ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03135

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 151 del 14/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: PES CATERINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/01/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 14/01/2014
Stato iter:
20/01/2014
Fasi iter:

RITIRATO IL 20/01/2014

CONCLUSO IL 20/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03135
presentato da
PES Caterina
testo di
Martedì 14 gennaio 2014, seduta n. 151

   PES. — Al Ministro degli affari esteri, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   da vari organi di stampa è riportato che nei porti sardi: Porto industriale di Oristano e Porto di La Maddalena; Olbia-Tempio, a fine gennaio, potrebbe arrivare un primo carico di armi chimiche siriane, già partito dalla Siria dal porto di Latakia, a bordo di una nave cargo della Danimarca; sempre da fonti di stampa, si apprende che Sigrid Kaag, diplomatica olandese presso le Nazioni Unite, responsabile del coordinamento della missione congiunta dell1 ONU con l'Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) per la distruzione delle scorte siriane di armi chimiche, ha comunicato che a garantire la sicurezza per il carico altamente tossico partito dalla Siria, ci saranno navi da guerra di Russia, Cina, Danimarca e Norvegia e che esso sarà trasferito, in acque internazionali, sulla nave Usa Cape Ray, equipaggiata con macchine speciali, per distruggere il veleno chimico a bordo;
   la scelta dello scalo in cui salperà la Cape Ray spetta all'Opac, in conformità a criteri di pescaggio, capienza e distanza dai centri abitati;
   da indiscrezioni dei media, i porti candidati a ricevere le armi di Damasco, finora maggiormente citati, da un'analisi degli standard di sicurezza, potrebbero essere Augusta o Santo Stefano che, già nel passato, per oltre 30 anni, sono stati base per i sommergibili nucleari statunitensi, perché, lo scalo siciliano offre il «vantaggio» di un molo off limits, già utilizzato per il rifornimento dei sistemi d'arma, munizioni e carburanti per la VI Flotta della Us Navy, per la Nato e per la Marina italiana, invece, il porto di Santo Stefano può contare su un deposito praticamente inattaccabile nel quale stoccare temporaneamente le armi chimiche: le gallerie sottoroccia di «Guardia del Moro»;
   la Cape Ray ha un pescaggio di nove metri e per questo, la scelta del porto potrebbe ricadere proprio su Santo Stefano, poiché davanti al deposito di «Guardia del Moro», per decenni sono rimaste ormeggiate le navi appoggio per i sommergibili nucleari con un pescaggio simile, non riscontrando nessun problema di fondale;
   per le ragioni sopra esposte, i cittadini italiani e, in particolare gli abitanti della Sardegna, che potrebbero essere direttamente coinvolti, hanno il diritto alla tutela della salute e, quindi, devono essere informati in anticipo, sia sul luogo dove potrebbe avvenire la distruzione del veleno chimico, sia sui modi con cui esso sarebbe trattato –:
   se il Ministro degli affari esteri, qualora le indiscrezioni fossero confermate, non ritenga opportuno bloccare l'arrivo delle armi chimiche nel Porto di Santo Stefano;
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e se sia sua intenzione intervenire urgentemente per bloccare tutte le iniziative che potrebbero creare danni d'immagine all'isola, per la quale il turismo è una delle principali fonti dell'economia;
   se corrisponda al vero che dal veleno nucleare potrebbero sprigionarsi gas nocivi per la salute e per l'ambiente e se siano state intraprese le precauzioni necessarie. (4-03135)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ISOLA DI SANTO STEFANO

EUROVOC :

arma chimica

diritto alla salute

sostanza pericolosa

trasporto marittimo

acque marittime

forze navali

impianto portuale

ONU

isola

protezione del consumatore