ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03705

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 178 del 24/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 24/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/02/2014
Stato iter:
23/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/11/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/11/2016

CONCLUSO IL 23/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03705
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Lunedì 24 febbraio 2014, seduta n. 178

   SCOTTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il Vernotico è un corso d'acqua che nasce sul versante napoletano dei Monti Lattari e sfocia nel mare all'altezza di Castellammare di Stabia, sempre in provincia di Napoli;
   grazie alle acque sorgive provenienti dalla valle di Castello e dell'Imbuto, nella zona di Gragnano, il Vernotico è un importante bacino idrografico, ricadente in misura prevalente nel parco regionale dei Monti Lattari;
   lungo le sponde del torrente Vernotico si è nel corso dei secoli concentrata la presenza di numerosi mulini per la macinazione del grano, da cui si è dato avvio all'attività di produzione della pasta di Gragnano, nota in tutta il mondo ed unica a fregiarsi oggi del marchio comunitario IGP;
   il valore ambientale e paesaggistico della cosiddetta «Valle dei Mulini» ha attirato nel corso dell'Ottocento numerosi viaggiatori del Gran Tour e paesaggisti della scuola di Posillipo, che ne hanno dipinto gli scorci più suggestivi;
   nel corso degli anni il Vernotico è stato oggetto del deposito di rifiuti, tra cui principalmente residui di lavorazione edile, amianto e scarti di lavorazione tessile, e di scarichi liquidi di origine fognaria, inquinamento urbano provocato in via primaria dall'assenza di un adeguato allacciamento alla rete fognaria da parte dei comuni interessati;
   di recente il Vernotico è stato anche protagonista di un crescente fenomeno di scarichi liquidi di colorazione varia e di origine al momento sconosciuta;
   all'inizio del mese di dicembre 2013 questi scarichi sono stati denunciati alla capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, alla polizia municipale di Gragnano, al Comando dei carabinieri di Gragnano e Castellammare di Stabia, alla polizia provinciale ed all'Arpac;
   questi scarichi hanno reso le acque del torrente in alcuni tratti addirittura di una tonalità d'azzurro del tutto innaturale, determinando l'interessamento dei media ed una crescente e motivata preoccupazione da parte della cittadinanza;
   la procura competente ha prontamente avviato delle indagini in merito, ma circa un mese dopo è stato segnalato alle autorità un ulteriore, gravissimo peggioramento della situazione, con scarichi di colore nero e dall'odore pungente;
   il caso in esame, oltre a rappresentare una grave situazione di inquinamento ambientale in zone rientranti nel parco regionale dei Monti Lattari, coinvolge direttamente anche il problema del disinquinamento del golfo di Napoli, e più precisamente del litorale sorrentino-stabiese, essendo il Vernotico la principale fonte di inquinamento dopo il fiume Sarno;
   la fonte dell'inquinamento, non dimenticando la presenza degli scarichi fognari di origine urbana summenzionati, potrebbe essere individuabile presso la zona di congiunzione a monte tra i comuni di Gragnano e Pimonte;
   cause del fenomeno potrebbero essere sversamenti illegali ad opera di attività agricole e/o di lavorazione tessile posti nella zona, senza escludere la possibilità che essi siano anche effettuati da autobotti che, con l'avallo di persone del luogo, scaricano in loco sostanze provenienti da altri territori;
   i fatti narrati sono riportati anche da articoli quali quelli pubblicati dal quotidiano d'informazione on-line «Napolitoday» l'8 gennaio 2014 con il titolo «Gli sversamenti rendono il torrente blu elettrico» ed il 9 gennaio 2014 con il titolo «Un tuffo dove l'acqua è più blu, ma nel Vernotico lo è troppo», l'articolo pubblicato dal quotidiano on-line «Metropolis» dal titolo «Gragnano, il Vernotico si colora. Le associazioni: “Problema che riguarda anche Castellammare” » e l'articolo intitolato «Choc alla Valle dei Mulini di Gragnano: sversati vernici e solventi. Le acque diventano blu» e pubblicato dal quotidiano d'informazione on-line «Retenews24» –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, abbiano già preso in merito;
   se non ritengano opportuno, per quanto di competenza, intensificare i controlli per verificare quali siano le reali cause ed assicurarsi che non si prosegua con le attività inquinanti;
   se non ritengano doveroso, alla luce delle disposizioni del decreto-legge n. 136 del 2013, promuovere iniziative per far partire immediate bonifiche del territorio, specie considerata la prossimità di numerosi e popolosi centri abitati e di mulini che producono pasta consumata su tutto il territorio nazionale ed anche all'estero. (4-03705)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 708
4-03705
presentata da
SCOTTO Arturo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dai competenti uffici della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, si rappresenta quanto segue.
  Il primo episodio risale al 9 dicembre 2013, allorquando veniva effettuato un intervento da parte della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia che constatava la presenza di una strana colorazione bluastra del corso d'acqua denominato «Vernotico», fenomeno poi scomparso nel giro di pochissime ore. I risultati analitici effettuati sul campione prelevato dal personale dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Campania (ARPAC) intervenuto sul posto, evidenziavano quale sostanza responsabile del fenomeno un colorante di sintesi.
