ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03416

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 165 del 03/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: MORASSUT ROBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 03/02/2014
Stato iter:
14/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/11/2016
GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 14/11/2016

CONCLUSO IL 14/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03416
presentato da
MORASSUT Roberto
testo di
Lunedì 3 febbraio 2014, seduta n. 165

   MORASSUT. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nell'aprile del 2004 il consorzio Casa Lazio in Roma registrava un fallimento dovuto ad una truffa perpetrata, dalla presidenza del Consorzio stesso ai danni degli associati a seguito del quale la Guardia di Finanza operava il sequestro dei beni e delle attività ivi comprese quelle della Cooperativa Capannelle 2000 facente parte del Consorzio;
   nel novembre 2005 la Coop Capannelle 2000 veniva posta in gestione commissariale e veniva eletto commissario governativo l'ingegner Raffaele Mazzei di Lamezia Terme il quale restava in carica fino al settembre del 2008 anche grazie alla proroga concessa dal Ministero nel gennaio 2008 – Gazzetta ufficiale n. 17 del 21 gennaio 2008;
   durante il suo commissariamento l'ingegnere Mazzei accertava che la cooperativa era in attivo di euro 2.800.000,00 (due milioni ottocento mila), cifra corrispondente alla somma consegnata al Ministero dello sviluppo economico dall'ex proprietario del terreno e potenziale realizzatore degli alloggi delle famiglie, ingegner Giannini, il quale al momento del crack ed essendo non coinvolto dallo stesso aveva inteso mettere al sicuro le somme che i soci gli avevano versato per l'acquisto del terreno in località Capannelle;
   dalla data di proroga dei mandato commissariale da parte del Ministero all'ingegner Mazzei la direzione enti Cooperativi del Ministero non ha adottato alcun provvedimento riguardante la situazione della Coop Capannelle 2000;
   nel giugno del 2008 l'assemblea dei soci convocata dal Mazzei per l'approvazione dei bilanci votava per la messa in liquidazione della Coop Capannelle 2000 e per il ristorno delle somme recuperate ai soci aventi diritto;
   il Ministero non provvedeva ad onorare le decisioni dell'assemblea soci e alla messa in liquidazione costringendo i soci stessi a sollecitare per iscritto la direzione Enti cooperativi senza mai ricevere risposta;
   nel marzo 2011, venuti a conoscenza che le somme suddette si erano assottigliate per continui prelievi da parte del Mazzei anche a causa dell'incuria del Ministero, i soci provvedevano, attraverso i loro legali, a presentare apposita diffida con messa in mora del Ministero ma anche in questo caso senza alcuna risposta;
   nel gennaio 2012 veniva presentata una interrogazione parlamentare a firma dell'interrogante;
   a seguito dell'interrogazione, nel marzo 2012, con decreto del Ministero del 20 marzo 2012 l'avvocato Giuseppe Leone veniva nominato commissario liquidatore e lo stesso comunicava ai soci della cooperativa la messa in liquidazione coatta amministrativa ex articolo 2545-terdecies del codice civile;
   l'ingegner Raffaele Mazzei ha avuto modo in altre situazioni di rivelarsi inaffidabile e non trasparente nella sua attività di commissario governativo per conto del Ministero per lo sviluppo economico, come risulta dalla vicenda della liquidazione del Consorzio agrario provinciale di Catanzaro dal quale è stato rimosso nel 2010 – dopo sette anni di attività – da commissario governativo con decreto apposito del Ministero;
   lo stesso ingegner Raffaele Mazzei risulterebbe – da fonti di stampa calabresi – al centro di una inchiesta giudiziaria della procura della Repubblica di Lamezia Terme proprio in relazione alla sua attività di Commissario della coop Capannelle 2000 –:
   se, sulla base degli atti depositati, risulti come si giunse nel lontano 2005 alla nomina dell'ingegner Raffaele Mazzei da parte del Ministero;
   se risulti per quali ragioni nel corso degli anni trascorsi, nonostante solleciti, diffide e interrogazioni e nonostante il contemporaneo disvelamento delle irregolarità perpetrate dal Mazzei in altri incarichi attribuiti dallo stesso Ministero, quest'ultimo non abbia mai provveduto a dare risposta ai soci della Coop Capannelle 2000 e alle loro proteste e preoccupazioni scritte e si sia dovuta attendere la sollecitazione di una specifica interrogazione parlamentare per incaricare un nuovo liquidatore;
   se risulti come siano state custodite dal Ministero le somme pari ad euro 2.800.000,00 (due milioni ottocento mila) ad esso affidate a garanzia dei soci dall'ingegner Giannini e già oggetto di truffa per il crack del consorzio Coop Casa Lazio del 2004;
   quali misure intenda assumere il Ministero affinché le famiglie, ormai stanche, sfiduciate e deluse dal comportamento delle istituzioni possano all'un tempo recuperare fiducia e le risorse loro spettanti per garantire la realizzazione di un programma urbanistico finalizzato al diritto alla loro casa. (4-03416)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 14 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 705
4-03416
presentata da
MORASSUT Roberto

