ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03802

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 182 del 04/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 04/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 04/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03802
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 4 marzo 2014, seduta n. 182

   PILI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il nuovo Isee fa rientrare nel computo del reddito anche provvidenze economiche quali assegni di cura, pensioni sociali e altro, che andrebbero a ledere i diritti degli invalidi e delle persone con disabilità;
   l'8 febbraio 2014 è ufficialmente entrato in vigore, dopo un lungo iter, il nuovo ISEE;
   sulle novità introdotte dal nuovo indicatore della situazione economica e reddituale diverse sono state le critiche da più parti, poiché tra le novità più rilevanti c’è il fatto che nel computo del reddito personale (sul quale si valuta o meno il diritto a condizioni agevolate per varie prestazioni) vengono ora inclusi anche tutte le forme di supporto in denaro agli invalidi civili, ciechi e sordomuti, quali assegni di cura, forme di sostegno per assistenza domiciliare, pensioni sociali e altro;
   sulla questione è partito un ricorso collettivo nazionale contro l'amministrazione statale proposto da alcune associazioni, che sta raccogliendo numerosi consensi;
   l'Anffas Onlus – Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, ha svolto una costante opera di analisi, monitoraggio e informazione su questo ambito, e continua a segnalare le criticità ancora presenti, che «rischiano di mettere in serio pericolo il rispetto dei diritti e le condizioni di vita di migliaia di cittadini con disabilità e loro famiglie nel nostro Paese»;
   il nuovo ISEE dovrebbe essere uno strumento per favorire l'equità tra i cittadini; in realtà, finisce per considerare come redditi indennità e provvidenze che già non riescono a colmare il divario esistente – anche in termini economici e di rischio povertà – tra i cittadini con e senza disabilità e finisce per limitare l'accesso a servizi essenziali e peggiorare le condizioni di vita delle persone con disabilità;
   è indispensabile ripristinare il diritto, considerata la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata con legge in Italia dal 2009;
   si tratta di richieste fondamentali per la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, una vita che merita pari diritti e opportunità e non continue vessazioni;
   l'ISEE è un livello essenziale delle prestazioni e di conseguenza non può essere derogato dalla legislazione regionale le cui competenze in materia non possono discostarsi dal livello già individuato se non per creare condizioni migliorative ed, inoltre, gli enti erogatori non possono usare dei criteri diversi ed ulteriori rispetto a quello dell'ISEE per regolamentare l'accesso alle prestazioni sociali agevolate;
   è inammissibile che si possano condizionare i servizi a supporto della frequenza scolastica degli alunni con disabilità o stranieri alle condizioni economiche della famiglia dell'alunno. L'istruzione è un diritto costituzionale di tutti e non può essere negato o limitato. Ugualmente, non possono essere determinati dalle condizioni economiche i supporti a sostegno dell'inserimento lavorativo –:
   se non ritenga il Governo di promuovere iniziative normative urgenti tese a non computare nella condizione economica del richiedente e della sua famiglia, utile per la determinazione dell'ISEE, gli emolumenti economici ricevuti da uno qualsiasi dei componenti il nucleo familiare per invalidità e/o condizione di disabilità o non autosufficienza, abrogando quindi, sul punto, l'articolo 5 del decreto-legge n. 201 del 2011 (cosiddetto «Decreto Salva Italia»), considerato che sarebbe assurdo ed infondato pensare che tali emolumenti siano una fonte di arricchimento per la famiglia;
   se non ritenga il Governo di promuovere iniziative normative urgenti tese ad eliminare dalla definizione di «prestazioni sociali agevolate», di cui all'articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, la previsione che esse siano «limitate a coloro in possesso di particolari requisiti di natura economica», considerato che non si può limitare in base alla sola condizione economica l'accesso a servizi essenziali per la qualità di vita ed il rispetto dei diritti umani dei cittadini (come un centro diurno può essere, ad esempio, per una persona con disabilità);
   se non ritenga il Governo di promuovere iniziative normative urgenti tese ad eliminare nell'articolo 6 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il rinvio al successivo articolo 7 che prevede il calcolo dell'ISEE familiare, salvo straordinarie situazioni, per i minori con disabilità non autosufficienti fruitori di prestazioni socio-sanitarie, evitando così una possibile disparità tra maggiorenni con disabilità frequentanti, ad esempio, centri diurni (che per usufruire di tale servizio potrebbero dichiarare solo l'ISEE derivante dalla somma delle condizioni economiche proprie e dell'eventuale coniuge e/o figli e non dei genitori o dei fratelli) e minori con disabilità fruitori dello stesso servizio per i quali si dovrebbe dichiarare una condizione economica pari a quella dell'ISEE familiare;
   se non ritenga il Governo di promuovere iniziative urgenti tese a eliminare dall'articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri le previsioni (del tutto contrastanti con il dichiarato valore del nuovo calcolo dell'ISEE quale livello essenziale delle prestazioni), secondo le quali rimangono comunque «salve le competenze regionali in materia di formazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie» e la possibilità per gli enti locali di selezionare, con ulteriori criteri rispetto a quello dell'ISEE, il novero dei beneficiari per l'accesso alle suddette prestazioni anche «tenendo conto delle disposizioni regionali in materia e delle attribuzioni regionali specificatamente dettate in tema di servizi sociali e socio-sanitari»;
   se non ritenga il Governo di promuovere iniziative urgenti tese ad introdurre direttamente nel nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la previsione di una o più soglie (anche calcolate in termini percentuali rispetto all'ISEE finale) al di sotto delle quali le prestazioni sociale agevolate siano sempre erogate ed a titolo gratuito;
   se non ritenga il Governo di promuovere iniziative urgenti tese ad eliminare dall’«Elenco delle prestazioni sociale agevolate condizionate all'ISEE», allegato al decreto ministeriale 8 marzo 2013 recante «Definizione delle modalità di rafforzamento del sistema dei controlli dell'ISEE», le prestazioni inerenti il servizio socio – educativo scolastico e il supporto all'inserimento lavorativo;
   se non ritenga il Governo di promuovere iniziative urgenti tese a prevedere un meccanismo di indicizzazione delle spese e franchigie, che, come componenti negative, concorrono, ai sensi dell'articolo 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, a determinare, abbassandola, la situazione reddituale finale del richiedente e sua famiglia;
   se non ritenga il Governo di promuovere iniziative urgenti tese ad reinserire nella scala di equivalenza di cui all'Allegato 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (con cui si individua il dividendo finale rispetto alla somma delle situazioni economiche, reddituali e patrimoniali, dei singoli componenti il nucleo familiare) la maggiorazione del dividendo pari a 0,50 per cento per ogni componente con invalidità superiore al 66 per cento. (4-03802)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

prestazione di servizi

condizione economica

prestazione sociale

pensionato

condizioni di vita

situazione economica