ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03103

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 148 del 09/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: AGOSTINI LUCIANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/01/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/01/2014
Stato iter:
08/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2015
VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 24/07/2014

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/04/2015

CONCLUSO IL 08/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03103
presentato da
AGOSTINI Luciano
testo di
Giovedì 9 gennaio 2014, seduta n. 148

   LUCIANO AGOSTINI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   la Cooperlat società cooperativa Agricola, costituita nel 1982 nelle Marche quale «polo del latte» per la raccolta, la lavorazione e la conservazione del latte alimentare e dei suoi derivati, la commercializzazione all'ingrosso e al minuto dei prodotti alimentari in genere, del latte, del burro, della panna, del formaggio, nonché altri prodotti e sottoprodotti lattiero caseari di sua produzione è composta da 13 cooperative di base, associa circa 1.000 produttori agricoli che conferiscono la materia prima latte, è tra le prime aziende del settore lattiera-caseario in Italia e tra le più importanti all'estero; opera in concreto con linee principali prodotti caratterizzati da marchi Tre Valli e Hoplà leader nel settore delle creme vegetali;
   è una cooperativa a mutualità prevalente con un tasso di apporto dei soci pari al 52,90 per cento registrato nel 2011, che ha vissuto per circa trent'anni in armonia con una crescita graduale e costante fino a raggiungere nel 2010 un valore del fatturato di oltre 203 milioni di euro, fintanto che in occasione del rinnovo delle cariche sociali del 26 aprile 2012 si è determinata una profonda frattura nella compagine sociale che ha visto collocare fuori dalla «governance» con una procedura di voto discutibile e ardita, la parte più qualificata delle cooperative di base, ossia la Coalac Società cooperativa Agricola, la Frentana Società cooperativa agricola ar.l. e la Petrano Società cooperativa agricola ar.l., che sono le uniche aziende produttrici marchigiane e abruzzesi di latte fresco di Alta Qualità con conferimento totale alla Coperlat, mentre sono rappresentate aziende cooperative minori con conferimento parziale del latte;
   su sollecitazione delle tre cooperative estromesse, in data 22 novembre 2012 si è conclusa una ispezione ministeriale promossa dalle strutture di vigilanza dipendenti di codesto ministero sugli enti cooperativi, la quale, in merito al rinnovo delle cariche sociali avvenuto in data 26 aprile 2012 della cooperativa Cooperlat delle Marche, al punto 55 del verbale della loro ispezione, tra altre valutazioni, ha concluso con le seguenti considerazioni: «Gli attuali amministratori e i tre rappresentanti legali delle cooperative soci dissenzienti, devono compiere un percorso di avvicinamento atto a responsabilizzare tutti coloro che partecipano alla vita dell'impresa, riportando così la situazione societaria nell'alveo di una maggiore coesione sociale. In quest'ottica, dovrà risultare fondamentale l'opera di mediazione di Confcoperative che potrebbe contribuire a superare le contrapposizioni in corso, tenuto conto che comunque in un sodalizio di 13 soci (e non di 400 soci) vi è senza dubbio la possibilità di ricompattare la base sociale, anche attraverso l'ingresso dei soci esclusi dall'organo di gestione. In conclusione gli scriventi revisori, sebbene sotto un profilo di illegittimità per quanto concerne il rinnovo delle cariche sociali, abbiano già formulato il proprio parere al punto 47 del presente verbale («Sotto il profilo meramente formale, si riscontra il buon funzionamento degli organi societari...» – ndr), ritengono sotto un profilo di merito di dover ribadire quanto segue: in data 26 aprile 2012 si è verificata una frattura profonda della base sociale può essere superata soltanto con politiche gestionali di buon senso e ragionevolezza, in quest'ottica l'ampliamento dell'organo di gestione appare come una scelta opportuna, anche nei confronti di osservatori terzi (banche, enti collegati, istituzioni) al fine di proseguire l'importante azione di valorizzazione dei prodotti Cooperlat nei vari mercati nazionali ed esteri, con una forte unità di intenti e di comune accordo con tutti soci, nessuno escluso»;
   gli ispettori, pur non ritenendo possibile dichiarare invalida l'Assemblea del 26 aprile 2012 in ragione della decadenza della relativa azione, hanno tuttavia stigmatizzato l'esclusione delle tre cooperative ricorrenti (Coalac di Ascoli Piceno; Frentana di Lanciano e Petrano di Fano) dalla «governance» societaria, stante la violazione dei princìpi di democraticità, parità di trattamento e trasparenza delle procedure di voto insite nel sistema cooperativistico, anche perché la imposizione, ancorché a maggioranza dei soci presenti, di una «lista bloccata» si presta alle seguenti osservazioni:
