ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03446

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 167 del 05/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 05/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 05/02/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03446
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Mercoledì 5 febbraio 2014, seduta n. 167

   SCOTTO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   le Zone franche urbane (ZFU) sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese;
   obiettivo prioritario delle Zone franche urbane è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse;
   si ispirano all'esperienza francese delle zones franches urbaines, lanciata nel 1996 ed oggi attiva in oltre 100 quartieri;
   per il finanziamento del dispositivo, la legge finanziaria 2007 (legge n.  296 del 2006, articolo 1, comma 340 e successivi) ha istituito un Fondo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009;
   la legge finanziaria 2008 (legge n. 244 del 2008, commi 561, 562 e 563) ha confermato tale stanziamento ed ha definito in maggior dettaglio le agevolazioni fiscali e previdenziali che, oggi, trovano la loro definizione particolareggiata all'interno del decreto interministeriale 10 aprile 2013 in attuazione di quanto previsto dall'articolo 37 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179;
   l'individuazione delle Zone franche urbane prevede agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle micro e piccole imprese localizzate all'interno dell'obiettivo convergenza (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia), nonché nel territorio dei comuni della provincia di Carbonia-Iglesias;
   tali agevolazioni, della durata di 5 anni con graduale phasing out negli anni successivi, consistono in esenzione dalle imposte sui redditi, esenzione dall'IRAP, esenzione dall'imposta municipale propria ed esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente;
   nel suo disegno definitivo il dispositivo approvato estende l'ammissibilità ai benefici ad aree urbane, caratterizzate da significativi fenomeni di disagio sociale, individuate nel territorio di 33 comuni dell'area dell'obiettivo convergenza e nel distretto di Carbonia-Iglesias, mettendo a disposizione, per quest'ultima, circa 124 milioni di euro;
   in Campania sono state individuate 9 Zone franche urbane ad Aversa, Benevento, Casoria, Mondragone, Napoli Est, Portici (centro storico), Portici (zona costiera), San Giuseppe Vesuviano e Torre Annunziata;
   l'importo totale degli incentivi da assegnare alle imprese campane localizzate in questi territori ammonta a 98 milioni di euro;
   le zone urbane che assorbiranno le maggiori risorse sono in Campania Napoli Est (quasi 16 milioni di euro), Casoria (oltre 14 milioni di euro) e Torre Annunziata (quasi 12 milioni di euro);
   le imprese beneficiarie sono indicate nella maggior parte delle Zone franche urbane individuate in Campania come imprese di nuova o recente costituzione, di dimensione piccola o micro, ma vi sono anche previsioni relative ad imprese femminili (come a Benevento, Mondragone e nelle due Zone franche urbane individuate sul territorio comunale di Portici) ed imprese operanti nel settore manifatturiero (come nel caso di Napoli Est);
   dopo una lunghissima gestazione di circa 7 anni, finalmente le Zone franche urbane campane stanno per essere realizzate;
   ci sono voluti infatti 2 anni perché il Comitato interministeriale per la programmazione economica deliberasse i criteri per individuare e delimitare queste zone e le selezionasse;
   sono occorsi altri 3 anni perché il Governo riprogrammasse gli incentivi indicati nel 2007;
   solo nell'aprile del 2013 è stato definito il quadro delle agevolazioni destinate alle regioni meridionali;
   tra luglio e dicembre 2013 si è avuto un fitto scambio di note, osservazioni e controdeduzioni tra la regione Campania ed il Ministero dello sviluppo economico per definire l'entità dei finanziamenti già programmati con in fondi europei ed ora riprogrammati per le Zone franche urbane e per trasmettere la somma complessiva all'Agenzia delle entrate;
   in questi giorni, finalmente, le imprese che intendono usufruire delle agevolazioni fiscali previste per le Zone franche urbane sono state invitate a presentare domanda al Ministero dello sviluppo economico dal 7 febbraio 2014 al 28 aprile 2014;
   nel frattempo, però, a causa della drammatica crisi dell'apparato produttivo di questi anni molte imprese che avrebbero potuto da subito approfittare di un'immediata operatività delle Zone franche urbane sono state costrette ad un ridimensionamento se non addirittura espulse dal mercato, e quelle che sono sopravvissute stentano a recuperare i normali ritmi di produzione;
   ciò rischia di rendere gli effetti dell'intervento del Ministero dello sviluppo economico molto più modesti di come sarebbero potuti essere;
   inoltre la dotazione finanziaria del provvedimento è piuttosto esigua, tale da interessare poche decine di operatori, e la lentezza con cui ha operato l'amministrazione pubblica (come spesso accade quando è chiamata a dare un impulso alle attività produttive) rischia di scoraggiare gli imprenditori ed aumentare lo scetticismo sulla reputazione e sulla credibilità delle istituzioni;
   ciononostante, è innegabile come le Zone franche urbane possano rappresentare uno strumento utile per favorire la nascita di nuove imprese su territori in crisi ed agevolare la crescita di quelle già esistenti attraverso le esenzioni dagli oneri fiscali previste –:
   se non ritenga di dover assicurare che tutte le restanti fasi procedurali vengano completate in breve tempo, così che gli imprenditori beneficiari possano finalmente iniziare a godere degli incentivi previsti;
   se non ritenga opportuna una riprogrammazione in itinere delle aree comunali interessate alla zona no tax, in virtù del fatto che la lungaggine dei procedimenti di attuazione ha completamente cambiato, anche per le ragioni sopra esposte, il quadro economico e di sviluppo territoriale, ed eventualmente assumere iniziative dirette ad aumentarne la dotazione finanziaria;
   se non ritenga di dover assicurare che i beneficiari di tale provvedimento rispondano ai requisiti richiesti ed abbiano dipendenti rigorosamente in regola dal punto di vista contrattuale e del pagamento dei contributi previsti, magari anche prevedendo che per accedere alle agevolazioni fiscali si debba sottoscrivere un protocollo per la legalità nei luoghi di lavoro, per non dover più assistere ai ricatti del lavoro nero e di quello sottopagato che subiscono i dipendenti degli esercizi commerciali e delle attività imprenditoriali. (4-03446)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

esenzione fiscale

imposta sul reddito

zona urbana

luogo di lavoro

lavoro nero

piccola impresa

sviluppo economico