ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02825

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 131 del 04/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 04/12/2013
Stato iter:
21/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2013
DASSU' MARTA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2013

CONCLUSO IL 21/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02825
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Mercoledì 4 dicembre 2013, seduta n. 131

   GIORGIA MELONI. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   nella giornata del 28 novembre la polizia polacca ha provveduto al fermo di 149 tifosi italiani arrivati a Varsavia per vedere la partita di Europa League tra il Legia e la SS Lazio, ancora prima che la partita avesse inizio;
   tra i fermati, ai quali al momento del fermo e nelle ore immediatamente successive non era stata comunicata alcuna motivazione ufficiale per il provvedimento di custodia, si trovavano anche donne, bambini e persino disabili;
   secondo le dichiarazioni della polizia polacca, in quelle prime ore erano in corso le «identificazioni personali e i preparativi per i procedimenti penali»;
   nel frattempo, le notizie che giungevano in Italia, e ai familiari dei fermati, erano frammentarie e contraddittorie, e persino l'esatto numero dei fermati appariva poco chiaro, posto che la locale ambasciata italiana ha parlato, nelle stesse ore, prima di 149, poi di 147, e infine di 137 persone trattenute dalla polizia, che dovevano essere «processate per direttissima e poi espulse dal paese»;
   invece, sempre nello stesso giorno, ha avuto luogo il rilascio di un primo gruppo di persone, in numero imprecisato, circa «una trentina», e successivamente sono stati rilasciati anche quasi tutti gli altri tifosi, ma solo dopo essere stati trattenuti per un periodo di 24/48 ore e in seguito al pagamento di un'ammenda;
   i tifosi laziali condannati dai giudici polacchi, a pene che vanno dai 2 ai 6 mesi di carcere, sono – sembrerebbe – una decina, e, a quanto consta all'interrogante, altri 22 sarebbero attualmente detenuti presso il carcere di Bialoleka in attesa del processo, e non è ancora chiaro se nelle more saranno rimessi in libertà;
   diversi cittadini tra quelli fermati hanno denunciato di aver subito maltrattamenti, e non appare chiaro se nei confronti dei connazionali siano state rispettate tutte le norme in materia di diritto di difesa e di equo processo previste sia dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea sia dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo;
   la polizia polacca sembra aver condotto una sorta di azione preventiva, forse disposta per paura che ci fossero reazioni italiane allo scempio che era stato perpetrato dai tifosi polacchi solo un paio di settimane prima, a Roma, in occasione della partita d'andata;
   se azione preventiva è stata non appare comunque chiaro sulla base di quali norme di legge sia stata effettuata, posto che quasi l'85 per cento dei tifosi fermati era del tutto estraneo ai fatti;
   solo tre giorni dopo l'accaduto il Ministro interrogato ha ritenuto necessario prendere contatti diretti con il suo omologo polacco –:
   per quali motivi si sia assistito a quella che all'interrogante appare una perlomeno iniziale inerzia del Ministero degli affari esteri di fronte ai gravissimi fatti di cui in premessa;
   quali iniziative intenda assumere al fine di acquisire elementi in merito alla regolarità delle procedure seguite da parte delle autorità polacche nella vicenda dei cittadini fermati;
   in che modo intenda attivarsi al fine di ottenere il tempestivo rilascio e il rientro in Italia dei 22 cittadini ancora trattenuti in Polonia, che peraltro si trovano in carcere pur essendo solo in attesa di giudizio;
   quali iniziative intenda assumere in ambito europeo ed internazionale al fine di stigmatizzare il gravissimo comportamento tenuto dalle autorità polacche in questa vicenda. (4-02825)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 21 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 143
4-02825
presentata da
MELONI Giorgia