   a) è noto che per ritenere valida ed ammissibile tale modalità di votazione deve essere concessa ai soci dal presidente dell'assemblea la facoltà di cancellare dalla scheda di voto i nominativi proposti per sostituirli con altri di proprio gradimento ciò invece non è avvenuto sostenendo che «l'assemblea è sovrana» concetto che se male interpretato porta molto spesso al compimento di errori ed irregolarità, non avendo la stessa poteri indiscutibili ed inoppugnabile, stante che la legge prevede la possibilità che i suoi deliberati possono essere impugnati (nullità o annullabilità) quando non siano rispettosi dello statuto, della legge e specie nelle cooperative di principi generali che rendono la cooperativa diversa da una società di capitali e quindi non gestibile secondo modalità non in linea con i principi di democraticità che sono sicuramente imposti da quelli cooperativistici»;
   b) risulta di gravità inaudita anche il fatto di delegati che chiamati a votare una lista bloccata senza che il presidente aprisse la discussione sulla sua composizione e sui soggetti facenti parte della lista, e senza che venisse rappresentata dai soci, liberi di esprimere il loro voto anche nei confronti di soggetti diversi da quelli indicati in tale lista, e senza predeterminare né illustrare all'assemblea che anche chi non fosse indicato in questa lista bloccata poteva essere eletto nel Consiglio di amministrazione;
   c) sono stati violati i diritti della minoranza dissenziente che non condivideva l'arbitrario metodo di voto della lista bloccata, ed è stata operata una grave discriminazione negando la possibilità gli ex vicepresidenti del C.d.A. di presentare le loro candidature ad una propria lista di candidati alle cariche di amministratori diversa da quella presentata dalla maggioranza;
   gli stessi ispettori, nel verbale di che trattasi, al punto 56 hanno suggerito altresì una «moral suasion» delle istituzioni (locali e nazionali) soprattutto attraverso la mediazione di Confcoperative (nazionale e regionale) che abbia come esito finale»... un ampliamento dell'organo di gestione da 9 a 11 soci, e comunque di adottare qualsiasi soluzione idonea a proseguire l'azione di valorizzazione dei prodotti Cooperlat con una forte unità di intenti di comune accordo con tutti i soci, nessuno escluso;
   a tutt'oggi la situazione è rimasta inspiegabilmente e deprecabilmente allo stesso punto, con l'aggravarsi delle tensioni interne alla compagine sociale che hanno portato il Consiglio di Amministrazione, in data 19 dicembre 2013, a deliberare la chiusura dello stabilimento di Ascoli Piceno ex Coalac di Ascoli Piceno, dove si lavorano ogni anno ben 20 milioni di litri di «latte fresco di Alta Qualità e panna fresca», con il depauperamento di circa 100 aziende zootecniche e la messa a rischio di circa 80 posti di lavoro, colpendo così una economia dell'entroterra già duramente stremata dalla crisi sociale conseguente alla crisi economica che ha colpito il nostro Paese;
   contravvenendo alle oneste e ponderate sollecitazioni degli ispettori e mantenendo la «governance» sostanzialmente inappropriata, è stato proposto dal consiglio di Amministrazione ed approvato dall'Assemblea dei soci, un nuovo regolamento interno relativo al conferimento del latte che per i suoi contenuti ha penalizzato i soci a conferimento totale, vale a dire le cooperative marchigiane ed abruzzesi maggiormente impegnate ed esposte in caso di perdite dovute alla gestione, rispetto ai soci a conferimento parziale che hanno assunto la «governance» del gruppo Cooperlat, secondo l'interrogante in contrasto con i princìpi di democrazia cooperativistica e non tenendo conto di quanto rilevato nei passi dei verbali citati dagli ispettori ministeriali –:
   se non ritenga di convocare le parti (presidente del Consiglio di amministrazione e i rappresentanti delle tre cooperative ricorrenti) al fine di prevenire ulteriori danni economici alla stessa Cooperlat, al suo sistema associativo e all'economia picena e teramana, affinché si proceda all'allargamento da 9 all'11 membri dello stesso Consiglio di amministrazione;
   se nella funzione di controllo non intenda irrogare sanzioni alla Cooperlat, prefigurandone anche il commissariamento, stante le persistenti violazioni dei princìpi di mutualità, democraticità e trasparenza; che sono elementi essenziali della cooperazione. (4-03103)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 aprile 2015
nell'allegato B della seduta n. 404
4-03103
presentata da
AGOSTINI Luciano

