ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02869

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 133 del 06/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: MOSCATT ANTONINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RACITI FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2013
IACONO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2013
LAURICELLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 06/12/2013
MINISTERO DELLA SALUTE 06/12/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/01/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02869
presentato da
MOSCATT Antonino
testo di
Venerdì 6 dicembre 2013, seduta n. 133

   MOSCATT, RACITI, IACONO e LAURICELLA. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   nel territorio della regione siciliana sono presenti diverse miniere, oramai dismesse da diversi decenni;
   i parchi minerari esistenti, alcuni dei quali risalenti al XIX secolo, hanno lasciato una profonda testimonianza della storia delle attività estrattive dello zolfo e del salgemma, diversi sono, infatti, i chilometri che costituiscono la fitta e complicata rete di cunicoli che si dirama nel profondo sottosuolo delle provincie della regione, come nel caso di Agrigento, Enna e Caltanissetta;
   dal momento della chiusura, le diverse miniere sono state, tuttavia, completamente abbandonate; proprio per lo stato di abbandono e la mancanza di vigilanza delle miniere, negli anni, si è diffuso un generale senso di allarme e preoccupazione circa la possibilità che all'interno delle miniere vi fossero stati occultati rifiuti tossici e perfino scorie nucleari;
   diverse sono state le segnalazioni di movimenti sospetti di mezzi di carico intorno ai siti minerari e le discariche abusive sorte nelle loro vicinanze;
   ciclicamente, infatti, attraverso articoli di giornale, segnalazioni, sopralluoghi ed esposti alle competenti procure si diffonde l'allarme circa la pericolosità dei siti minerari per la salute pubblica e l'ambiente;
   in tali luoghi destano particolare preoccupazione e sospetto le morti degli ex operai e dell'indice dei tumori in taluni casi di gran lunga superiore alla media nazionale (nella provincia di Caltanissetta, tra il 2007 e il 2009 si sono registrati un numero di 3.788 tumori, mentre la media nazionale è di 1.260);
   da ultimo l'Arpa siciliana, attraverso il monitoraggio dei siti, ha diffuso attraverso gli organi di stampa un preoccupante resoconto, sono diverse centinaia le miniere abbandonate nella regione e diversi sono i siti che presentano forti elementi di preoccupazione;
   secondo alcune fonti della stampa, la commissione per le miniere dismesse dell'Unione regionale province siciliane ha segnalato come siti sospetti: la miniera di Pasquasia (En), quella di Bosco Palo tra Serradifalco e San Cataldo (CL) la cava San Giuseppe, tra i paesi di Melilli e Augusta (SR), quella di Raineri a Mussomeli (AG) ed infine la Ciavolotta tra Favara ed Agrigento, proprio a due passi dalla Valle dei Templi;
   le zone minerarie, malgrado le diverse segnalazioni ed i resoconti divulgati dalla stampa, rimangono ancora avvolte dal mistero, dai sospetti ma sopratutto dalla paura di un grave pericolo per l'incolumità di una buona parte della popolazione dell'Isola;
   appare ormai probabile, che nel corso negli anni all'interno della fitta rete di cave e cunicoli sotterranei abbia proliferato un sistema di affarismo spietato e criminale a scapito della collettività;
   la mancanza di risposte chiare e definitive su quello che veramente è successo nel corso degli anni e su quello che è veramente sepolto all'interno delle miniere abbandonate, è l'ennesimo «veleno» intollerabile per la popolazione siciliana;
   solo l'avvio di un processo di verifica approfondita, che accenda un faro di luce sulle tante ombre che ammantano le miniere abbandonate della Sicilia e faccia chiarezza sui pericoli e sugli interventi necessari per tutela della salute e del paesaggio potrà dare dignità a quei luoghi che pure mantengono una forte valenza storica e culturale e scongiurare quelle tanti morti inspiegabili che attendono giustizia –:
   se si intendano assumere iniziative, per quanto di competenza, per fare chiarezza sulle vere condizioni in cui versano le miniere siciliane abbandonate; se sia vero che i diversi siti minerari sono stati luoghi di attività illecita di smaltimento di rifiuti e nel caso quali tipologie di rifiuti e quale grado pericolosità abbiano per la salute delle persone e per l'ambiente; quali attività siano state avviate, anche per il tramite dell'istituto superiore della sanità, per la verifica delle cause che determinano un elevato tasso di tumori in alcune aree dell'isola; se siano stati avviati studi o ricerche per mettere in relazione le presunte attività di smaltimento illecito dei rifiuti e l'incidenza dei tumori e delle malattie sulle popolazioni limitrofe ai siti minerari; se vi siano attualmente pericoli per la salute delle persone e per l'ambiente;
   se si intendano avviare nuove e approfondite verifiche nelle miniere, anche per il tramite del Comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente, per verificare l'eventuale presenza di rifiuti tossici.
(4-02869)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Sicilia

diritto alla salute

sanita' pubblica

sostanza tossica

scorie radioattive

rifiuti

inquinamento chimico

sicurezza e sorveglianza

discarica abusiva