ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03662

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 177 del 20/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: DURANTI DONATELLA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 20/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/02/2014
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/02/2014
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/02/2014
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/02/2014
ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/02/2014
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/02/2014
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/02/2014
Stato iter:
21/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/03/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/03/2016

CONCLUSO IL 21/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03662
presentato da
DURANTI Donatella
testo di
Giovedì 20 febbraio 2014, seduta n. 177

   DURANTI, FRATOIANNI, MATARRELLI, PANNARALE, SANNICANDRO, ZAN, ZARATTI e PELLEGRINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   sul sito del Corriere della Sera.it del 18 febbraio 2014 è pubblicato un articolo dal titolo «La minaccia radioattiva alle porte di Taranto», nel quale si denuncia la presenza in un deposito a 20 chilometri da Taranto, di migliaia di fusti contenenti scorie che emanano radiazioni, abbandonati da vent'anni in un deposito dell'ex Cemerad di Statte, a 20 chilometri da Taranto;
    ricordiamo peraltro che Statte, è stato inserito per la sua vicinanza, nel Sito di interesse nazionale di Taranto, e continua a pagare in malattia e morte un prezzo altissimo per le emissioni del siderurgico dell'Ilva;
   nel suddetto deposito, un semplice capannone di lamiera, sono stoccati da troppi anni 1140 metri cubi di rifiuti radioattivi ammassati in torri alte fino a venti metri, e in tutti questi anni, come riporta l'articolo «la situazione “non è migliorata” e i fusti hanno subito un “deterioramento inevitabile”», secondo l'ex direttore del dipartimento nucleare dell'Ispra, Roberto Mezzanotte;
   l'articolo è peraltro accompagnato da immagini inedite che riprendono l'interno del deposito, e girate dagli investigatori del Corpo Forestale nel 1995, durante una perquisizione richiesta del procuratore di Matera, Nicola Maria Pace. Su alcuni dei fusti ritrovati nel deposito è riportata una data di decadenza della radioattività a 10 mila anni, ricordano gli ufficiali della forestale che eseguirono la perquisizione;
   dopo una lunga vicenda giudiziaria il deposito della Cemerad è stato sequestrato e la ditta è fallita. A pagare la bonifica rischia di essere anche in questo caso la collettività. Il comune di Statte ha finora provveduto, con fondi regionali, alla caratterizzazione dei rifiuti, ma è evidente che ora risulta indispensabile provvedere alla relativa bonifica –:
   se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa, e se non ritenga attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di garantire la completa messa in sicurezza e bonifica dell'area. (4-03662)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 21 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 594
4-03662
presentata da
DURANTI Donatella