  Risposta. — La società cooperativa Cooperlat è una cooperativa agricola capogruppo di un sistema cooperativo che si propone di sostenere e valorizzare la produzione agricola dei soci, attraverso la lavorazione, la trasformazione e la commercializzazione di latte e prodotti speciali a base di latte e panna.
  Alla stessa aderiscono 11 cooperative operanti in cinque regioni italiane, che provvedono al reperimento del latte presso i soci conferenti, e due consorzi cooperativi. Quest'ultimi sono: le fattorie marchigiane e abit Piemonte. Il primo effettua in via prevalente il conferimento di prodotti finiti (formaggi, mozzarelle, paste filate e ricotte), il secondo produce latte fresco e caseari che commercializza direttamente sul mercato piemontese.
  La società è gestita da un consiglio di amministrazione formato da nove membri che ha delegato alla propria direzione generale le attività di coordinamento di tutte le funzioni e l'attuazione delle strategie aziendali.
  Nel corso del tempo la cooperativa attraverso collaborazioni,
partnership e acquisizioni di altre aziende del settore lattiero caseario è stata in grado di crescere fino a diventare una grande realtà agro-alimentare che produce e commercializza linee di prodotti a marchi diffusi sul territorio nazionale ed estero, come la Tre valli e l'Hoplà.
  La cooperativa, aderente a confcooperative, è stata oggetto di una ispezione straordinaria conclusasi l'11 settembre 2014 senza proposta di provvedimento, non solo al fine di accertare lo stato dell'ente dopo la chiusura di una prima ispezione nel 2013, ma anche in seguito all'interrogazione parlamentare in esame.
  Gli ispettori del Ministero dello sviluppo economico hanno avuto modo di riscontrare come, nel corso degli ultimi anni, la Cooperlat abbia visto assottigliarsi il rapporto percentuale previsto all'articolo 2513 del codice civile ai fini della verifica della mutualità prevalente, in termini di conferimento di materie prime da parte dei soci.
  Nel 2013 tale rapporto è stato pari al 50,86 per cento (conferimento in valore) contro il 54,36 per cento dell'anno 2012. A causa di tale diminuzione di «conferimenti» di materia prima da parte della compagine societaria, la cooperativa ha dovuto fare ricorso al mercato esterno subendo le ripercussioni dell'andamento del mercato stesso. Anche la diminuzione dei volumi nel mercato del latte liquido (in particolare latte uht e latte fresco) ha inciso negativamente sulla situazione economica della cooperativa.
  I risultati economici infatti hanno registrato pesanti perdite di esercizio (esercizio 2012 euro 1.570.985,00 ed esercizio 2013 euro 3.082.651,00).
  Inoltre la Cooperlat, nel corso del 2013 ha dovuto procedere alla svalutazione della partecipazione detenuta nella controllata abit Piemonte. Tale scelta è stata operata in quanto il consorzio, che gestisce direttamente il mercato regionale, ha riportato risultati gestionali negativi e ha dovuto intraprendere un progetto di ristrutturazione che ha comportato anche la chiusura di un reparto (caseificio) con il conseguente avvio di procedure di cassa integrazione guadagni straordinaria per il personale.
