ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03454

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 167 del 05/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: PINI GIANLUCA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 05/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/02/2014
Stato iter:
06/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/03/2015
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/03/2015

CONCLUSO IL 06/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03454
presentato da
PINI Gianluca
testo di
Mercoledì 5 febbraio 2014, seduta n. 167

   GIANLUCA PINI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nelle prime ore del 19 gennaio 2014, sull'argine destro del Secchia, tra le sezioni di Ponte Alto e Ponte Bacchello, nei pressi della frazione San Matteo, si è aperta una breccia che ha fatto defluire le acque nella pianura circostante;
   la situazione che si presentava era la seguente: la sommità arginale, per un tratto di almeno 15 metri, risultava crollata e sormontata da una lama d'acqua che aveva già allagato le aree al piede dell'argine, confinanti con un paio di aziende. L'apertura è andata progressivamente aumentando, fino a circa 80 metri, a causa della pressione della corrente del fiume;
   gli allagamenti sono stati cospicui come documentato dagli organi di informazione;
   nell'opera di soccorso come sempre si sono distinti i reparti dei vigili del fuoco della zona;
   notizie di stampa riportano l'incredibile notizia che mentre gli stessi cittadini si rimboccavano le maniche per darsi da fare a favore della collettività, c’è chi non ha potuto farlo, come era già accaduto con il terremoto: il riferimento è per i vigili del fuoco volontari, che nella Bassa peraltro vantano due importanti distaccamenti, uno a Finale e l'altro a Mirandola, con i quali collaborano numerosi volontari, ormai esperti anche di emergenza;
   a quanto consta all'interrogante a questi volontari che hanno a disposizione mezzi e competenze (nella vita civile sono lavoratori, laureati, tecnici), sarebbe stato ordinato di permanere nei distaccamenti o di rientrarci, come accadde con il terremoto. Una situazione nota da un paio d'anni, tra l'indifferenza delle istituzioni e anzi una certa ostilità di quanti hanno «remato» e proclamato in senso contrario all'impiego di questi vigili del fuoco;
   è stata inviata una lettera di denuncia dell'accaduto alle più alte cariche istituzionali –:
   se il Ministro intenda verificare le responsabilità circa il mancato utilizzo dei volontari dei vigili del fuoco emiliani nelle ultime due calamità che hanno devastato zone importanti della regione, predisponendo procedure di intervento che prevedano il pieno impiego di risorse che per spirito di sacrificio e senso di responsabilità si mettono al servizio della collettività. (4-03454)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 marzo 2015
nell'allegato B della seduta n. 386
4-03454
presentata da
PINI Gianluca

  Risposta. — Il dispositivo di soccorso per fronteggiare gli eventi alluvionali del gennaio 2014 in provincia di Modena è stato coordinato dalla direzione regionale dei vigili del fuoco per l'Emilia Romagna e dal centro operativo nazionale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in conformità alle procedure previste nella direttiva dipartimentale in data 12 aprile 2011, relativa alla «riorganizzazione delle colonne mobili regionali e del dispositivo di mobilitazione per grande calamità», che disciplina le modalità di soccorso e di intervento del corpo nazionale dei vigili del fuoco in caso di calamità naturali.
  In particolare, il dispositivo di soccorso di colonna mobile operante il giorno 19 gennaio 2014 e nel periodo successivo è stato il seguente: sette sezioni operative provenienti dai comandi provinciali dell'Emilia Romagna, del Veneto e della Lombardia oltreché dalle sezioni operative del comando di Modena, operanti con personale specialista «SA» (soccorso acquatico) e «SAF» (soccorso fluviale), con mezzi terrestri e nautici previsti per le relative sezioni operative e tre mezzi anfibi; specialisti dei nuclei sommozzatori dei comandi provinciali di Bologna e di Ravenna; specialisti dei reparti volo ed elisoccorritori dei nuclei di Bologna e di Venezia; un Gruppo operativo speciale del movimento terra della direzione regionale Lazio; quattro unità di coordinamento locale per coadiuvare l'attività della sala operativa del comando di Modena, operanti a Bastiglia, Bomporto, Albareto e Camposanto.
  Il massiccio intervento di soccorso, effettuato nel rispetto delle misure richieste dalla delicatezza e dalla complessità tecnica dello scenario, ha contribuito alla messa in salvo di più di mille persone, con la piena ed immediata disponibilità delle diverse categorie professionali del corpo nazionale dei vigili del fuoco.
  In tale quadro, il personale permanente impiegato, spesso in situazioni di alto rischio, è risultato idoneo e sufficiente, in ogni fase dell'emergenza, al conseguimento degli obiettivi operativi.
  L'impiego dei vigili volontari durante l'emergenza è stato limitato, essendosi fatto ricorso, come avvenuto quasi sempre in siffatti scenari, a specifiche professionalità in funzione delle peculiari caratteristiche dell'evento.
  In tali casi, peraltro, costituisce proficua e consolidata
best practice operativa fare leva, se del caso, sull'istituto contrattuale del raddoppio temporaneo del personale permanente.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

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