Legislatura: 17Seduta di annuncio: 131 del 04/12/2013
Primo firmatario: COVA PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 MONACO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 MONTRONI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 MALPEZZI SIMONA FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 RICHETTI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 CASATI EZIO PRIMO PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 GASPARINI DANIELA MATILDE MARIA PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 MAURI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 FERRARI ALAN PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 PREZIOSI ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 RAMPI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 FONTANA CINZIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 GUERRA MAURO PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 GUERINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 04/12/2013 BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013 CRIVELLARI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 12/12/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 04/12/2013
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/12/2013
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/12/2013
SOLLECITO IL 10/07/2014
COVA, BRAGA, COMINELLI, TENTORI, MONACO, TARICCO, MONTRONI, MALPEZZI, RICHETTI, CASATI, GASPARINI, CIMBRO, MAURI, FIANO, FERRARI, PREZIOSI, RAMPI, CINZIA MARIA FONTANA, GUERRA, LORENZO GUERINI, BERLINGHIERI, CRIVELLARI. —
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
l'importanza del settore agricolo per l'economia nazionale va riconosciuta con riferimento alla produzione agroalimentare, ma anche alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale ed all'ingente numero di lavoratori occupati;
il settore agricolo, considerati la percentuale di superficie coltivata, il più elevato valore aggiunto per ettaro in Europa ed il maggior numero di lavoratori occupati nel settore, riveste una particolare importanza per l'economia nazionale ed assume un ruolo fondamentale nella custodia del patrimonio paesaggistico, ambientale e sociale;
sulla base dei dati Efsa, l'Italia risulta prima, nel mondo, in termini di sicurezza alimentare, con oltre 1 milione di controlli l'anno, il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,3 per cento), con un valore inferiore di cinque volte rispetto a quelli della media europea (1,5 per cento di irregolarità) e addirittura di 26 volte rispetto a quelli extracomunitari (7,9 per cento di irregolarità);
il settore suinicolo rappresenta una voce importante dell'agroalimentare italiano. La suinicoltura italiana, infatti, occupa il 7o posto in Europa per numero di capi mediamente presenti: in Italia nel 2012 la consistenza è stata di 9,279 milioni di capi, preceduta da Germania (28,1 milioni), Spagna (25,2 milioni), Francia (13,7 milioni), Danimarca (12,4 milioni), Olanda (12,2 milioni) e Polonia (11,9 milioni di capi);
i dati del censimento dell'agricoltura 2010 indicano in 26.197 il numero delle aziende suinicole in Italia (74,1 per cento rispetto al 2007), 4.900 delle quali allevano più di 50 suini;
le regioni maggiormente vocate per l'allevamento di suini sono Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, ma anche Calabria, Umbria e Sardegna;
rispetto a 73,5 milioni di cosce suine consumate in Italia, 57,3 milioni sono di importazione, 24,5 milioni sono di produzione nazionale e 8,3 milioni vengono avviate all'esportazione;
dai dati elaborati da ISMEA nel rapporto «La competitività dell'agroalimentare italiano» del 2012, emerge che la fase agricola è fortemente penalizzata dalle repentine e intense variazioni dei prezzi alla produzione, variazioni che invece non si trasmettono immediatamente sui prezzi nelle fasi più a valle, né per tempistica, né per intensità;
sulla base dei risultati definitivi pubblicati dall'Istat e secondo quanto certificato dal 6o censimento generale dell'agricoltura, la bassa remunerazione dell'imprenditore agricolo, in diminuzione nell'ultimo decennio, è uno degli elementi a cui viene collegata la fuoriuscita dal settore di quasi 800 mila aziende agricole;
nel mercato del settore suinicolo, l'andamento dei prezzi riconosciuti agli allevatori mostra valori inferiori ai costi di produzione;
secondo analisi ed elaborazioni ANAS (Associazione nazionale allevatori suini), riferiti al primo semestre 2013, il valore dell'allevamento riconosciuto nella fase della distribuzione è stato del 17,28 per cento;
dalle stesse elaborazioni si rileva che il costo medio di produzione del suino pesante (peso medio 160/170 kg) è di 1,56 euro al kg;
i medesimi dati evidenziano che il prezzo medio riconosciuto all'allevatore per il suino pesante (peso medio 160/170 kg) è stato di 1,4 euro al chilogrammo;
l'attuale situazione del mercato risulta complicata dalla mancanza di trasparenza sull'indicazione di origine delle carni suine, che rischia di creare confusione tra i prodotti di provenienza nazionale – che assicurano, tra l'altro, elevati standards di sicurezza e qualità – ed i prodotti di importazione che invece, spesso, presentano minori garanzie per il consumatore;
l'articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, nel disciplinare le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli ed agroalimentari, vieta condotte commerciali sleali al fine di impedire che un contraente con maggiore forza commerciale possa abusarne, imponendo condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose per la controparte più debole –:
quali azioni il Ministro intenda promuovere, con specifico riferimento al commercio delle carni suine, al fine di contrastare pratiche commerciali sleali poste in essere, ai danni degli allevatori, in violazione dell'articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n.27 ed al relativo Regolamento di attuazione (decreto ministeriale 19 ottobre 2012, n. 199) posto che la determinazione del prezzo modo unilaterale da parte delle industrie di trasformazione non si configura come un rispetto dell'articolo 62;
se non intenda assicurare l'adozione, anche per le carni suine, di un sistema analogo a quello previsto dall'articolo 10 della legge 14 gennaio 2013, n. 9, Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini, al fine di rendere accessibili a tutti gli organi di controllo ed alle amministrazioni interessate le informazioni ed i dati sulle importazioni e sui relativi controlli, concernenti l'origine delle carni suine, nonché assicurare l'accesso ai relativi documenti da parte dei consumatori, anche attraverso la creazione di collegamenti a sistemi informativi ed a banche dati elettroniche gestiti da altre autorità pubbliche;
quali azioni intenda adottare al fine di promuovere in sede comunitaria il rispetto, del termine del 13 dicembre 2013, imposto dal regolamento n. 1169/2011 /CE, per l'attuazione dell'obbligo di indicazione del Paese d'origine o del luogo di provenienza con riferimento alle carni suine. (4-02822)
EUROVOC :suino
prezzo alla produzione
prodotto agricolo
importazione
denominazione di origine
protezione del consumatore