  Risposta. — Nell'interrogazione in esame si fa riferimento alla società cooperativa Capannelle 2000.
  Al riguardo, si rappresenta quanto segue.
  La società cooperativa Capannelle 2000 ha fatto parte per molti anni del Consorzio di cooperative edilizie denominato «Consorzio Coop. Casa Lazio», posto in liquidazione coatta amministrativa con decreto del Ministro delle attività produttive del 6 agosto 2004.
  Il tribunale penale di Roma ha accertato in capo all'amministratore del consorzio sopra citato il reato di truffa aggravata non solo nei confronti dei soci di Capannelle 2000, ma anche di tutti gli altri soci delle circa cinquanta cooperative aderenti al «Consorzio Coop. Casa Lazio».
  A seguito della diffusione della notizia della truffa al «Consorzio Coop. Casa Lazio» con decreto dell'8 novembre 2005 l'allora Ministro delle attività produttive ha posto la cooperativa Capannelle 2000 in gestione commissariale, revocandone gli organi amministrativi ai sensi dell'articolo 2545 sexiesdecies del codice civile, ed ha provveduto alla contestuale nomina del dottor Raffaele Mazzei nella carica di commissario governativo.
  La proposta di nomina del dottor Mazzei è stata formulata dalla direzione generale ed è stata sottoscritta dal Sottosegretario di Stato pro tempore Giuseppe Galati.
  La gestione commissariale è stata prorogata con decreto ministeriale del 5 dicembre 2006 e con successivo decreto ministeriale del 14 dicembre 2007 con scadenza in data 8 luglio 2008.
  Per quanto attiene ai criteri di nomina si rappresenta che l'articolo 9, secondo comma, della legge 17 luglio 1975, n. 400, prevede che i professionisti cui conferire incarichi di commissario liquidatore di enti cooperativi, devono essere scelti tra gli iscritti agli albi professionali degli avvocati e procuratori legali, dei dottori commercialisti, dei ragionieri, dei consulenti in materia di lavoro, nonché tra esperti in materia di lavoro e cooperazione.
  L'ufficio competente del Ministero dello sviluppo economico provvede all'accertamento della sussistenza dei requisiti di legge e dell'assenza di cause impeditive (la revoca di un precedente incarico di commissario liquidatore; lo status di interdetto o di inabilitato; l'assoggettamento a procedura di fallimento; l'applicazione di misure interdittive, anche temporanee, disposte dall'ordine professionale di appartenenza; condanne penali o la pendenza di procedimenti penali, l'esistenza di un rapporto organico di servizio con una amministrazione pubblica).
  Si precisa che nel 2005, quando il dottor Mazzei è stato nominato commissario governativo della società cooperativa Capannelle 2000 non era ancora stata accertata alcuna delle irregolarità che, successivamente, hanno dato luogo alla sua revoca dall'incarico di Commissario liquidatore del consorzio agrario provinciale di Catanzaro con D.L. n. 40 del 2010 del 15 marzo 2010.
  Diversamente da quanto si sostiene nell'interrogazione in parola, il dottor Raffaele Mazzei, al momento della sua nomina, accertava che la cooperativa Capannelle 2000 era priva di attivo e che non era stato realizzato alcun programma edilizio.
  Solo successivamente, nel corso della gestione commissariale è stata recuperata, dal dottor Raffaele Mazzei, la somma di 2.800.000,00 euro dalla Ricte s.r.l, (proprietaria del terreno su cui sarebbero dovuti sorgere gli alloggi). Tale somma, entrata a far parte dell'attivo della cooperativa Capannelle 2000, veniva versata su diversi conti correnti intestati alla cooperativa e di tale attività venivano informati i soci nel corso delle assemblee.
  La somma recuperata, quindi, è stata versata nelle casse della cooperativa e mai consegnata al Ministero, come invece si sostiene nell'interrogazione parlamentare.
