ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03811

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 182 del 04/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 04/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 04/03/2014
Stato iter:
11/03/2014
Fasi iter:

RITIRATO IL 11/03/2014

CONCLUSO IL 11/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03811
presentato da
PRATAVIERA Emanuele
testo di
Martedì 4 marzo 2014, seduta n. 182

   PRATAVIERA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il professor Carlo Carraro – rettore dell'università Ca’ Foscari di Venezia, uno degli atenei più prestigiosi d'Italia, con sedi sparse per il centro di Venezia – sta completando la cessione di tre palazzi storici, sedi della facoltà di lingue. La nuova sede prevista sarà Ca’ Sagredo, un edificio del 1957, meglio conosciuta come l'ex palazzina dell'Enel;
   troppo dispersive, secondo il rettore, Ca’ Bembo nel sestiere di Dorsoduro, Ca’ Cappello sul Canal Grande e palazzo Cosulich alle Zattere, affacciate sul canale della Giudecca, che però impongono agli studenti continui spostamenti da una sede all'altra per poter assistere alle lezioni della facoltà;
   all'inizio doveva essere una permuta, tre palazzi contro uno della stessa metratura complessiva, ma la Soprintendenza ha osservato che un bene di valore storico-artistico può essere permutato solo con un bene di pregio maggiore, e non è questo il caso, altrimenti, può essere venduto;
   infatti i manager dell'università hanno optato per la vendita, modificando il primo accordo; la parola «permuta» è diventata «cessione», ma la sostanza resta immutata: tre palazzi di grande pregio in cambio di uno modesto, più un'integrazione in denaro;
   la decisione ha scatenato non solo vibranti proteste, ma addirittura tafferugli, oggetto di probabili denunce, ma malgrado una lettera di contestazione di 116 docenti e la reprimenda della Soprintendenza, Carraro ha dichiarato di non recedere dalla sua decisione, senza fornire ulteriori particolari sulla trattativa. A nulla sono valse le contestazioni di uno schieramento politico molto ampio, che va da Italia Nostra al Pdl, soprattutto perché l'ex palazzina Enel ha un valore massimo di 15 milioni di euro, meno della metà del prezzo ufficializzato;
   il rettore ha invocato la legge sulla privacy per una transazione da 35 milioni di euro che dovrebbe comportare ad avviso dell'interrogante una procedura di evidenza pubblica, magari un'asta al miglior prezzo; ma probabilmente non sarà così;
   il partner dello scambio – permuta o vendita che sia – rimane quello individuato fin dall'inizio, a luglio del 2012, l'affare dovrà essere concluso entro marzo di quest'anno, come impone il verbale del luglio 2013. Ad approvare l'accordo è stato il consiglio di amministrazione di Ca’ Foscari, un organo nominato dal rettore che annovera tra i componenti Domenico Siniscalco (Morgan Stanley e Assogestioni) Andrea Valmarana, rampollo di un'antica famiglia vicentina, con incarichi nella 21 Investimenti di Alessandro Benetton, nella Save di Enrico Marchi e nella finanziaria Est Capital di Gianfranco Mossetto;
   non è del tutto chiaro chi però sia la controparte, formalmente, la futura sede cafoscarina è di proprietà di Risparmio Immobiliare Uno Energia, un fondo chiuso quotato in borsa, con quote da 80 milioni di euro e un portafoglio di dieci immobili comprati in parte dalle dismissioni dell'Enel in tutta Italia. I sottoscrittori del fondo sono ignoti. La gestione del portafoglio, sotto la vigilanza di Bankitalia, è affidata a PensPlan Invest, controllata in maggioranza dalla regione Trentino Alto Adige e per il resto da banche locali; inoltre, il patrimonio del fondo si è formato ai prezzi massimi della bolla immobiliare, tra il 2004 e il 2007, con un ampio ricorso ai finanziamenti bancari; Risparmio Uno Energia è gravato da quasi 100 milioni di euro di ipoteche con Unicredit e la Sparkasse di Bolzano, tanto che, per vendere Ca’ Sagredo, il fondo si è dovuto impegnare a trasferire l'ipoteca sulla palazzina ad altri beni di sua proprietà. Il sospetto infatti è che i tre palazzi dell'università vengano rapidamente rivenduti dal fondo, per uscire dall’impasse con le banche creditrici e messi a disposizione di iniziative turistiche. Per evitare questa possibilità, è stato chiesto al sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e alla sua giunta, di bloccare eventuali cambi di destinazione di uso. Ma il rischio c’è, oramai russi ed emiri sono il miraggio che tiene in piedi una città che cerca disperatamente un'alternativa al turismo low cost. Per non parlare di Yuri Korablin, che ha comprato il Venezia calcio e vorrebbe costruire uno stadio e un casinò nuovo, accanto all'aeroporto di Tessera;
   l'amministrazione di Ca’ Foscari dovrà gravarsi di altri 7,6 milioni di euro fra spese di ristrutturazione (4,7 milioni), trasloco (1,2 milioni) e tasse relative;
   la valutazione di Ca’ Sagredo (33,7 milioni) è stata firmata dall'Agenzia delle entrate che ha anche convalidato la perizia sui tre palazzi di Ca’ Foscari (35,2 milioni). Il risultato indica che un metro quadrato in centro a Venezia vale poco più di 5 mila euro e non importa se l'edificio è del 1957 o di quattro secoli prima con affaccio sul Canal Grande;
   per sostenere la cessione, Carraro ha invocato la riduzione di costi che garantirebbe la sede unica all'ex Enel e le plusvalenze patrimoniali emergenti per 25 milioni di euro. L'effetto combinato dei due fattori salverebbe i conti dell'università lagunare per almeno un triennio. Ma, a guardare i bilanci depositati, sul sito cafoscarino, non sembra tirare aria di crisi sull'ateneo veneziano. Nell'ultimo esercizio disponibile, l'università vanta un patrimonio netto di 112 milioni di euro, proventi operativi in crescita a quota 142 milioni ed un utile di esercizio di 19 milioni, contro i 14 milioni del 2011;
   gli studenti e i professori, sostenuti da una raccolta di migliaia di firme internazionali prese on-line, hanno argomentato che l'ex sede dell'Enel è insufficiente ad ospitare l'accentramento dalle tre sedi in via di cessione –:
   se i Ministri siano a conoscenza della situazione descritta in premessa e delle numerose perplessità legate alla stessa;
   se intendano approfondire, per quanto di competenza, le decisioni che hanno generato la stima finanziaria delle tre sedi universitarie di grande pregio storico architettonico, che appare, eufemisticamente, fortemente inadeguata. (4-03811)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

UNIVERSITA' DI VENEZIA

EUROVOC :

universita'

vendita

previsione di bilancio

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