ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02946

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 138 del 13/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 13/12/2013
Stato iter:
05/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2014
MARTINA MAURIZIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/05/2014

CONCLUSO IL 05/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02946
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Venerdì 13 dicembre 2013, seduta n. 138

   VALLASCAS. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'attuale quadro normativo sulla regolamentazione della pesca del tonno rosso è definito dal decreto 11 marzo 2013 sulla ripartizione delle quote complessive di cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2013 (Gazzetta Ufficiale n. 97 del 26 aprile 2013);
   durante l'attuale campagna di pesca presso le uniche tonnare fisse autorizzate sono site nella Sardegna meridionale e precisamente quelle facenti capo alle società «Carloforte Tonnare P.I.A.M s.r.l.», «Tonnara su Pranu Portoscuso s.r.l.» e «Tonnare Sulcitane s.r.l. e che queste a fronte di un pescato di circa 200 tonnellate, abbiano incredibilmente ricadute quasi impercettibili in termini occupazionali sul territorio di riferimento al punto che ci si chiede dove venga lavorato il pescato;
   alla pratica della tonnara fissa sono state assegnate quote nazionali di pescato inferiori al 5 per cento del pescabile indicate dal succitato decreto;
   la pratica della tonnara fissa è l'unica a garantire una sostenibilità nella sopravvivenza della specie tonno rosso e questa viene invece penalizzata a favore di pratiche devastanti come la cattura con il sistema a circuizione e che tale sistema favorisce l'azione di rapina degli esemplari;
   attraverso la pratica della cattura i tonni vengono trasportati con apposite gabbie sommerse direttamente all'ingrasso in siti di allevamento come quello di Malta, laddove il tonno viene poi lavorato e venduto prevalentemente in Giappone in quasi totale assenza di imposizione fiscale e senza la benché ricaduta in termini occupazionali sull'industria italiana di trasformazione;
   tutti i rapporti internazionali al riguardo riconoscono alla pratica dell'allevamento del tonno elevatissimi rischi di inquinamento ambientale e la responsabilità della pesca indiscriminata volta al soddisfacimento della saturazione degli impianti di allevamento i quali, secondo un ben noto rapporto di Greenpeace hanno una capacità produttiva solo in Italia intorno alle 11.000 tonnellate, a fronte di una quota complessiva autorizzata per il 2013 pari a 1950,42 tonnellate;
   esistono evidenti difficoltà nel garantire i controlli a bordo e durante gli sbarchi sulle quantità e sulle dimensioni effettive del pescato e del catturato che ancor più può essere velocemente liberato in condizioni di rischio di flagranza;
   la progressiva diminuzione della presenza della specie nel mediterraneo non lascia molte speranze sulla sua conservazione e ciò può comportare a breve la chiusura di tutte le attività connesse al suo sfruttamento –:
   quali iniziative intenda porre in essere per conformare la normativa all'esigenza di salvaguardia della specie, al fine di consentire un serio futuro alle attività economiche ad essa correlate e salvaguardare gli interessi dello Stato italiano con riferimento alla sistematica elusione del gettito fiscale perpetrata a fronte della pratica del trasporto del pescato dai nostri mari verso quei mascherati paradisi fiscali, come ad esempio i territori maltesi, magari attraverso l'istituzione, come da più parti richiesta della presenza di autorità di controllo site direttamente a bordo dei natanti in azione di pesca. (4-02946)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 5 maggio 2014
nell'allegato B della seduta n. 222
4-02946
presentata da
VALLASCAS Andrea

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, ritengo necessario premettere che il quadro normativo cui soggiace lo svolgimento della campagna di pesca del tonno rosso è definito, in via del tutto esclusiva, dalle superiori disposizioni internazionali (raccomandazioni Iccat International Commission for the conservation of Atlantic Tunas) ed unionali (regolamenti e direttive Ue). In tale contesto giuridico, la conseguente normativa nazionale costituisce il riflesso delle richiamate norme internazionali cui l'Amministrazione deve necessariamente fare riferimento onde assicurarne l'esatta implementazione nell'ordinamento giuridico interno.
  Si precisa, inoltre che con il decreto ministeriale 11 marzo 2013 (pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale n. 97 del 26 aprile 2013) l'Amministrazione ha provveduto, a valere sull'annualità 2013 ed in ossequio agli stringenti parametri tecnico/scientifici fissati a livello International Commission for the conservation of Atlantic Tunas) ed Unione europea alla consueta ripartizione del contingente nazionale di cattura così come assegnato all'Italia dal Regolamento (Ue) n. 40/2013 del 21 gennaio 2013.
  Proprio nel rispetto dei suddetti parametri tecnico/scientifici (che, per il sistema tonnara fissa, prevedono il riconoscimento di un tasso medio minimo di cattura pari ad almeno 130 tonnellate), il contingente di cattura complessivamente assegnato ai tre impianti operanti in Sardegna, è stato fissato a 200 tonnellate, con ciò assicurando la piena sostenibilità e redditività economica, secondo quanto rigidamente stabilito dall’
International Commission for the conservation of Atlantic Tunas).
  Per di più, a campagna in corso, ulteriori 25 tonnellate sono state riconosciute al settore in questione, a seguito di sopravvenuti trasferimenti di quote provenienti dal sistema palangaro.
  In secondo luogo, si ritiene opportuno evidenziare che, a decorrere dall'annualità 2012, al pari di quanto avviene col sistema circuizione, anche le catture originate dagli impianti delle tonnare fisse possono essere trasferite ancore vive nelle gabbie destinate all'ingrasso, consentendo, pertanto, agli operatori interessati di spuntare superiori margini di guadagno. I dati dell'ultimo biennio, infatti, mostrano come oramai anche le tonnare sarde prediligano questo tipo di filiera commerciale (messa in gabbia, per l'ingrasso) rispetto alla commercializzazione diretta degli esemplari morti, divenuta quasi del tutto marginale.
  Infine, va evidenziato che entrambi i suddetti sistemi di pesca (circuizione e tonnara fissa) sono già sottoposti ad un più che rigido e costante sistema di controllo che, unitamente alle incessanti attività ispettive poste in essere dai competenti organi di vigilanza (Guardia costiera), prevede la presenza obbligatoria di osservatori tanto regionali (
International Commission for the conservation of Atlantic Tunas) quanto nazionali, con il compito preciso di verificare, 24 ore su 24, l'esatto adempimento ed il pieno rispetto delle predette disposizioni sovranazionali.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliMaurizio Martina.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

cattura di pesce

piscicoltura

regolamentazione della pesca

politica fiscale

degradazione dell'ambiente

protezione dell'ambiente