  Si vuole evidenziare, infatti, che, il Ministero non svolge mai, in nessun caso, la funzione di tesoriere di società cooperative in quanto non è titolare di alcuna competenza al riguardo.
  La gestione commissariale, disposta con decreto del Ministro delle attività produttive dell'8 novembre 2005, prorogata con decreto ministeriale del 5 dicembre 2006 e con successivo decreto ministeriale del 14 dicembre 2007 veniva, come già accennato, a cessare in data 8 luglio 2008.
  Nell'imminenza della scadenza del proprio mandato, il dottor Mazzei avrebbe dovuto convocare l'assemblea dei soci per la ricostituzione degli organi sociali della cooperativa – che in assenza di alcun ulteriore provvedimento del Ministero dello sviluppo economico in merito – era ritornata in bonis. Allo scadere della gestione commissariale, infatti, e in assenza di altri provvedimenti da parte dell'Amministrazione vigilante, la cooperativa torna in una situazione di regolarità amministrativa e deve essere gestita da amministratori nominati dall'assemblea.
  Correlativamente, scaduto il termine decorrente dalla nomina, il commissario governativo, in assenza di una proroga espressa, cessa ex lege dalle sue funzioni, fatte salve le previsioni dell'articolo 3 della legge n. 444 del 1994 in materia di prorogatio.
  Il dottor Mazzei non ha convocato l'assemblea, né i soci – riuniti in apposito comitato denominato «Comitato Roma Casa» –, hanno attivato il percorso previsto dall'articolo 2479 del codice civile che consente agli stessi di convocare la riunione dell'assemblea per la nomina del nuovo amministratore unico o consiglio di amministrazione.
  Questa situazione si è protratta per quattro anni fino alla data del 20 marzo 2012, giorno in cui la cooperativa è stata sottoposta alla procedura concorsuale di liquidazione coatta amministrativa con decreto del Ministro dello sviluppo economico n. 210 del 2012.
  Dalla relazione prodotta in data 30 luglio 2012 dal commissario liquidatore è emersa la circostanza che dopo la cessazione delle funzioni di commissario governativo, cessazione avvenuta alla scadenza fissata con atto dell'Amministrazione dell'8 luglio 2008, il dottor Mazzei avrebbe proseguito una sorta di «esercizio di fatto» di attività gestionali e commissariali della cooperativa e che tale esercizio di fatto si sia protratto fino al 2012, e ben oltre la scadenza della prorogatio stabilita dal legislatore (articolo 3 della legge 15 luglio 1994, n. 444.)
  Inoltre, il commissario liquidatore asseriva che, da una pur iniziale verifica della contabilità della cooperativa, risultava l'assenza di Titoli di Stato per circa 2.000.000,00 euro rappresentati nel Bilancio d'esercizio 2008.
  Il commissario liquidatore ha successivamente conferito incarico al dottor Tirdi, di effettuare una perizia sulla situazione contabile della cooperativa.
  Tale perizia contabile, giurata e asseverata il 5 dicembre 2012 dal citato revisore legale dei conti, ha accertato consistenti irregolari prelievi di cassa. In breve, nel corso dei quattro anni successivi alla scadenza del proprio incarico, il dottor Raffaele Mazzei avrebbe prelevato dalle casse sociali gran parte del patrimonio della cooperativa Capannelle 2000 senza alcuna giustificazione plausibile e senza averne titolo alcuno.
  Più precisamente, la gestione posta in essere dopo lo spirare del doppio termine della scadenza del mandato e della prorogatio riferita, sarebbe consistita unicamente nel «pagamento di parcelle professionali a favore di se stesso (comprensivi di rimborso delle spese)» per l'importo di ben 1.171.089,37 euro e nel pagamento di parcelle a favore di altri professionisti per il restante importo di 695.556,75 euro.