  Di conseguenza, la Cooperlat nel 2013 ha elaborato un piano strategico aziendale (2014-2016) volto al raggiungimento di un equilibrio economico. Il piano ha previsto un contenimento dei costi e la concentrazione della produzione di latte fresco dagli stabilimenti di Ascoli Piceno e Badia Polesine nello stabilimento di Jesi e l'apertura della cassa integrazione guadagni straordinaria per i 23 dipendenti di Ascoli Piceno.
  Il piano prevede, comunque, la decisione di riconvertire lo stabilimento di Ascoli Piceno (ex centrale del latte CO.A.LA.C,) in un polo di stoccaggio e smistamento del latte fresco, al riguardo durante l'ispezione, il presidente del cda della Cooperlat e il direttore generale, hanno assicurato agli ispettori la disponibilità a valutare ogni proposta di possibili acquirenti e l'impegno a riservare la massima attenzione alla tutela dell'occupazione dei ventitré dipendenti dello stabilimento.
  Gli ispettori, poiché durante l'assemblea dei soci convocata in data 26 aprile 2012 per il rinnovo delle cariche sociali erano sorte divergenze tra alcuni soci componenti il sodalizio, hanno ascoltato i legali rappresentanti delle cooperative socie di Cooperlat: Giuliano De Santis (CO.A.LA.C società cooperativa agricola), Pietro Cotellessa (Frentana società agricola arl), e Luciano Fadda (Cooperativa agricola del Petrano arl), al fine di fare luce sulle questioni sollevate.
  In particolare i medesimi ispettori hanno diffidato la cooperativa a predisporre e approvare un apposito «Regolamento di assemblee» che disciplini, oltre che le diverse fasi di svolgimento delle assemblee, anche le diverse fasi in tema di scelta degli amministratori nel rispetto dei principi statutari di mutualità e a garanzia della rappresentatività di ogni singola componente il sodalizio.
  Gli ispettori hanno ritenuto indispensabile la predisposizione di un regolamento in quanto si era a ridosso del rinnovo delle cariche sociale e la previsione inserita nello Statuto in merito era troppo generica.
  Infine, in data 11 settembre 2014, gli ispettori hanno accertato che la Cooperativa ha approvato il «regolamento assemblea dei soci» durante l'assemblea dei soci regolarmente costituita in seconda convocazione il giorno 10 settembre 2014.
  Per quanto attiene i restanti aspetti di natura formale, gli stessi hanno rilevato che la cooperativa ha assolto sostanzialmente agli adempimenti previsti dalla normativa vigente.
  L'ispezione si è, quindi, conclusa con esito positivo.
  Con riferimento all'attuazione del piano strategico suddetto, all'effettiva applicazione di quanto stabilito nel nuovo regolamento assembleare e, più in generale, al fine di monitorare l'evoluzione della posizione della cooperativa, si prevede, al di là della vigilanza ordinaria assicurata dall'associazione confcooperative e considerato che l'ultima ispezione straordinaria da parte del Ministero dello sviluppo economico si è conclusa a settembre scorso, di disporre per la fine dell'anno in corso un'ulteriore ispezione straordinaria.

La Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economicoSimona Vicari.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

cessazione d'attivita'

diritti delle minoranze

gruppo di produttori

cooperativa

regolamento interno