  Il secondo fenomeno di inquinamento risale invece al 3 gennaio 2014, quando, a seguito di richiesta pervenuta dalla polizia municipale di Gragnano, la capitaneria di porto di Castellammare di Stabia constatava la presenza di acque scure nel citato corso d'acqua, presumibilmente proveniente da un rivo a monte dello stesso (comune di Pimonte). Le analisi effettuate dall'ARPAC sul campione prelevato rilevavano la presenza di rifiuti di origine fecale e materiale organico in decomposizione.
  Quanto sopra veniva, in entrambi i casi, prontamente segnalato all'autorità giudiziaria di Torre Annunziata, che delegava la capitaneria di porto di Castellammare di Stabia allo svolgimento di indagini, finalizzate alla individuazione e repressione di eventuali fenomeni di sversamento illecito, da parte di attività produttive insistenti lungo il percorso del torrente.
  In particolare la capitaneria di porto di Castellammare di Stabia ha evidenziato che l'episodio segnalato, oltre ad essere stato adeguatamente riscontrato, ha consentito di eseguire diverse attività di polizia ambientale da cui sono emersi profili di rilevanza penale segnalati all'autorità giudiziaria (n. 3 comunicazioni di notizia di reato e n. 1 sequestro penale); nel contempo, gli interventi allora posti in essere, hanno risolto talune problematiche, apportando un complessivo miglioramento del livello di qualità ambientale dell'area denominata Valle dei Mulini, oltre che del litorale stabiese.
  La capitaneria di porto di Castellammare di Stabia ha inoltre riferito che le condizioni di degrado ambientale del vernotico sono riconducibili prevalentemente all'immissione, nel corso d'acqua in parola, di una parte di reflui prodotti dai comuni dei monti Lattari (Gragnano, Pimonte, Casola, Lettere, S. Antonio Abate) che pur disponendo di una rete fognaria «mista», non risulta collegata ad alcun collettore, con la conseguente immissione nel torrente Vernotico che, a sua volta, all'altezza del comune di Castellammare di Stabia, si immette nel cosiddetto Rivolo San Marco per sversarsi, senza alcun trattamento di depurazione, nelle acque antistanti il litorale stabiese. Tale anomalia strutturale è attribuibile alla mancanza del collettore comprensoriale la cui realizzazione, iniziata nei mesi di luglio-agosto degli anni ‘70 non risulta mai ultimata per sopravvenute esigenze di bilancio della regione Campania.
  Sebbene l'esigenza di completare la realizzazione del collettore di Gragnano è ritenuta attuale e prioritaria, nelle more che venga completata l'opera ed allo scopo di arginare le conseguenze ambientali di tale mancanza, l'ente gestore della rete fognaria ha avviato la realizzazione di un intervento di intercettazione provvisoria delle acque del rivolo San Marco, in prossimità della foce, attraverso una paratia e un impianto di sollevamento per la successiva immissione nel collettore fognario diretto all'impianto di depurazione denominato «Foce Sarno» ubicato nel comune di Castellammare di Stabia.
  La suddetta soluzione di carattere temporaneo è stata definita in occasione di un tavolo tecnico tenutosi presso gli uffici del «ciclo integrato acque» della regione Campania. Nel corso del mese di maggio del 2014 è stato approvato il progetto definitivo dell'intervento che prevede l'esecuzione delle opere a cura della società G.O.R.I.
  Dopo una serie di tavoli tecnici avuti con i comuni interessati e la società Gori, è stata messa in atto un'opera di intercettazione delle acque provenienti dal rivolo San Marco, all'altezza di via De Gasperi del comune di Castellammare di Stabia, a circa 40 metri dalla foce del rivolo San Marco. Nello specifico, l'intervento di carattere provvisorio prevede l'intercettazione delle acque reflue in tempo asciutto dal rivo San Marco ed il recapito ad un'adiacente stazione di sollevamento su corso Garibaldi del comune di Castellammare di Stabia con successivo convogliamento al collettore comprensoriale di Foce Sarno. Con l'intervento è stata realizzata un'opera di derivazione al fondo scatolare esistente nel quale defluisce il rivo San Marco, ed un impianto di sollevamento ubicato lungo corso Garibaldi su un'area pubblica in adiacenza al rivo San Marco in sponda sinistra.
  L'impianto di sollevamento per le sole acque nere intercettate dal rivo San Marco, per ragioni legate all'economicità e sicurezza di funzionamento, utilizza n. 2 pompe da 120 litri al secondo. Inoltre a monte del suddetto impianto, in ottemperanza alla nota del genio civile della regione Campania del 29 maggio 2014 con la quale è stato espresso parere favorevole al progetto, è stata realizzata una griglia a maglia larga per l'intercettazione dei rifiuti solidi trascinati nel rivo San Marco. Detti lavori sono iniziati in data 19 agosto 2014 e si sono conclusi nella prima metà del mese di febbraio 2015. Ad oggi l'opera risulta realizzata con entrata in funzione del sistema di convogliamento dei reflui. Risulta ripristinata anche la circolazione stradale sull'arteria interessata dai lavori.
  Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a svolgere a tenersi informato attraverso gli Enti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CASTELLAMMARE DI STABIA,NAPOLI - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

deposito dei rifiuti

inquinamento dei corsi d'acqua

idrologia

degradazione dell'ambiente

risanamento

zona inquinata