ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03806

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 182 del 04/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 04/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03806
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Martedì 4 marzo 2014, seduta n. 182

   RIZZETTO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   gli studi cinematografici di Cinecittà, siti a Roma in via Tuscolana, 1055, a seguito della privatizzazione intervenuta nell'anno 1997, con atto di affitto di azienda, sono stati ceduti ad un gruppo di soci privati, con a capo Luigi Abete, cessione che ha comportato la nascita di Cinecittà Servizi, poi divenuta Cinecittà Studio spa;
   la società privata è stata partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze per il tramite della società ad intera partecipazione statale, Cinecittà Holding, poi divenuta Cinecittà Luce, proprietaria della superficie, degli edifici e delle attività produttive ivi svolte;
   negli anni 2007-2008, a seguito di un'operazione finanziaria, Cinecittà Studios è divenuta proprietaria delle attività produttive, costituite dalla Produzione e Post Produzione Cinematografica, mentre Cinecittà Holding è rimasta proprietaria della superficie e delle costruzioni;
   con la suddetta vendita di azienda, con passaggio dei circa 250 lavoratori interessati, è stato stipulato un contratto di affitto relativo ai locali e alla superficie degli Studios;
   in tale contratto, a quanto è dato sapere, sono rassegnati reciproci impegni di natura economica tra Cinecittà Holding e Cinecittà Studios per milioni di euro, al fine di procedere al rinnovo e messa in sicurezza degli edifici e, conseguentemente, delle attività produttive (22 teatri di posa e relative competenze), con l'obiettivo di rilanciare gli Studios in termini di competitività internazionale, inoltre, nel medesimo contratto, si prevedono i termini della concessione del marchio «Cinecittà»;
   i predetti impegni si evincono dalla relazione della Corte dei conti al Parlamento dell'anno 2010 (allegato 1, pagina 113 e seguenti) «sulla gestione finanziaria degli Enti sottoposti a controllo in applicazione della legge 21 marzo 1958, n. 259» tra i quali Cinecittà Luce spa;
   si mette in rilievo che la visione del predetto contratto di affitto è stata più volte negata dal Ministero dei beni e delle attività culturali, nonché dal Ministero dell'economia e delle finanze, sebbene la UGL Comunicazioni ne abbia più volte fatto richiesta, anche con istanza di accesso del settembre 2012, ai sensi della legge 241 del 1990, respinta adducendo che trattasi di «atto intervenuto tra soggetti privati, nel quale non è rintracciabile l'interesse alla conoscenza e del quale deve essere tutelata la riservatezza dei contenuti»;
   alla fine dell'anno 2008, il soggetto privato Cinecittà Studios ha posto in essere una procedura di cessione di ramo di azienda, costituito dalla Post produzione cinematografica e, da tale scorporamento, è nata Cinecittà Digital Factory, che interamente partecipata da Cinecittà Studios, ha successivamente visto l'entrata del socio «Medusa», per una quota pari al 15 per cento;
   parallelamente, i soci Luigi Abete, Diego ed Andrea Della Valle, nonché Aurelio De Laurentis hanno costituito la società Cinecittà Entertainment, successivamente divenuta Italian Entertainment Group (IEG) e capogruppo di una holding, nella quale è confluita Cinecittà Studios, nonché la partecipata Cinecittà Digital Factory;
   nell'ambito della holding, con a capo Italian Entertainment Group, nel tempo sono state costituite una serie di società – tra le quali, Cinecittà Parchi, Cinecittà World, Cinecittà Natura, Cinecittà Papigno, Cinecittà District Entertainment, Cinecittà Allestimenti e Tematizzazioni – le cui attività non risultano all'interrogante attinenti al settore cinematografico cui, invece, la denominazione rimanda;
   inoltre, si è appreso recentemente, a seguito di una conferenza stampa tenuta da Luigi Abete, che nel mese di giugno 2014 vi sarà l'inaugurazione del parco di divertimento «Cinecittà World», situato sulla via Pontina;
   nel corso dell'anno 2012, a causa dell'annuncio di ristrutturazione per stato di crisi delle aziende Cinecittà Studios e Cinecittà Digital Factory, si è aperta una lunga vertenza sindacale, che ha determinato uno sciopero continuativo di novanta giorni dei lavoratori;
   a riguardo, è stato presentato un piano industriale che ha previsto molteplici cambiamenti rispetto alle posizioni lavorative dei dipendenti;