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla presenza in località Vocchiaro, nel comune di Statte, in provincia di Taranto, di un deposito temporaneo che ha operato nel campo della raccolta di rifiuti radioattivi da applicazioni medico-industriali, anche sulla base degli elementi acquisiti dagli enti locali territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
  La società di riferimento, la CEMERAD S.r.l., è stata dichiarata fallita con provvedimento del tribunale di Taranto del 2005 e da oltre dieci anni il deposito è sottoposto a provvedimento di sequestro preventivo con affidamento dello stesso in custodia giudiziaria all'Assessore all'ecologia del comune di Statte.   
  Nel mese di aprile del 2012 l'Ispra; ha effettuato un sopralluogo presso il sito predetto, a seguito del quale ha riscontrato che la situazione potesse costituire un caso di applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 126-bis del decreto legislativo n. 230 del 1995, il quale prevede che nelle situazioni che comportino una esposizione prolungata a radiazioni ionizzanti dovuta, tra gli altri, agli effetti di una pratica non più in atto, le autorità competenti per gli interventi ai sensi della legge n. 225 del 1992, in materia di «istituzione del Servigio Nazionale della Protezione Civile», adottano i provvedimenti opportuni.
  L'Ispra ha riferito, in tale occasione, di aver appreso dal comune di Statte che lo stesso aveva già acquisito un progetto esecutivo per la caratterizzazione dei rifiuti radioattivi presenti nel deposito, la cui operazione comporterebbe una spesa pari a 1,5 milioni di euro che rappresenta, nelle disponibilità del comune, la somma massima dedicabile al deposito. Tale operazione è peraltro ritenuta propedeutica ai necessari interventi destinati, in particolare, al trasferimento dei rifiuti in un deposito idoneo, in vista del successivo smaltimento, e alla bonifica dell'area nel suo complesso, che comporterebbero una spesa complessiva valutata nell'ordine dei 5 milioni di euro.
  Il dipartimento della Protezione civile, dopo aver preso atto di quanto segnalato dall'Ispra, al fine di procedere alle attività di messa in sicurezza del deposito di rifiuti radioattivi, con una nota del mese di agosto dello stesso 2012, aveva precisato che l'attuazione degli interventi previsti dall'articolo 126-bis del decreto legislativo n. 230 del 1995 dovesse essere coordinata, a livello locale, dalla competente prefettura – ufficio, territoriale del Governo – avvalendosi delle risorse economiche già stanziate dagli enti locali.
  La prefettura di Taranto, dal canto suo, risulta essersi tempestivamente attivata in tal senso, coordinando in ambito locale le linee di intervento ai sensi del citato articolo 126-bis, della qual cosa ha provveduto ad informare formalmente e a cadenza periodica il capo dipartimento della Protezione civile, il Ministero dell'ambiente, il presidente della Giunta regionale Puglia, l'Ispra, il Ministero dell'interno e il dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile.
  In particolare, nell'informativa del 1o ottobre 2014, la prefettura di Taranto ha comunicato che nel capannone sono conservati 16.724 fusti, di cui 3.344 contengono rifiuti radioattivi mentre nei rimanenti 13.380 sono contenuti rifiuti decaduti.
  In data 10 dicembre 2014, il prefetto di Taranto, sempre nell'ambito della sua attività di coordinamento, ha trasmesso una nota di aggiornamento della situazione in atto, segnalando, tra l'altro, che il comune di Statte ha fatto pervenire in prefettura una relazione sintetica contenente i quadri economici riferiti a due ipotesi alternative di intervento, quantificando in euro 5.125.000,00 i costi relativi all'ipotesi di caratterizzazione dei fusti in loco e successivo smaltimento dei rifiuti speciali non radioattivi, ed in euro 9.024.600,00 quelli relativi all'allontanamento di tutti i fusti per la successiva caratterizzazione e avvio allo smaltimento. Sul punto, la prefettura di Taranto ha segnalato che tale ultima ipotesi risulterebbe attuabile solo mediante ricorso a procedure di urgenza e quindi a seguito di provvedimento ex articolo della legge n. 225 del 1992, in materia di protezione civile. Nella circostanza, il capo del dipartimento della Protezione civile ha evidenziato che la soluzione definitiva del problema deve trovare opportuna copertura finanziaria nelle risorse ordinarie della regione Puglia e delle altre amministrazioni locali interessate.
  In sede di conversione in legge del decreto-legge n. 1 del 2015 recante «Disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto», all'articolo 3 (disposizioni finanziarie) è stato aggiunto il comma 5-bis che dispone che «Ai fini della messa in sicurezza e gestione dei rifiuti radioattivi in deposito nell'area ex Cemerad ricadente nel comune di Statte, in provincia di Taranto, sono destinati fino a dieci milioni di euro a valere sulle risorse disponibili sulla contabilità speciale aperta ai sensi dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 7 agosto 2012, n. 129, convertito dalla legge 4 ottobre 2012, n. 171.»
  Il Commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, nel mese di luglio 2015 ha trasmesso al Ministero dell'ambiente la relazione di aggiornamento dello stato di attuazione delle azioni programmate ed avviate aggiornata al primo semestre 2015 riportando, in particolare:
   di aver reso disponibili, nell'ambito del programma finanziario di cui al protocollo d'intesa del 26 luglio 2012, fondi fino a 10 milioni di euro dalla contabilità speciale allo stesso intestata;
   di aver acquisito e valutato la documentazione prodotta dall'Ispra che, inoltre, ha fornito, su richiesta dello stesso commissario, il programma tecnico-temporale- economico in relazione alle azioni da porre in essere. L'Ispra propone la caratterizzazione in situ dei fusti e l'allontanamento degli stessi con conferimento in appositi centri di stoccaggio;
   che il comune di Statte ha formulato una proposta alternativa a quella di Ispra, predisponendo un progetto esecutivo per la bonifica e messa in sicurezza del sito che prevede la caratterizzazione in situ di tutti i fusti e lo stoccaggio dei fusti contaminati sempre in situ in una nuova area appositamente adibita allo scopo;
   di aver rappresentato la questione alla commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta dall'onorevole Bratti, con il quale è stata avviata una valutazione sulle possibili soluzioni.
  Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 19 novembre 2015, è stato riconosciuto il carattere di interesse nazionale dei lavori per l'attuazione dell'intervento di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi siti nel deposito ex Cemerad di Statte (TA) e il Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto è stato nominato, per la durata di un anno e senza alcun compenso, Commissario straordinario per l'attuazione dell'intervento di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi siti nel deposito ex Cemerad di Statte (TA).
  Il commissario straordinario dovrà predisporre e trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei ministri un cronoprogramma operativo, tecnico ed economico per l'attuazione di ogni misura relativa alle attività previste dal citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, nonché una dettagliata relazione, corredata della rendicontazione analitica delle somme spese, al termine delle attività connesse all'incarico.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ILVA

GEO-POLITICO:

TARANTO - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

scorie radioattive

rifiuti