ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03414

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 165 del 03/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: PATRIARCA EDOARDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 03/02/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03414
presentato da
PATRIARCA Edoardo
testo di
Lunedì 3 febbraio 2014, seduta n. 165

   PATRIARCA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   a seguito delle nuove disposizioni vigenti riguardanti l'obbligo da parte delle società sportive dilettantistiche di dotarsi di defibrillatori semiautomatici (Ministero della salute, decreto 24 aprile 2013) sono a porre un quesito che vede coinvolti alcuni volontari della Croce rossa italiana operanti sul territorio nazionale. Alcuni di loro sono in possesso della qualifica di «esecutore BLSD» rianimazione cardiopolmonare di base con uso di defibrillatori semiautomatici DAE rilasciato dall'IRC (Italian Resuscitation Council). Tale abilitazione viene regolarmente rinnovata a seguito di aggiornamenti e training teorico-pratici. Scopo primario della qualifica BLSD è quello di salvaguardare la vita umana attraverso la diffusione della rianimazione cardiopolmonare e cerebrale (RCP) in Italia; inoltre intende diffondere su tutto il territorio nazionale le linee guida internazionali accettate per la pratica dell'RCP;
   leggendo quanto sopra viene spontaneo desumere che un attestato rilasciato da IRC non conosca confini territoriali, poiché si rifà a linee guida nazionali ed internazionali. Nonostante questo, il documento rilasciato a seguito di un corso frequentato, ad esempio, in Emilia-Romagna non viene ritenuto valido in un'altra regione;
   i volontari in questione si vedono obbligati quindi a ripetere il corso di «esecutore BLSD» nelle altre regioni limitrofe;
   ci si chiede come possa un protocollo di intervento salvavita riconosciuto, uniformato ed accettato a livello internazionale decadere a causa di normative sanitarie regionali;
   visto da un'altra ottica il non intervenire perché non legalmente abilitati su quel territorio geografico, oltre che essere criticabile da un punto di vista etico, potrebbe anche essere perseguibile poiché l'articolo 593 del codice penale in materia di omissione di soccorso recita: «...soggiace alla pena chi trovando un corpo che sia o sembri inanimato, ovvero persona ferita o che sembri in pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso alle Autorità...»;
   vero è che la chiamata al numero di soccorso 118 assolve il compito primario di «...dare immediato avviso alle Autorità», ma il «...prestare l'assistenza occorrente» potrebbe avere una diversa chiave di lettura nel momento in cui si andasse a verificare che, nonostante la presenza sul luogo dell'evento di un esecutore BLSD, quest'ultimo non è intervenuto pur avendo a disposizione un defibrillatore solamente perché frenato da problemi burocratici legati al confine geografico;
   i dubbi dell'interrogante riguardano sia la correttezza nell'applicazione della normativa sia, viste le possibili interpretazioni di legge, l'entità del rischio, civile o penale, cui si può andare incontro a seguito dell'uso o meno del defibrillatore in una situazione come quella descritta –:
   quali siano gli orientamenti del Governo e quali iniziative si intendano assumere al riguardo. (4-03414)

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