondite ispezioni nell'area in questione al comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente. (4-03850)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 agosto 2014
nell'allegato B della seduta n. 280
4-03850
presentata da
CARFAGNA Maria Rosaria

  Risposta. — In merito alla problematica rilevata dall'interrogante, tenuto conto della particolare valenza della questione che interessa profili concernenti la sicurezza e la tutela della salute dei cittadini, appare opportuno premette alcune considerazioni di carattere generale.
  L'arsenico (As) è un metalloide la cui presenza è ampiamente rilevabile in tutte le matrici ambientali. In natura si trova solitamente in piccole quantità nelle rocce, nei suoli, nelle polveri e nell'aria. Poiché è utilizzato, poi, in molti processi industriali, esso viene immesso nell'ambiente (inteso come aria, acqua e suolo) tramite rifiuti ed emissioni, spesso divenendo un contaminante significativo nei siti da bonificare.
  Per quanto riguarda nello specifico la regione Lazio, è necessario sottolineare le autorità regionali hanno più volte ribadito che la presenza dell'arsenico negli acquiferi coinvolti è di origine naturale data la natura vulcanica in cui essi insistono. È questo il motivo per cui la presenza di elevate concentrazioni di arsenico non è da mettere in relazione a inquinamento di tipo antropico.
  È noto, peraltro, che l'acqua da destinare al consumo umano deve avere le caratteristiche di potabilità imposte dal decreto legislativo n. 31 del 2001 e, a tale scopo, in particolare nel caso di non conformità, devono essere intraprese idonee e specifiche azioni di potabilizzazione. Sul punto è opportuno ricordare che l'articolo 2, comma 1, del predetto decreto stabilisce che «per acqua destinata al consumo umano si intende: le acque trattate e non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici ...
  Per quanto attiene, a questo punto, al caso segnalato dall'interrogante, più nello specifico occorre riportare quanto sull'argomento ha riferito la competente azienda Usl Roma «C», direttamente chiamata in causa quale soggetto istituzionale che ha svolto le analisi che hanno comportato la emissione della ordinanza n. 36 del 21 febbraio 2014.
  Essa – è stato innanzitutto precisato – riguarda gli acquedotti della Agenzia per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura del Lazio (A.R.S.I.A.L.) che alimentano alcune aree periferiche di Roma Nord e, nello specifico, circa 500 utenze situate nei municipi XIV e XV. Nel primo, in particolare, le zone interessate sono Santa Maria di Galeria, Tragliatella, Piansaccoccia e una porzione del consorzio di Quercette Grandi; nel secondo, Malborghetto e aree
ex Ente Maremma di Osteria Nuova. Sono esclusi, quindi, i quartieri di Labaro, Primavalle e Giustiniana – molto più popolati – come erroneamente riportato da qualche notizia di stampa.
  Si tratta, peraltro, di acquedotti che distribuiscono acqua per uso agricolo/rurale, per i quali non è mai stata rilasciata da parte della stessa USL – quale soggetto pubblico competente per il controllo delle acque destinate al consumo umano per il territorio di Roma e Fiumicino – il giudizio di idoneità per acqua a scopo potabile, quale atto presupposto richiesto dal citato decreto legislativo n. 31 del 2001.
  Al contrario, a seguito di specifica richiesta formulata dal competente Dipartimento sviluppo infrastrutturale e manutenzione urbana (Simu) del Comune di Roma, la predetta azienda USL Roma «C» aveva eseguito nel periodo febbraio 2013-gennaio 2014 taluni prelievi ricognitivi in alcune zone dei municipi interessati. I campionamenti di acqua venivano effettuati presso le fonti di attingimento degli acquedotti ARSIAL e presso la rete idrica dell'acquedotto pubblico gestito da Acea Ato 2 che parzialmente alimenta tale territorio.
  Per quanto attiene all'acquedotto pubblico, i risultati analitici hanno fornito valori chimici e batteriologici conformi al decreto legislativo n. 31 del 2001. Per quanto riguarda gli acquedotti ARSIAL è stato riscontrato, in alcuni, casi di inquinamento batteriologico, in altri, inquinamento chimico (arsenico e floruri).
  E comunque, come già riferito, a prescindere dagli esiti delle caratterizzazioni chimiche e batteriologiche, tali ultimi acquedotti non possono essere considerati potabili in quanto il sistema di adduzione e di distribuzione non garantiscono la qualità dell'acqua secondo le norme di settore.
  È stato quindi previsto che la soluzione del problema avvenga con l'approvvigionamento totale della zona con l'acquedotto cittadino. In questo senso è stato avviato con Acea Ato 2 un cronoprogramma di attività che prevede la sostituzione delle fonti ARSIAL, la verifica delle condotte e dei serbatoi e i pertinenti allacci su rete Acea.
  Attualmente, e nelle more che si concludano i predetti interventi, la fornitura di acqua per il consumo umano viene assicurata mediante 18 serbatoi mobili, opportunamente dislocati dall'Ente gestore Acea Ato 2 sul territorio interessato dall'Ordinanza sopra richiamata. Nel rispetto del mandato istituzionale, la stessa Azienda USL Roma «C» provvede a controllare periodicamente, mediante campionamenti effettuati presso i serbatoi di cui sopra, la qualità dell'acqua distribuita alla popolazione a tutela della salute collettiva.
  È stato precisato, sul punto, che sino ad oggi i risultati degli esami chimici e batteriologici eseguiti sono conformi ai valori previsti dalla norma.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

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