ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03807

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 182 del 04/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: D'ARIENZO VINCENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/03/2014
Stato iter:
12/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/06/2015

CONCLUSO IL 12/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03807
presentato da
D'ARIENZO Vincenzo
testo di
Martedì 4 marzo 2014, seduta n. 182

   D'ARIENZO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   l'Amministrazione della Polizia di Stato sta ultimando lo studio per la revisione dei presidi e degli uffici della polizia di Stato su tutto il territorio nazionale a causa della carenza degli organici – assestata a circa 95.000 unità – e del fatto che in futuro non ci saranno ingressi di nuove unità rispetto al turnover programmato;
   la riorganizzazione segue due direttrici fondamentali: la prima, interna alla Polizia di Stato che vedrà una razionalizzazione dei presidi di polizia stradale, ferroviaria, postale e di frontiera. L'altra, concertata con il comando generale dei carabinieri, finalizzata ad una rivisitazione sul territorio della dislocazione dei commissariati di Polizia, dei carabinieri – in particolare le compagnie – e dei reparti speciali;
   in particolare, per quanto concerne il primo versante, per le squadre nautiche si prevede la soppressione di tutte quelle oggi esistenti, per la polizia ferroviaria la revisione del dispositivo complessivo e per la polizia postale si vogliono, invece, mantenere le sole sedi presenti presso le corti d'appello;
   pare che siano interessati 267 uffici di polizia in tutta Italia ed anche centinaia di caserme dei carabinieri;
   per la provincia di Verona ciò significa chiudere la squadra nautica di Peschiera del Garda (8 poliziotti), la polizia postale di Verona (16 poliziotti) e la polizia ferroviaria di Legnago (10 poliziotti). Non è ancora conosciuta la ripercussione sulle caserme veronesi dell'Arma dei carabinieri;
   inoltre, è in corso di valutazione la definizione di tre maxi poli per la formazione di base. In questo ambito è senz'altro coinvolta l'esistenza stessa della scuola di formazione di Peschiera del Garda;
   la riorganizzazione proposta deprime la sicurezza dei cittadini, in particolare sul Lago di Garda. È impensabile che un territorio come quello, con 21 milioni di presenze annuali, venga privato di questo importante presidio di sicurezza quale quello della polizia nautica di Peschiera. Chiuderà anche la polizia nautica di Riva del Garda. In pratica, la sicurezza del Lago di Garda, area di oltre 250 Km/q, sarà garantita esclusivamente dalla sola motovedetta dell'Arma dei carabinieri in servizio presso Torri del Benaco;
   è assurdo chiudere il presidio della polizia nautica di Peschiera d/G che non solo è centrale nel «Patto per la sicurezza del Lago di Garda», ma che «spende poco»: le moto d'acqua sono state comprate dai comuni, i locali presso cui operano i poliziotti in servizio, tutti specializzati, con ottima professionalità, tra i quali anche i sommozzatori, sono stati concessi in comodato gratuito dal comune di Peschiera del Garda e alla stessa stregua anche le imbarcazioni sono ormeggiate gratuitamente nel porto arilicense. Insomma nessun costo logistico se non quello per il carburante delle imbarcazioni;
   la capitaneria di porto di Salò, sulla quale ricadranno oggettivamente i compiti e le funzioni non ha le corrispondenti qualifiche e l'addestramento di sicurezza necessari, perché specializzata solo in ricerca e soccorso e non ha sommozzatori e la stessa guardia di Finanza di Salò non potrà sopperire all'esigenza;
   è assurdo chiudere anche la sezione della polizia postale di Verona in un momento in cui i reati informatici sono uno dei più allarmanti fronti sui quali si combatte la lotta alla criminalità. Senza alcuna indicazione sulla ricollocazione di quel personale specializzato, che dopo anni di esperienza ha maturato professionalità specifiche, appare una scelta sbagliata, per Verona e per i poliziotti interessati;
   la chiusura della polizia ferroviaria di Legnago riduce numericamente il personale che comunque garantisce la sicurezza della città con una funzione di deterrenza anche solo in ragione della loro presenza costante;
   siamo di fronte a un piano che per Verona è disarticolato, manca completamente una visione generale – ivi compresa la riorganizzazione dei comandi compagnie del Carabinieri – e, quindi, l'unico esito è la penalizzazione della presenza delle forze di pubblica sicurezza sul nostro territorio, mentre non viene in alcun modo affrontata, ad esempio, la razionalizzazione della ventina di dipartimenti esistenti a livello centrale, che resteranno, integralmente –:
   se il Ministro dell'interno non ritenga di rivedere lo studio sui presidi e gli uffici della Polizia di Stato di Verona e, nel dettaglio, se condivida che:
    a) occorre mantenere la Squadra Nautica di Peschiera d/G;
    b) sia doveroso destinare il personale della polizia ferroviaria di Legnago alla Sezione della Polizia Stradale di Legnago;
    c) il personale della polizia postale sia ricollocato in un ambito investigativo della questura di Verona, all'interno del quale il personale specializzato possa proseguire l'importantissima azione di contrasto alla criminalità informatica fino ad oggi condotta con eccellenti risultati;
   se e quali sono le compagnie dei carabinieri della provincia di Verona eventualmente interessate dal progetto di razionalizzazione dei presidi di sicurezza in argomento. (4-03807)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 12 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 441
4-03807
presentata da
D'ARIENZO Vincenzo

  Risposta. — Le questioni segnalate dall'interrogante concernenti l'eventuale soppressione di alcuni uffici di polizia in provincia di Verona, sono legate ad un piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi non ancora definito, essendo sopravvenuto una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'Esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai princìpi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra Forza di polizia.
  Il provvedimento non intacca l'impianto della legge n. 121 del 1981, imperniato sul necessario pluralismo delle forze di polizia e sulle funzioni di coordinamento a livello centrale come anche sul territorio. Si è consapevoli, d'altra parte, che la valorizzazione del coordinamento è pienamente funzionale al processo di spending review, consentendo di realizzare più agevolmente il duplice obiettivo di incrementare l'efficienza del sistema e di ridurre gli sprechi grazie al moltiplicarsi delle sinergie operative.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del Paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del Paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della Polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri Paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due Corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della Polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la Polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la Polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni Paesi d'Oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la Polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di Polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della Polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la Polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presìdi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica del costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

LEGNAGO,VERONA - Prov,VENETO, VERONA,VERONA - Prov,VENETO

EUROVOC :

sicurezza pubblica

soppressione di posti di lavoro

polizia

forze paramilitari