  Risposta. — In relazione alla nota vicenda del fermo dei tifosi italiani in Polonia in occasione della partita di calcio Legia Varsavia-Lazio, fornisco gli aggiornamenti richiesti sulla situazione già descritta nel corso dell'informativa svolta alla Camera dei deputati pochi giorni martedì 3 dicembre 2013.
  L'evoluzione della situazione è stata seguita con grande attenzione dall'Ambasciata, dalla Farnesina e dalla Ministro Bonino personalmente.
  Si è già avuto occasione di illustrare, nel corso dell'informativa citata, i principali interventi compiuti in favore dei nostri connazionali dalla signora Ministro – che ha avuto più di un colloquio telefonico con il suo omologo Sikorski chiedendo che si potesse pervenire a una soluzione positiva per i connazionali ancora trattenuti e che fosse fatta chiarezza sulla dinamica e vastità degli arresti iniziali. Ricordo che la signora Ministro ha altresì sensibilizzato il Vice Ministro degli esteri polacco a margine della Ministeriale NATO dello scorso 3 dicembre.
  Come si è rilevato in Parlamento, uno sforzo organizzativo molto rilevante è stato messo in atto dal ministero, dall'ambasciata e dall'ambasciatore Guariglia in prima persona, per fornire assistenza ai fermati e rappresentare al massimo livello l'attesa italiana di risolvere rapidamente i casi. Prosegue in queste ore lo sforzo teso a favorire il rilascio di quanti sono ancora detenuti e il chiarimento delle circostanze in cui sono stati adottati i provvedimenti di fermo da parte delle autorità di polizia nella capitale polacca.
  Si desidera inoltre mettere in luce che, a margine del vertice bilaterale italo-polacco svoltosi a Varsavia, il Presidente del Consiglio Letta ha avuto un colloquio con il Primo Ministro polacco, Donald Tusk. In particolare, il Presidente Letta ha fatto stato della grandissima sensibilità che l'intera vicenda sta suscitando presso l'opinione pubblica italiana, presso il Parlamento e presso il Governo. Egli ha quindi chiesto al suo interlocutore, nel rispetto della legislazione polacca e della separazione dei poteri dello Stato, ogni possibile intervento volto a rendere più rapidi i procedimenti giudiziari in corso in modo da pervenire, il più celermente possibile, ad una soluzione positiva.
  Il Primo Ministro Tusk, per parte sua, ha condiviso la preoccupazione dei familiari e dell'opinione pubblica italiana e ha assicurato che avrebbe fatto tutto il possibile a favore di procedure più spedite.
  Il Presidente del Consiglio, al termine del vertice, ha incontrato nella sede dell'ambasciata due rappresentanti dei genitori. Il Presidente Letta ha confermato l'impegno del Governo e ha informato i nostri connazionali delle assicurazioni ricevute dal Primo Ministro polacco.
  L'ambasciatore Guariglia nei giorni scorsi ha incontrato il procuratore generale, Seremek – già precedentemente sensibilizzato – e gli ha espresso la nostra richiesta, nel rispetto delle leggi polacche, per una rapida trattazione di tutte le istanze presentate dagli avvocati al fine di pervenire alla scarcerazione dei nostri connazionali. Egli ha avuto analogo incontro con il presidente del tribunale circoscrizionale di Varsavia, Kluziak. L'ambasciata ha mantenuto costanti, discreti contatti sia con i procuratori che con i giudici implicati nella trattazione dei
dossiers dei nostri connazionali.
  Per ciò che concerne i punti sollevati in merito alla presunta «inerzia» iniziale dell'ambasciata e della Farnesina, si fa presente che si è assicurato tutto il possibile supporto: naturalmente, il numero di fermati era tale da rendere materialmente impossibile per i funzionari dell'ambasciata essere contemporaneamente presente a tutti i processi o potere assistere direttamente ognuno dei fermati. Segnalo che l'ambasciata a Varsavia, nell'istituire un'apposita «unità di crisi», ha pubblicato sul proprio sito
internet numeri di telefono fissi e mobili da contattare, assicurando, attraverso questo canale, una costante reperibilità.
  In tutti questi giorni è continuato l'afflusso in ambasciata di parenti ed amici dei connazionali detenuti, cui è stato offerto ogni possibile aiuto. Le famiglie dei detenuti stanno valutando insieme agli avvocati la linea da tenere nei procedimenti giudiziari in corso, che vedono – ad oggi – quattro persone sottoposte a supplemento di indagini e dieci già processate per direttissima. Otto persone che erano state sottoposte a supplemento di indagini, infatti, sono state liberate tra ieri e oggi a seguito di patteggiamento. Ulteriori patteggiamenti sono previsti martedì prossimo, per i restanti quattro connazionali sottoposti a supplemento di indagini.
  Si ricorda che il Ministero dell'interno polacco dispone di documentazione fotografica dalla quale si evince che alcuni dei fermati erano effettivamente in possesso di armi improprie.
  Con riferimento, da ultimo, all'assistenza legale ed alle condizioni detentive dei connazionali, si rappresenta quanto segue: i connazionali sono assistiti da un legale e gli stessi, in occasione delle varie visite consolari effettuate da personale dell'ambasciata, sono apparsi in buono stato psico-fisico. Il funzionario del Ministero dell'interno italiano appositamente inviato a Varsavia ha redatto una relazione secondo cui il comportamento della polizia polacca sarebbe stato .conforme alle norme dell'ordinamento locale, norme che tuttavia sono diverse rispetto a quelle italiane applicabili in circostanze analoghe. Lamentele sono state riferite relativamente alle condizione in alcuni dei diversi commissariati in cui erano stati inizialmente trattenuti i 149 fermati. Le autorità italiane hanno in proposito preteso chiarimenti.
  La Farnesina, su istruzione del Ministro Bonino, continuerà a prestare ogni possibile assistenza ai connazionali e ai loro familiari, in stretto contatto con le autorità polacche, con l'obiettivo di una rapida e definitiva soluzione della vicenda.

Il Viceministro degli affari esteriMarta Dassù.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Polonia

carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

arresto

polizia

Convenzione europea dei diritti dell'uomo

cittadino della Comunita'