ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03729

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 180 del 26/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: TOTARO ACHILLE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 26/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 11/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/02/2014
Stato iter:
17/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/07/2017
BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 11/03/2014

SOLLECITO IL 14/11/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/07/2017

CONCLUSO IL 17/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03729
presentato da
TOTARO Achille
testo presentato
Mercoledì 26 febbraio 2014
modificato
Martedì 11 marzo 2014, seduta n. 187

   TOTARO, RAMPELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
presso il dipartimento della polizia di Stato si è tenuta una riunione periodica tra una delegazione dell'amministrazione, guidata dal vice capo della polizia con funzioni vicarie, prefetto Alessandro Marangoni, e i segretari generali di tutti i sindacati della categoria, relativa alle attività che il dipartimento sta ponendo in essere in materia di personale e assetto organizzativo dell'amministrazione;
il prefetto Marangoni ha comunicato che l'amministrazione sta ultimando uno studio per la revisione dei presidi e degli uffici della polizia di Stato su tutto il territorio nazionale, asseritamente finalizzata ad una razionalizzazione delle risorse;
dall'esposizione fatta dal prefetto è sembrata emergere una volontà definitiva dell'amministrazione di riorganizzare alcuni settori della polizia di Stato, nonché di procedere alla chiusura di numerosi presidi oggi esistenti sul territorio e all'accorpamento di altri;
in particolare, per la polizia postale e delle comunicazioni, la sola struttura deputata a svolgere le attività di controllo/repressione degli illeciti penali ed amministrativi rientranti nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, incluse (ed in primis ovviamente) le attività illecite perpetrate per mezzo della rete internet (attacchi a sistemi informatici, e-commerce, pedofilia, stalking e altro) è prevista la soppressione di tutte le sezioni provinciali esistenti, mantenendo in vita solo i pochi uffici ubicati nelle sedi ove si trovano anche le corti d'appello, vale a dire nei soli capoluoghi di regione;
la polizia postale e delle comunicazioni svolge un'attività sulla quale ha competenza esclusiva, ad essa attribuita in forza di una espressa riserva di legge, e il suo depotenziamento appare gravissimo, soprattutto a fronte del costante aumento della criminalità informatica;
peraltro, tutte le sezioni provinciali della polizia postale e delle comunicazioni sono ad oggi uffici a «costo zero» per lo Stato, in quanto il costo delle strutture e dei mezzi è completamente sostenuto da poste italiane;
il personale della polizia postale attualmente in servizio riesce a garantire solo con grande sforzo la sicurezza dei cittadini presenti nei propri territori di competenza, e non appare chiaro come potrà, in futuro, l'esiguo personale superstite alla soppressione degli uffici sul territorio garantire la sicurezza anche in tutte le altre province;
la chiusura delle sedi, infatti, determinerà la perdita di gran parte del personale specializzato nel settore dei reati informatici, posto che tali agenti si troveranno nell'impossibilità di continuare a lavorare nelle sedi superstiti a causa delle eccessive distanze rispetto ai propri luoghi di residenza, e si troverebbero riassegnati a svolgere compiti d'istituto generici;
al contrario, gli uffici periferici provinciali della polizia postale andrebbero non solo mantenuti ma addirittura potenziati, recuperando personale dalla razionalizzazione di settori non operativi, affinché sia possibile combattere con il giusto rigore e nei tempi corretti la vasta gamma dei reati commessi a mezzo della rete virtuale –:
se quanto esposto in premessa corrisponda al vero e, se del caso, in che modo si intenda intervenire per garantire la sicurezza dei cittadini in quei luoghi nei quali verranno soppressi i presidi, con particolare riguardo alla salvaguardia delle attività svolte dalla polizia postale e delle comunicazioni;
se non si ritenga doveroso garantire almeno un presidio di polizia specializzata nella criminalità informatica in ogni provincia e non solo nei capoluoghi di regione, considerato che questo è l'unico strumento del quale lo Stato dispone per il contrasto dei reati a mezzo informatico;
in che modo si intenda tutelare il personale interessato, che a breve, in assenza di un intervento correttivo, sarà di fatto estromesso dalla propria specialità di appartenenza, visto che è utopistico pensare che possa accettare di accollarsi un gravoso (sia solo il profilo economico che fisico) pendolarismo quotidiano per raggiungere e continuare ad operare nelle sole distanti sedi di specialità rimanenti;
come e a favore di chi verranno utilizzati i presunti risparmi che dovrebbero derivare dalle attività di razionalizzazione di cui in premessa. (4-03729)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 17 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 835
4-03729
presentata da
TOTARO Achille

  Risposta. — La questione evidenziata dall'interrogante relativa alla chiusura di alcune sezioni della polizia postale e delle comunicazioni, è legata, al pari della proposta di soppressione di altri uffici di polizia sul territorio nazionale, all'attuazione di un piano di razionalizzazione sottoposto al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza nei primi mesi del 2014.
  Il piano è ancora in attesa di definizione, anche per la sopravvenienza della legge n. 124 del 2015, con cui il Parlamento ha delegato il Governo ad adottare importanti misure di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Per quanto attiene in particolare al riordino del sistema della pubblica sicurezza, il legislatore ha chiarito che il nuovo assetto organizzativo dovrà essere volto ad evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive nell'esercizio delle funzioni di polizia, nonché favorire la gestione associata dei servizi strumentali in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Tali principi sono stati recepiti nell'articolo 3 del decreto legislativo n. 177 del 2016, con cui è stato stabilito che la razionalizzazione della dislocazione delle forze di polizia sul territorio sarà determinata con decreto del Ministro dell'interno, privilegiando l'impiego della polizia di Stato nei comuni capoluogo e dell'Arma dei carabinieri nel restante territorio, fatte salve specifiche deroghe per particolari esigenze di ordine e sicurezza pubblica.
  Per giungere alla compiuta definizione di tale disegnò di valenza strategica, sono stati istituiti presso il dipartimento della pubblica sicurezza appositi gruppi interforze che non hanno ancora terminato la loro attività.
  Tanto detto in linea generale, si rappresenta che anche la polizia postale e delle comunicazioni è coinvolta nel riordino in questione, essendo evidente la necessità di adeguarne l'organizzazione alle notevoli trasformazioni registratesi nel settore.
  Infatti, alle tradizionali mansioni di scorta e tutela di beni e servizi postali se ne sono affiancate e sostituite altre del tutto differenti, caratterizzate da spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica e orientate al contrasto del crimine informatico nelle sue forme più variegate.
  Muovendo da tale constatazione, il piano di razionalizzazione punta a concentrare le più spiccate e qualificate risorse professionali nei compartimenti dei capoluoghi regionali e nelle sezioni provinciali in cui operano procure distrettuali con ampia competenza in tema di reati informatici.
  Si sottolinea, comunque, che le professionalità attualmente in servizio presso le sezioni continueranno a operare sul territorio, prevedendo tale rimodulazione un loro impiego nei reparti investigativi delle locali questure.
  Si intende assicurare fin d'ora che il nuovo assetto organizzativo della polizia postale e delle comunicazioni sarà ispirato ad esclusive esigenze di efficientamento e di adeguamento alla trasformazione tecnologica del Paese, senza che ne venga a soffrire la qualità del «prodotto» sicurezza.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

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