   nello specifico, per Cinecittà Studios (circa 120 dipendenti) è stato previsto: il trasferimento dei dipendenti amministrativi a Italian Entertainment Group, con mutamento del CCNL di riferimento da cineaudiovisivo a turismo; l'eventuale mutamento del CCNL di riferimento del personale di servizio e vigilanza; il licenziamento del personale delle costruzioni scene al fine di riassumerlo in Cinecittà Allestimenti e Tematizzazioni, con il CCNL edili; la cessione del personale del solo reparto mezzi tecnici (6 persone), alla società Panalight, con conseguente nascita di un nuova società denominata Cinecittà Panalight;
   per il personale di Cinecittà Digital Factory (circa 90 dipendenti) sono state invece, previste la cessione degli addetti ai reparti audio e digitale per mezzo di contratto di affitto di ramo di azienda della durata di cinque anni alla società Deluxe Digital Rome, interamente partecipata da Deluxe Italia Holding, a sua volta facente parte del gruppo internazionale Deluxe Ltd; la cessione del personale del laboratorio sviluppo e stampa con contratto di affitto di tre anni, con verifica al diciottesimo mese e possibilità di recesso immediato;
   contemporaneamente all'elaborazione del piano industriale, è stato stipulato un contratto tra Cinecittà e Deluxe, a soli fini commerciali, per l'uso congiunto del marchio «Cinecittà Deluxe»;
   nonostante i lavoratori si siano duramente opposti, nel mese di settembre 2012, la società ha provveduto a formalizzare i contratti di affitto e vendita dei reparti interessati e, nel mese di dicembre 2012 è stato firmato un accordo suddiviso in due parti tra il Ministero dei beni e delle attività culturali – direzione generale del cinema, rappresentanti aziendali, nonché parti sociali, con esclusione dell'UGL;
   la prima parte del menzionato accordo prevede la conferma della destinazione del sito ad attività cinematografica, stabilendo i termini di pagamento dell'affitto, reciproci impegni per il rilancio dell'area, cui devono sottendere la soluzione di situazioni pendenti quali, ad esempio, la sanatoria della situazione di morosità della Cinecittà Studios nei confronti del Ministero, prevedendo, altresì, l'impiego di nuove risorse economiche rispetto «all'area di sviluppo di Cinecittà Studios» anziché provvedere all'ammodernamento e messa in sicurezza degli edifici e delle attività produttive ad essi collegati come precedentemente disposto nel contratto di affitto;
   nella seconda parte dell'accordo, invece di procedere alla collocazione del personale delle costruzioni scene in Cinecittà allestimenti e tematizzazioni, è stata disposta l'applicazione dei contratti di solidarietà, facendo salvi, a quanto consta all'interrogante, tutti i vertici aziendali e, in generale, quelle risorse che, a mera discrezione dell'azienda, sono considerate indispensabili all'attività; di fatto, le retribuzioni a maggior impatto sul bilancio sono rimaste integre, perfino nella parte accessoria e premiale, mentre gli stipendi degli operai sono stati decurtati del 25 per cento;
   nel mese di gennaio 2013 il Ministero dei beni e delle attività culturali ha reso noto che aveva in parte provveduto al proprio impegno economico per gli studi accatastando l'area interessata alle nuove costruzioni, già inserita nel nuovo piano regolatore e con i progetti autorizzati dal X municipio di Roma;
   in data 27 agosto 2013, è entrato in vigore il decreto emanato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 14, comma 11, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 (convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111), pertanto, Cinecittà Luce spa è stata posta in liquidazione, con operazione non ancora terminata, sotto la direzione del direttore generale per il cinema presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dottor Nicola Borrelli, e trasferita alla Ligestra Quattro srl, società interamente controllata da Finteca-Cassa depositi e prestiti e da quest'ultima designata per procedere all'operazione di liquidazione;
   intanto, a distanza di un anno dalla firma degli accordi per l'applicazione dei contratti di solidarietà risulterebbe che l'azienda Cinecittà Studios denunci in bilancio una maggiorazione del proprio deficit economico, adducendo quale maggiore causa il costo del personale;
