ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02960

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 139 del 17/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: SPADONI MARIA EDERA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 17/12/2013
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 17/12/2013
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 17/12/2013
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 17/12/2013
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 17/12/2013
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/12/2013
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 17/12/2013
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 17/12/2013
Stato iter:
25/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/02/2014
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/02/2014

CONCLUSO IL 25/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02960
presentato da
SPADONI Maria Edera
testo di
Martedì 17 dicembre 2013, seduta n. 139

   SPADONI, NICOLA BIANCHI, COLONNESE, DE LORENZIS, MANLIO DI STEFANO, SCAGLIUSI, LOREFICE, D'UVA e MANNINO. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   la Carta sociale europea è un trattato del Consiglio d'Europa adottato nel 1961 e riveduto nel 1996;
   la nuova versione ha lo scopo di migliorare a livello internazionale i diritti economici e sociali, tenendo conto dell'evoluzione della società europea successiva all'elaborazione della Carta nel 1961;
   la versione riesaminata è un trattato internazionale che riunisce in un solo strumento tutti i diritti garantiti dalla Carta del 1961 e dal suo protocollo addizionale del 1988, ed aggiunge nuovo diritti;
   la Carta è realizzata in modo da supportare la Convenzione europea dei diritti dell'uomo che riconosce i diritti civili e politici, garantisce i diritti positivi e le libertà che riguardano tutti gli individui nella loro esistenza quotidiana;
   i diritti fondamentali enunciati nella Carta sono i seguenti: i diritti di abitazione, alla salute, all'educazione, al lavoro, all'occupazione, al congedo parentale, alla protezione sociale e legale, ad ottenere il necessario sostengo contro la povertà e l'esclusione sociale, alla libera circolazione delle persone e alla non discriminazione, e anche i diritti dei lavoratori migranti e delle persone con disabilità;
   l'applicazione della nuova Carta è sottoposta allo stesso dispositivo di controllo previsto dalla Carta del 1961, che prevedeva un sistema di reclamo collettivo;
   sono sempre più numerosi i casi di violenza su persone disabili, tra i quali si possono ricordare i più recenti in Italia: a Vicenza un 15enne autistico e disabile ha subito per circa sei mesi le violenze della sua professoressa di sostegno e di un'assistente sociale; a Belluno una 15enne, affetta dalla sindrome di Down, è stata oggetto di scherno da tre bulli, tra i 16 e 17 anni, che hanno tentato di farle prendere un pullman che l'avrebbe portata in una direzione diversa da quella di casa; a Padova un uomo picchiava il padre novantenne e la sorella disabile di 50 anni con tubi di ferro avvolti da alcuni panni, per non lasciare troppi lividi;
   il risultato di una ricerca condotta su un campione di 445 soggetti con handicap evidenzia che l'incidenza del maltrattamento è dell'11,5 per cento contro l'1,5 per cento del gruppo di controllo costituito da bambini senza handicap;
   uno studio compiuto dal National Incidence and Prevalence of Child Maltreatment ha evidenziato che 35,5 bambini disabili su 1.000 hanno subito almeno un'esperienza di maltrattamento contro i 21,3 su 1.000 dei bambini senza handicap;
   il tasso di abuso fra la popolazione dei soggetti portatori di disabilità è da 4 a 10 volte maggiore che nella popolazione di bambini senza handicap;
   allo stato attuale, la nuova versione della Carta sociale europea non è stata ancora firmata dalla Svizzera, dalla Turchia e dal Liechtenstein e non è stata ancora ratificata dai seguenti Paesi: Croazia, Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Islanda, Lussemburgo, Monaco, Polonia, Repubblica Ceca, San Marino, Spagna –:
   se e quali iniziative, anche di carattere diplomatico, abbia adottato o intenda adottare per incentivare i Governi di Svizzera, Turchia e Liechtenstein a procedere alla firma della nuova Carta sociale europea del 1996 e, contestualmente, per invitare gli Stati firmatari a procedere alla sua ratifica in maniera celere, considerata l'importanza del trattato. (4-02960)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 25 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 179
4-02960
presentata da
SPADONI Maria Edera

  Risposta. — 1. In Italia l'attuazione della Carta sociale europea è seguita in prima battuta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Sulla base dei dati di cui il Ministero degli affari esteri dispone, non hanno ancora provveduto alla ratifica della versione emendata della Carta i seguenti Stati membri del Consiglio d'Europa (CoE): Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Monaco, Polonia, San Marino, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Come ricordato dall'interrogante, ulteriori ratifiche sarebbero essenziali. Quanto alla Turchia, si informa che il Governo di Ankara ha firmato e ratificato la nuova versione della Carta sociale Europea.
  La rappresentanza italiana presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo – anche in virtù dell'incarico di presidente del gruppo relazioni esterne del CoE ricoperto dal rappresentante permanente italiano – è in contatto con i vertici del CoE per l'organizzazione, anche nel contesto del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea, di una iniziativa specifica sulla Carta sociale europea. Il tema delle possibili innovazioni e modifiche di tale Trattato è infatti divenuto in questi ultimi mesi più pressante e ha catalizzato l'attenzione di diversi Stati membri, tra cui l'Italia, a seguito di alcuni casi concreti che sono stati sottoposti all'esame del gruppo di lavoro competente del Consiglio dei ministri.
  Le questioni più controverse riguardano:
   a) la compatibilità con la Carta sociale delle legislazioni adottate dagli Stati membri per ottemperare al diritto dell'Unione europea;
   b) l'impatto delle decisioni prese, sovente su indicazione di organismi internazionali, da alcuni Stati parte per far fronte alla crisi economica in corso, e la loro compatibilità con gli obblighi derivanti dalla Carta sociale.

  2. Proprio al fine di avviare una riflessione su queste due criticità – che riteniamo siano alla base del ritardo nell’iter di ratifica dello strumento da parte dei Paesi sopra menzionati – stiamo studiando la possibilità di organizzare una iniziativa congiunta del Consiglio d'Europa e dell'Italia, consistente in un evento a livello politico su questi temi. Il segretariato del CoE ha indicato la città di Torino come luogo ed il 18 ottobre (anniversario della Carta) come data per lo svolgimento dell'evento. È stata sottolineata al riguardo la necessità di coinvolgere soprattutto Governi dei Paesi che non hanno completato l’iter di ratifica della nuova Carta sociale europea al fine di operare una maggiore sensibilizzazione degli Stati aderenti su questa tematica.
  L'evento in questione è stato formalmente annunciato in occasione della visita del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini, a Strasburgo il 16 e 17 gennaio scorso.
  In preparazione di tale importante appuntamento, il 20 gennaio si è svolta a Torino una riunione preparatoria, che ha visto, tra gli altri, la partecipazione di rappresentanti del Ministero degli affari esteri, del Ministero del lavoro e del Consiglio di Europa.
  L'evento previsto a Torino per il 18 ottobre potrebbe rappresentare il contesto più appropriato o propizio ai fini del coinvolgimento degli Stati firmatari a procedere in direzione della ratifica della Carta sociale europea.
Il Viceministro degli affari esteriMarta Dassù.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

libera circolazione delle persone

lavoratore migrante

ratifica di accordo

Carta sociale europea

tubo

diritti economici

diritto del lavoro

disabile

parita' di trattamento

sicurezza sociale

libera circolazione dei lavoratori