  Sulla base di queste risultanze il commissario liquidatore ha quindi immediatamente dato corso alle più opportune iniziative giudiziarie nei confronti del dottor Raffaele Mazzei, sia in sede civile che in sede penale. I relativi giudizi sono tutt'ora pendenti presso il tribunale di Lamezia Terme.
  Si precisa che, a seguito delle indagini svolte dal pubblico ministero del tribunale di Lamezia Terme su sollecitazione del Commissario liquidatore nominato dal Ministero convenuto, il dottor Raffaele Mazzei è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
  Precedentemente all'8 luglio 2008, e quindi durante il regime di commissariamento governativo – periodo nel quale il Ministero dello sviluppo economico ha vigilato sull'operato del commissario governativo, nessuna irregolarità contabile si è verificata, anzi, durante il periodo della gestione commissariale, come sopra detto, la Capannelle 2000 aveva recuperato la cifra di 800.000 euro.
  I presunti ammanchi di cassa sarebbero stati provocati dal dottor Raffaele Mazzei successivamente alla scadenza della proroga e pertanto quando lo stesso non poteva più operare in qualità di commissario governativo.
  Tale circostanza pone in dubbio il presunto nesso causale tra la mancata immediata adozione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa (attivabile in presenza di insolvenza) ed il comportamento illecito (presunto, fino a conclusione dei giudizi) posto in essere dal dottor Mazzei successivamente alla scadenza del suo mandato. È altresì da far presente che non risultano, nel quadriennio considerato, iniziative dei soci, né per la convocazione dell'assemblea finalizzata alla costituzione degli organi sociali, né per l'approvazione dei bilanci degli esercizi 2009-2010-2011.
  Per quanto riguarda le iniziative giudiziali assunte dalla procedura di liquidazione coatta amministrativa, si rappresenta che a fianco dell'azione penale sopra richiamata, è stata proposta azione di responsabilità in sede civile sia nei confronti del dottor Mazzei che delle banche presso cui era depositato l'attivo della cooperativa.
  Tali azioni hanno la finalità di tentare di recuperare tutte o almeno parte delle somme che si presume siano state illegittimamente distratte dall'attivo della cooperativa. Entrambi i giudizi sono attualmente in corso. All'esito dell'eventuale buon fine delle suddette azioni, tali somme andranno poi distribuite in favore dei creditori della cooperativa secondo le modalità e graduatorie previste dalla legge.
  Per quanto riguarda la contestazione contenuta nell'interrogazione che il Ministero dello sviluppo economico avrebbe potuto evitare il verificarsi del comportamento illecito da parte del dottor Mazzei se avesse tempestivamente dichiarato la liquidazione coatta amministrativa della società cooperativa Capannelle 2000, si rappresenta che la questione è in questo momento rimessa al vaglio dell'autorità giudiziaria. Il signor Giuliano Fulvio, ex presidente della società cooperativa Capannelle 2000, unitamente agli altri soci della cooperativa rappresentati e difesi dall'avvocato Marco Pizzuttelli, ha, infatti, proposto atto di citazione davanti al tribunale civile di Roma, al fine di ottenere la condanna al risarcimento in loro favore dei danni cagionati, patrimoniali e non, da liquidarsi in proporzione al credito vantato da ciascuno dei ricorrenti nei confronti della società cooperativa Capannelle 2000, come accertato nella formazione dello stato passivo della procedura di l.c.a. ex articolo 209 L.F.
  Il Ministero dello sviluppo economico si è ritualmente costituito in giudizio per il tramite dell'Avvocatura dello Stato provvedendo ad una circostanziata ricostruzione della vicenda.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoAntonio Gentile.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sequestro di beni

grande magazzino

piano urbanistico

cooperativa

societa' consortili