Legislatura: 17Seduta di annuncio: 167 del 05/02/2014
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/02/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/02/2014
CATANOSO. —
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
. — Per sapere – premesso che:
la campagna di controlli effettuati dagli ispettori di vigilanza dell'Istituto nazionale della previdenza sociale in collaborazione con la Guardia di Finanza sta producendo un enorme e positivo ridimensionamento del fenomeno delle cosiddette «aziende agricole fasulle produttrici di braccianti agricoli fantasma»;
in questa benemerita azione di contrasto, tuttavia, ne stanno facendo le spese anche molti rapporti di lavoro legittimi, concreti e storici, determinandone l'annullamento e la conseguente restituzione delle prestazioni indebite a carico dell'assistenza sociale dell'Inps;
riaffermare il principio di legalità, a giudizio dell'interrogante e del Movimento braccianti e forestali/SiFUS, significa salvaguardare il rapporto di lavoro subordinato tra le aziende oneste ed i lavoratori veri;
a giudizio del Movimento braccianti e forestali/SiFUS, questi danni si manifestano perché l'Istituto effettua i controlli ispettivi a distanza di anni rispetto alla data in cui si sarebbe verificato l'illecito contributivo ed il rapporto di lavoro contestato;
il giudizio degli ispettori dell'Istituto si fonderebbe, quasi esclusivamente, su documenti forniti dalla stessa azienda agricola, su controlli incrociati ed, in ogni caso, su materiale attinente la ditta oggetto di verifica;
le aziende agricole, in tal modo, risulterebbero irregolari o fasulle quando presentano una manifesta incongruenza tra il fabbisogno dei braccianti impegnati nelle varie fasi del ciclo produttivo e l'estensione ed il tipo di lavorazione, nonché con il fatturato e senza sentire i lavoratori coinvolti o sentendone una parte di essi;
una volta accertata induttivamente l'incongruenza, gli ispettori dell'Inps cancellano il rapporto di lavoro e chiedono la restituzione della prestazione, a questo punto, indebita;
nel giudizio a cui pervengono gli ispettori, l'azienda ed il lavoratore sono messi sullo stesso piano di responsabilità come se fossero portatori di identici interessi;
l'attività d'indagine degli ispettori dovrebbe proseguire approfondendo tutti gli aspetti del rapporto di lavoro quali il fabbisogno di braccianti, l'estensione aziendale, continui accessi diretti nei fondi e nelle aziende;
il bracciante agricolo non ha colpe e non dovrebbe pagarne le conseguenze se il datore di lavoro, per esempio, è titolare di cooperativa e lo assume senza che questi ne abbia i requisiti per inquadrarlo come bracciante;
l'Inps e la Guardia di finanza non dovrebbero assumersi la responsabilità di cancellare rapporti di lavoro senza avere la certezza dell'assenza di prestazioni lavorative, certezza che è possibile avere solo in merito all'eventuale irregolarità dell'azienda che, in questo caso sì, deve essere bloccata e condannata a tutela dei braccianti e degli agricoltori onesti;
la cancellazione del rapporto di lavoro con questo metodo «induttivo» provoca tre tipi di danno al bracciante cosiddetto «storico»: a) se il rapporto di lavoro viene cancellato nell'anno in corso non percepisce l'indennità di disoccupazione; b) è costretto, se vuole farsi giustizia, ad adire le vie legali e scontrarsi con i tempi enormi del processo civile e con problemi di natura pratica in sede di dibattimento in quanto i magistrati tendono a non credere alle prove testimoniali dei «colleghi» braccianti considerandole tecnicamente inaccettabili; c) qualora ad un bracciante vengano cancellati i rapporti di lavoro avuti in più anni non solo è costretto a restituire l'indebita prestazione ma, se nel frattempo è andato in pensione, può vedere decaduti i requisiti che gli hanno consentito di accedervi;
a giudizio dell'interrogante e del Movimento braccianti e forestali/SiFUS bisognerebbe evitare di cancellare le giornate dagli elenchi anagrafici e non chiedere, di conseguenza, la restituzione delle prestazioni indebite fino a quando non sia intervenuta una sentenza del giudice del lavoro;
bisognerebbe, inoltre, che le azioni ispettive volte a contrastare il fenomeno dei rapporti di lavoro irregolari a partire da quest'anno vengano svolte durante l'attività lavorativa comunicata dall'azienda all'Inps in modo tale da poter verificare «de visu» e con prova certa l'esistenza reale o fittizia dell'azienda, l'ubicazione dei terreni, il nome e la quantità dei braccianti, il numero delle ore e delle giornate lavorate –:
quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato per risolvere le problematiche esposte in premessa. (4-03444)
EUROVOC :manodopera agricola
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