ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03686

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 178 del 24/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: NUTI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/02/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/04/2014

SOLLECITO IL 15/05/2014

SOLLECITO IL 05/06/2014

SOLLECITO IL 10/07/2014

SOLLECITO IL 08/09/2014

SOLLECITO IL 17/10/2014

SOLLECITO IL 14/11/2014

SOLLECITO IL 18/03/2015

SOLLECITO IL 20/04/2015

SOLLECITO IL 12/05/2015

SOLLECITO IL 12/06/2015

SOLLECITO IL 17/07/2015

SOLLECITO IL 11/09/2015

SOLLECITO IL 06/10/2015

SOLLECITO IL 28/10/2015

SOLLECITO IL 04/12/2015

SOLLECITO IL 14/01/2016

SOLLECITO IL 26/02/2016

SOLLECITO IL 07/04/2016

SOLLECITO IL 30/05/2016

SOLLECITO IL 28/07/2016

SOLLECITO IL 16/09/2016

SOLLECITO IL 10/11/2016

SOLLECITO IL 14/02/2017

SOLLECITO IL 07/04/2017

SOLLECITO IL 27/07/2017

SOLLECITO IL 09/11/2017

SOLLECITO IL 06/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03686
presentato da
NUTI Riccardo
testo di
Lunedì 24 febbraio 2014, seduta n. 178

   NUTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   dal 1984 ad oggi, sistematicamente quasi ogni anno, i Governi che si sono succeduti, di qualsiasi colore politico, hanno concesso svariate centinaia di milioni di euro per il pagamento di progetti in cui erano impiegati lavoratori socialmente utili;
   da ultimo, la legge di stabilità per il 2014, approvata solo poche settimana fa, destinava ben 126 milioni di euro ai lavoratori socialmente utili di Napoli, di Palermo, della Calabria e dei comuni sotto i 5 mila abitanti;
   nel corso degli anni si è verificata una stratificazione normativa che rende tutt'oggi complicata l'analisi del fenomeno, la cui genesi può essere ricondotta al decreto-legge 2 agosto 1984, n. 409, e al decreto-legge 12 febbraio 1986, n. 24;
   la normativa di riferimento relativa alla disciplina dei lavoratori socialmente utili negli anni ’80 e ’90, con particolare riferimento alla provincia di Napoli e ai comuni di Napoli e Palermo, è contenuta in vari decreti-legge. In particolare: il decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, il decreto-legge 27 ottobre 1995, n. 444, il decreto-legge 27 agosto 1994, n. 515, il decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, la legge 20 gennaio 1992, n. 22, il decreto-legge 12 gennaio 1991, n. 6, il decreto-legge 4 settembre 1987, n. 366, il decreto-legge 12 febbraio 1986, n. 24, il decreto-legge 12 febbraio 1986, n. 24, il decreto-legge 2 agosto 1984, n. 409;
   la maggior parte di questi, specificava che le regioni Campania e Sicilia ovvero i comuni di Napoli e Palermo e la provincia di Napoli, avrebbero dovuto presentare una relazione sulle opere eseguite dall'inizio degli interventi sino alla data di entrata in vigore della normativa in base ai progetti già attuati e/o presentati, oltre ai programmi che si sarebbero intrapresi, quale precondizione necessaria per poter procedere al trasferimento delle somme predisposte;
   le successive disposizioni di legge contenute nelle leggi finanziarie e di stabilità degli ultimi 15 anni, hanno sistematicamente richiamato questi provvedimenti, con particolare riferimento al decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, che, come riportato sopra, obbligava le amministrazioni a fornire una relazione sui lavori svolti e quelli che si prevedeva di svolgere; ad ogni modo, nella pressoché totalità dei casi si condizionava la concessione delle somme alla stipula di convenzioni tra le amministrazioni interessate e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, attraverso le quali trasferire le somme previste;
   ad avviso degli interroganti, le centinaia di milioni di euro stanziati sin dal 1984 in favore dei lavoratori socialmente utili, sono stati concessi senza reali criteri e l'assunzione di questi soggetti è avvenuta nei settori più disparati, con particolare incidenza negli enti pubblici locali;
   ad avviso dell'interrogante e secondo fonti di stampa, queste assunzioni sono troppo spesso avvenute con fini politico-elettorali: esponenti di ogni forza politica hanno, infatti, promesso e garantito contratti di lavoro, utilizzando fondi pubblici, per svolgere mansioni superflue o non necessarie ovvero senza svolgere realmente alcuna mansione, ottenendo come controparte la loro fedeltà elettorale;
   dopo ricerche effettuate dagli interroganti, non si rinvengono documenti relativi alle piante organiche delle amministrazioni in oggetto che indicherebbero reali carenze di organico che giustificherebbero in questo modo l'assunzione di una tale quantità di lavoratori socialmente utili –:
   se il Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulla base degli atti depositati abbia notizia dei criteri attraverso i quali, utilizzando risorse statali, le amministrazioni citate in premessa hanno proceduto all'assunzione di lavoratori socialmente utili;
   se le amministrazioni interessate abbiano provveduto ad inviare al Ministero del lavoro e delle politiche sociali i documenti richiesti dalla normativa citata in premessa anche con riferimento a eventuali carenze di organico dei medesimi atti, e, in tal caso, se intenda renderli noti, anche fornendo la documentazione relativa;
   se, in base alle relazioni sui lavori effettuati e sui programmi dei lavori da intraprendere ovvero in base alle convenzioni stipulate con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, secondo quanto stabilito dalla relativa normativa, non vi siano incongruenze tra quanto dichiarato nel corso degli anni rispetto ai lavori già effettuati e quelli proposti;
   quale sia il numero dei soggetti appartenenti alla categoria dei lavoratori socialmente utili, di pubblica utilità ovvero appartenenti a categorie similari create nel tempo a livello regionale, per i quali risulta accesa una posizione contributiva presso l'INPS, sia con riferimento ai lavori socialmente utili ed alle altre categorie finanziate con risorse statali per i quali questa posizione non risulta, per il periodo dal 2000 ad oggi, suddivisi per ente utilizzatore;
   nel corso degli anni, quanti siano stati i fondi anche statali destinati per le proroghe dei progetti socialmente utili, di pubblica utilità o similari, e quanti i fondi destinati agli incentivi per ridurre il bacino degli appartenenti a questa categoria;
   quali siano gli enti utilizzatori che hanno percepito questi fondi statali, in che misura queste risorse siano state destinate al pagamento degli stipendi dei lavoratori socialmente utili/LPU e se il Governo abbia notizia di eventuali ulteriori destinazioni;
   per quali motivi, nonostante la riduzione del bacino dei lavoratori socialmente utili negli ultimi 15 anni, il livello dei finanziamenti sia rimasto sostanzialmente uguale nel corso degli anni e vi è perfino un folto gruppo di lavoratori socialmente utili che ancora deve percepire svariate mensilità arretrate. (4-03686)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

contratto di lavoro

assunzione