ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03571

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 172 del 12/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 12/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/02/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 08/07/2014

SOLLECITO IL 29/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03571
presentato da
MOLTENI Nicola
testo di
Mercoledì 12 febbraio 2014, seduta n. 172

   MOLTENI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il giorno 8 novembre 1951 alle ore 18:10, sul pendio boscoso alla destra idrografica del torrente Cosia, nel comune di Tavernerio, a monte della parte più alta del paese, a causa della pioggia torrenziale che perdurava da più di un mese, si è verificato un movimento di versante ascrivibile alla tipologia degli scivolamenti; il corpo di frana, scivolato sulle sottostanti rocce di calcare e maiolica, era costituito prevalentemente da materiale incoerente argilloso, da numerosi tronchi d'albero e dai resti di due cascine trascinate a valle;
   il fenomeno ha provocato l'ostruzione a forma di diga del letto del torrente Cosia, formando un lago a monte dello sbarramento; la pressione dell'acqua ha sfondato quindi la diga naturale generando, come in una sorta di reazione a catena, un secondo distinto fenomeno di dissesto idrogeologico, investendo con violenza la sponda alla destra del torrente, creando danni alle strutture e distruggendo completamente le case poste sulla riva dell'ansa;
   il materiale alluvionale ha ostruito l'arcata del ponte di via Vittorio Veneto, costringendo così il fango a fuoriuscire dagli argini ed invadere le strade di Tavernerio, sulle quali si è depositato uno strato di argilla dello spessore di oltre un metro;
   gli abitanti sono stati colti a sorpresa in quanto il rumore della pioggia torrenziale, unitamente al fragore del torrente in piena, ha coperto il rombo della frana; la rapidità della successione degli eventi non ha consentito a nessuno di rendersi pienamente conto di ciò che stava accadendo;
   l'elenco dei danni subiti dal paese di Tavernerio comprende sedici morti, dodici famiglie sinistrate, tre case completamente distrutte, quattro case con danni ingenti, la distruzione di due serbatoi dell'acquedotto, il danneggiamento delle condotte e la sospensione della fornitura di acqua, la distruzione di una strada boschiva, il danneggiamento del ponte di via Vittorio Veneto;
   alla fase di emergenza è stato fatto fronte con 32 uomini del distretto militare di Como, un totale di 600 ore di lavoro e grazie anche alla collaborazione di pompieri, vigili urbani e volontari accorsi dai paesi limitrofi;
   il Governo pro tempore ha finanziato i lavori di risistemazione del pendio attraverso la creazione di un sistema drenaggio, l'escavazione di un canale di guardia a fondo impermeabile a monte dell'area interessata, lo scoronamento della zona superiore della frana che appariva instabile ed interessata da crepe, il riporto del materiale scavato a valle per riempire le concavità ed addolcire il pendio, il terrazzamento di parte del corpo di frana per rompere la pendenza del detrito, la messa a dimora di alberi di Pinus sylvestris che avrebbero trattenuto il suolo con le loro profonde radici, lo spargimento di semi di specie erbacee per evitare l'erosione superficiale;
   il comune ha provveduto alla costruzione di case popolari per gli alluvionati e alla riparazione dell'acquedotto e il genio civile ha progettato la ricostruzione della strada di montagna franata;
   con finanziamenti regionali rientranti negli interventi a favore dell'agricoltura in montagna (legge regionale 7/2000), nel periodo 2002/2003, è stato svolto un lavoro di manutenzione straordinaria sulle opere di drenaggio presenti nel corpo di frana risagomato in terrazzamenti ed è stato inoltre ripulito il sottobosco circostante al fine di migliorare l'accessibilità dell'area per la manutenzione;
   con ordinanza del commissario straordinario n. 943 del 2006, e con risorse a carico dei proprietari dei terreni, è stato attuato un importante intervento di alleggerimento del bosco sviluppatosi sul versante interessato dalla frana, per evitare che alberi di grosse dimensioni, sbilanciati, e quindi in precarie condizioni di stabilità, potessero formare vaste nicchie di distacco nel terreno e innescato nuovi processi di erosione sul versante;
   ultimamente, a causa dell'evoluzione dell'andamento climatico alle medie latitudini e l'intensificazione dei fenomeni atmosferici che provocano sempre con maggiore frequenza precipitazioni di forte intensità, turbolenze e venti eccezionali, di grande impatto su versanti, boschi e corsi d'acqua, il paese di Tavernerio attraversa un nuovo periodo di allarme da rischio frana;
   occorrono interventi urgenti di prevenzione per evitare un ulteriore evento catastrofico;
   occorre provvedere alla manutenzione straordinaria della briglia facente parte del reticolo idrico principale, a monte del paese, realizzata dalle autorità di bacino oltre cinquant'anni fa con l'obiettivo di smorzare la corrente durante i fenomeni di piena del Torrente Cosia e limitare l'erosione delle sponde nel tratto dove si verificarono i dissesti del 1951, che ora risulta completamente satura di detriti;
   occorre una pulizia dell'alveo del torrente Cosia con la rimozione dalla vegetazione spontanea di ripa che colonizza il greto, al fine di evitare il pericoloso accumulo di materiali nel letto del corso d'acqua;
   occorre una verifica per la manutenzione straordinaria dello stato dei manufatti a difesa delle sponde e dell'alveo;
   sarebbe inoltre opportuno un sistema di incentivazione alla manutenzione dei boschi di latifoglie di proprietà privata, che in alcune zone vertono in cattive condizioni a causa sia della diffusione del cinipede del castagno sia della scarsa o inesistente gestione del bosco;
   la situazione è diventata maggiormente critica a seguito delle particolari condizioni meteorologiche dei primi di ottobre 2013, che hanno provocato l'abbattimento di molti alberi e creato molte nicchie di distacco a seguito del movimento delle ceppaie, con pericolo di innesco di successivi fenomeni di erosione o di dissesti più importanti –:
   se il Ministro interrogato, nell'ambito delle proprie competenze in materia di difesa del suolo, non ritenga di intervenire per focalizzare le possibili azioni preventive da attuare, per affrontare correttamente le recenti problematiche da rischio idrogeologico emerse nel comune di Tavernerio ed evitare l'aggravarsi della situazione in futuro e il ripetersi di un disastro come quello del 1951. (4-03571)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TAVERNERIO,COMO - Prov,LOMBARDIA

EUROVOC :

sostegno agricolo

agricoltura di montagna

disboscamento

risorse idriche

foresta

disastro naturale