ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03703

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 178 del 24/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2014
ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/02/2014
Stato iter:
11/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/06/2015

CONCLUSO IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03703
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Lunedì 24 febbraio 2014, seduta n. 178

   GAGNARLI, BALDASSARRE e ARTINI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   da numerosi organi di stampa si apprende l'intenzione del dipartimento per la pubblica sicurezza di riprendere in mano il progetto di razionalizzazione delle risorse già preannunciato qualche anno fa;
   in particolare, si parlerebbe della chiusura di una dozzina di commissariati, della cancellazione delle squadre nautiche (circa 500 unità di personale), di una ventina di presidi della stradale e di una trentina di quelli della Polfer, della soppressione della maggior parte delle sezioni della polizia postale, per lasciare aperte solo quelle dove sono presenti le corti d'appello;
   tale progetto di razionalizzazione risulta già essere sul tavolo di questori e prefetti competenti che dovranno valutarne la compatibilità ed esprimere un parere entro la prima metà di marzo 2014;
   tra le province che subiranno tagli pesanti c’è quella di Arezzo; una provincia da sempre unanimemente indicata quale esempio tipico di vivibilità anche grazie al lavoro sinergico tra amministrazioni locali, istituzioni centrali e organi di sicurezza efficacemente distribuiti sul territorio;
   in particolare, il nuovo progetto del dipartimento di pubblica sicurezza potrebbe portare alla chiusura della sezione polizia postale di Arezzo e dei Posti Polfer di Terontola e San Giovanni Valdarno, tre presidi strategici, soprattutto per la specificità del servizio offerto ai cittadini;
   la polizia postale negli ultimi anni è divenuta un settore sempre più impegnato a causa del diffondersi epidemico delle nuove tecnologie informatiche che hanno permesso una sin troppo facile diffusione di reati «da web»: frodi online, clonazione di carte di credito, furto d'identità con conseguente pericolo di diffamazione (anche grazie alla diffusione massiccia dei social network). Non è possibile dimenticare, inoltre, che la polizia postale riveste un ruolo fondamentale e di primo piano nel contrasto ai fenomeni della prostituzione online e della pedopornografia;
   appare, quindi, una contraddizione agli interroganti andare ad operare un taglio lineare in una sezione, quella di Arezzo, che è tutt'altro che in declino ma che è anzi diventato un vero e proprio punto di riferimento nella zona;
   un discorso simile potrebbe essere fatto per la stazione della polizia ferroviaria di Terontola che rappresenta un punto di riferimento per le attività di controllo per la sicurezza in quanto si trova in un'area particolare (tra Perugia e Cortona) che conta circa 500 mila turisti ogni anno, senza contare l'importanza che questo centro ha rivestito in passato: dal posto Polfer di Terontola è partita una delle più importanti battaglie contro le Brigate Rosse italiane e ancora oggi è punto di riferimento contro la lotta al crimine in Italia;
   andare ad incidere in maniera così profonda in un'area che proprio grazie ad una efficace sinergia garantisce la sicurezza e la vivibilità dei cittadini senza valutare attentamente le ricadute che tagli così drastici potrebbero portare sul territorio, e senza prevedere alcuna soluzione alternativa volta al mantenimento degli attuali standard di sicurezza per la collettività, appare, quindi, agli occhi degli interroganti, irrazionale a fronte della presunta ottimizzazione delle risorse che si vorrebbe operare;
   è bene ricordare, infine, che tale progetto andrebbe ad incidere in maniera significativa sulle professionalità e le legittime esigenze e aspettative del personale coinvolto, che sarebbe costretto ad essere assegnato ad altri uffici della provincia se non in altre regioni –:
   se, sulla base di quanto esposto in premessa, non intenda rivedere il piano di razionalizzazione delle risorse della polizia, con particolare riferimento ai presidi di Arezzo, Terontola e San Giovanni Valdarno, al fine di continuare a mantenere gli standard attuali di sicurezza per la collettività e non penalizzare il benessere e la vivibilità di un'area del nostro Paese al solo fine del risparmio economico per lo Stato;
   se, considerata la proliferazione dei reati «da web» degli ultimi anni, non intenda ripensare il drastico taglio agli uffici di polizia postale che rappresentano oggi un punto di riferimento fondamentale per i cittadini frodati attraverso la rete, ma soprattutto per l'intero settore della prostituzione in rete e dei traffici di pedopornografia. (4-03703)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 440
4-03703
presentata da
GAGNARLI Chiara

  Risposta. — Le questioni segnalate nell'interrogazione in oggetto, relative alla chiusura di alcuni presidi della polizia postale e ferroviaria in provincia di Arezzo, sono legate ad un piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi non ancora definito, essendo sopravvenuta una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del Paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri Paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il comando generale dell'arma dei carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presidi delle quattro specialità di base della polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la Polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni paesi d'oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la Polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presidi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presidi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

AREZZO,AREZZO - Prov,TOSCANA

EUROVOC :

polizia

lotta contro la criminalita'

contraffazione

pornografia infantile

sicurezza pubblica

reato

delitto contro la persona