   per quanto concerne il personale della Post Produzione-settore laboratorio, la Deluxe sta provvedendo al recesso anticipato del contratto di affitto di ramo di azienda, con il conseguente avvio delle procedure di restituzione di ramo di azienda e l'annuncio dell'entrata in cassa integrazione guadagni straordinaria del suddetto personale da parte di Cinecittà Digital Factory;
   attualmente, dunque, si pone, in primo luogo, la necessità di attuare idonee politiche di lavoro per le risorse lavorative che operano all'interno di Cinecittà, con professionalità specifiche, nonché rispetto all'indotto complessivo degli addetti, delle professioni e delle aziende che operano in Italia nel settore della produzione cinematografica, che si stima essere di circa 8000 risorse direttamente impegnati nel settore dello spettacolo e del cinema, 12.000 aziende che lavorano nel settore della produzione di contenuti, 250.000 persone impegnate nella filiera produttiva e nelle tecnologie comunque collegate;
   inoltre, si pone il quesito di quale possa essere la destinazione del rilevante patrimonio immobiliare pubblico della disciolta Cinecittà Luce spa costituito da edifici di grande valore storico e monumentale, destinati all'intero ciclo della produzione cinematografica e televisiva, e da edifici più recenti e terreni di completamento del compendio storico degli stabilimenti;
   a parere dell'interrogante, gli studios di Cinecittà ed il relativo patrimonio, noti per eccellenza e rilievo internazionale nel settore cinematografico, sono stati oggetto di attività che appaiono speculative e che hanno giovato, unicamente, ai privati investitori coinvolti, i quali hanno promosso un business attraverso l'utilizzo del marchio «Cinecittà» per dare vita ad attività commerciali che hanno nel tempo snaturato e mortificato la reale destinazione degli Studios, danneggiando gravemente il polo cinematografico in questione;
   al riguardo, difatti, tra i vari articoli di stampa, si apprende dal sito www.dagospia.com l'articolo, del 17 dicembre 2013, intitolato: «Il falò delle vanità – Il rogo della casa del “Grande Fratello” ha scoperchiato le magagne di Cinecittà: i suoi bandi azionisti (Abete, Della Valle e De Laurentis) non investono e gli Studios cadono a pezzi»;
   è necessario recuperare, attraverso azioni immediate ed urgenti gli studi di Cinecittà attraverso politiche che consentano di rilanciare il settore cinematografico, incrementandone la competitività sul mercato nazionale ed internazionale;
   altresì, deve essere attuato un piano che regoli la tutela dei rapporti di lavoro esistenti e che, nel lungo periodo, preveda la creazione di nuovi posti di lavoro –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   quali siano i motivi per i quali, ad oggi, a quanto è dato sapere, non siano stati adottati provvedimenti a fronte dello stato di morosità dell'affittuario Cinecittà Studios;
   quali siano i motivi per i quali il marchio «Cinecittà» sia stato ceduto ad investitori privati per l'utilizzo a fini commerciali, in attività differenti da quella cinematografica, che anziché determinare un positivo impatto sul settore specifico, potenzialmente costituisce un danno allo stesso, in quanto ne vengono snaturati i caratteri distintivi;
   quali siano i motivi per i quali si continui ad investire risorse economiche per la costruzione di nuove strutture, non procedendo alla messa in sicurezza ed all'ammodernamento strutturale e tecnologico degli edifici esistenti, considerando che, da quanto è dato sapere, i privati investitori, con a capo Luigi Abete, si erano impegnati a investire sette milioni di euro per rilanciare la struttura e compiere le predette iniziative;
   se e quali iniziative urgenti intendano adottare i Ministri interrogati per adottare e mettere in atto un piano di recupero degli studi di Cinecittà che preveda il rilancio delle attività produttive e la valorizzazione delle strutture per ridare prestigio all'attività cinematografica, adottando altresì le necessarie misure per la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali nonché la creazione di nuovi posti di lavoro;
   se e quali iniziative di competenza intendano promuovere, affinché si eviti il rischio di impropri utilizzi del polo cinematografico in questione a fini commerciali non connessi al rilancio dell'attività cinematografica, vincolando l'utilizzo del marchio «Cinecittà» alle sole iniziative e attività che concernono il settore cinematografico. (4-03806)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

cinema

politica industriale

risorsa economica

creazione di posti di lavoro

produzione cinematografica

contratto di lavoro