ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03690

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 178 del 24/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: NASTRI GAETANO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 24/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 24/02/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03690
presentato da
NASTRI Gaetano
testo di
Lunedì 24 febbraio 2014, seduta n. 178

   NASTRI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il documento denominato: «Le prospettive della finanza pubblica, dopo la legge di stabilità per il 2014», presentato ieri dalla Corte dei conti, allegato alla relazione Quadrimestrale sui conti pubblici, realizzato con l'apporto di tre centri studi indipendenti: il Cer, Prometeia e Ref, ha rilevato che la legge 23 dicembre 2013, n.147 (legge di stabilità per il 2014), rappresenta un provvedimento triennale di finanza pubblica che non determinerà alcuna prospettiva di crescita significativa;
   la relazione tecnica della magistratura contabile definisce infatti né di crescita né di risanamento i contenuti della suindicata legge di stabilità 2014, traendo giudizi severi con riferimento alle coperture finanziarie definite fragili, i cui effetti causeranno un mancato gettito, di 2,8 miliardi dal 2014 al 2016 e per 13,7 miliardi entro fine legislatura (2017-2020), con ripercussioni al ribasso sul PIL e sul deficit pubblico ed un pericoloso aumento della spesa corrente;
   l'aspetto più preoccupante dell'analisi della Corte dei conti, riguarda l'anticipo una tantum di una rilevante massa di entrate fiscali, che sono state utilizzate per la copertura di spese o per l'abolizione dell'IMU sulla prima casa;
   le suddette misure finanziarie sono infatti configurate, dall'innalzamento degli acconti nel 2013 per banche e assicurazioni, che hanno dovuto anticipare fino al 130 per cento l'IRAP del 2014, i cui effetti sebbene abbiano giovato ai conti pubblici dello scorso anno per 3,7 miliardi di euro, determineranno per il prossimo triennio, il problema di colmare un automatico vuoto di gettito pari a 2,8 miliardi di euro;
   ulteriori profili di criticità che emergono dalla relazione tecnica della Corte dei conti, riguardano una serie di imposte ad adesione volontaria, previste all'interno della legge di stabilità per il 2014, che possono determinare rischi sul futuro gettito;
   se le banche e le imprese, da un lato, hanno potuto rivalutare i propri beni, riallineare valori delle partecipazioni o svalutare le sofferenze, pagando una semplice imposta sostitutiva, consentendo di incassare nel 2014 all'erario 1,6 miliardi di euro, dall'altro tale operazione di anticipo, definita una convergenza di interessi dalla stessa magistratura contabile, permetterà per il periodo 2017-2020 una serie di sconti fiscali, in termini di costi deducibili e di abbattimento di plusvalenze per un ammontare complessivo pari a 13,7 miliardi di euro;
   le predette risorse, prosegue il documento contabile, risulteranno indisponibili già dalla fine della legislatura, a meno che non si proceda attraverso l'aumento della pressione fiscale enormemente con il previsto taglio di detrazioni per 11,8 miliardi di euro all'anno;
   se sul fronte delle entrate, il giudizio secondo le considerazioni in precedenza indicate, risulta essere palesemente severo, non meno intransigente appare il monito che giunge sul versante delle spese;
   il rapporto ridimensiona infatti, di mezzo punto le previsioni sulla crescita del prodotto interno lordo, nel triennio 2014-2016 e tutti gli obiettivi di deficit vengono corretti al rialzo: a partire da quello relativo al 2015, che il Governo intende ridurre all'1,6 per cento e che invece secondo il parere espresso della Corte dei conti, dovrebbe aumentare al 2,4 per cento;
   le numerose norme microsettoriali e localistiche previste dalla legge di stabilità per il 2014, quantificate in 200 modifiche, hanno inoltre determinato un aumento della spesa pubblica pari a 7,6 miliardi di euro, descritto come «allentamento del rigore», nonostante nel periodo di esame della legge di stabilità per il 2014, erano state avviate le procedure da parte del Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, finalizzate ad una direzione opposta;
   la relazione tecnica della magistratura contabile, conclude evidenziando la prospettiva che il pareggio di bilancio in termini nominali, che nel 2011, era previsto per il 2013 e successivamente slittato al 2017, in un quadro di ripresa, non consentirà al nostro Paese di beneficiare degli sconti automatici dovuti al ciclo negativo, in concomitanza peraltro dell'avvio del processo del fiscal compact;
   il quadro complessivo delineato dalla Corte dei conti, a giudizio dell'interrogante, ove fosse confermato, desta indiscutibili preoccupazioni e perplessità in considerazione, sia del rilevante gettito che risulterebbe mancante per il periodo 2017-2020 stimato in oltre 13 miliardi di euro, che delle numerose valutazioni negative espresse, rimaste inascoltate, sia dalla maggior parte delle associazioni industriali e del commercio nazionale, che dai principali organismi economici sia nazionali che internazionali, i quali hanno nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità 2014, manifestato a più riprese gli effetti negativi e penalizzanti derivanti dall'impianto normativo della manovra economica di finanza pubblica per il triennio;
   l'interrogante evidenzia come necessitano urgenti precisazioni da parte del Ministro interrogato, con riferimento ai numerosi e rilevanti rilievi critici indicati dalla Corte dei conti, attraverso la relazione tecnica, se si valutano le conseguenze derivanti dalle incertezze del quadro economico e fiscale, nel caso fossero confermate le stime emerse dal documento della magistratura contabile –:
   se intenda confermare il contenuto allarmistico derivante dalla relazione tecnica della Corte dei conti esposta in premessa, secondo la quale la manovra economica di finanza pubblica per il triennio 2014-2016, contiene una serie di misure finanziarie nel complesso insoddisfacenti ed insufficienti nel sostenere l'economia del Paese e riporta la spesa corrente su un percorso di crescita;
   in caso affermativo quali misure urgenti e necessarie intenda prevedere, al fine di correggere lo scostamento delle misure previste dalla legge di legge di stabilità per il 2014, i cui effetti secondo quanto rilevato dalla magistratura contabile, sono contrassegnati da una impostazione non priva di rischi per la tenuta dei conti pubblici;
   quali iniziative urgenti e necessarie intenda infine intraprendere al fine di accelerare il processo degli obiettivi di risparmio previsti dalla revisione della spesa pubblica, il cui rallentamento a differenza di quanto in diverse occasioni è stato affermato dal Governo Letta, nel corso dei mesi precedenti, determina inevitabili conseguenze negative sul quadro economico complessivo, allungando i tempi per l'auspicata ripresa dell'economia italiana. (4-03690)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

crescita economica

commercio interno

esazione delle imposte

finanze pubbliche

pareggio del bilancio