ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02661

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 124 del 25/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2013
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2013
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2013
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2013
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2013
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2013
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 25/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 25/11/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02661
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Lunedì 25 novembre 2013, seduta n. 124

   GAGNARLI, L'ABBATE, MASSIMILIANO BERNINI, PARENTELA, GALLINELLA, LUPO, BALDASSARRE e SEGONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   la Società GMP Bioenergy ha presentato al comune di Caprese Michelangelo (Arezzo) un progetto di costruzione di una centrale elettrica da poco meno di 1 megawatt alimentata a cippato di legna, gemella di un'altra centrale, molto discussa, già realizzata dalla stessa società nel comune limitrofo di Chitignano;
   il progetto è stato autorizzato il 7 giugno 2013, senza che l'amministrazione comunale abbia ritenuto opportuno informare la popolazione sul nuovo insediamento industriale, né tanto meno chiedere un parere alla cittadinanza prima che la procedura autorizzativa si perfezionasse;
   nel nostro Paese vi è una prassi consolidata a non sottoporre l’iter autorizzativo di questi progetti ad una attenta valutazione di impatto ambientale, così come stabilito dalla direttiva 13 dicembre 2011, n. 2011/92/UE (direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati);
   dalla citata direttiva dell'Unione europea discende un preciso obbligo gravante su tutti gli Stati membri di assoggettare a valutazione di impatto ambientale non solo i progetti indicati nell'allegato I, ma anche i progetti descritti nell'allegato II, qualora si ritenga possano comportare un impatto ambientale importante all'esito della procedura di screening. Tale screening deve considerare non solo la dimensione, ma anche altre caratteristiche dei progetti: «il cumulo con altri progetti, l'utilizzazione di risorse naturali, la produzione di rifiuti, l'inquinamento ed i disturbi ambientali da essi prodotti, la loro localizzazione e il loro impatto potenziale con riferimento, tra l'altro, all'area geografica e alla densità della popolazione interessata»;
   in Toscana, oltretutto, vige ancora il vecchio piano di indirizzo energetico (PIER) adottato nel 2008, in quanto la fase di consultazioni per la definizione del nuovo piano ambientale ed energetico (PAER) è cominciata ad ottobre 2012 e non è ancora terminata; il nuovo PAER conterrà anche il piano regionale per le aree protette e sarà finalmente possibile determinare le zone adeguate e quelle interdette dalla realizzazione di impianti di energie rinnovabili; fino ad allora, tuttavia, in Toscana si potranno autorizzare centrali anche in zone poco consone, ad esempio molto vicine a zone abitate;
   le centrali a biomasse – come si legge nella relazione del professor Valeri – chimico ambientale, già direttore del servizio di chimica ambientale, Istituto nazionale ricerca sul cancro – stanno peggiorando la qualità dell'aria dei territori che le ospitano, con l'immissione in atmosfera di importanti quantità di ossidi d'azoto (NOx fino a 30 tonnellate/anno per impianti da 1 megawatt di biomasse legnose), ossidi di zolfo (SOx), polveri sottili e ultrasottili, idrocarburi policiclici aromatici, diossine, violando palesemente le disposizioni della direttiva 96/62 CE e del decreto legislativo n. 155 del 2012 che tra le loro finalità prevedono di «mantenere la qualità dell'aria ambiente, laddove buona e migliorarla negli altri casi»;
   la giurisprudenza costituzionale – come riportato dalla mozione n.1/00096 depositata il 13 giugno 2013 da deputati del gruppo parlamentare M5S appartenenti alla Commissione ambiente – nel corso degli anni ha evidenziato la supremazia della conservazione dell'ambiente rispetto alla produzione di energia, sebbene prodotta da fonti rinnovabili;
   l'organizzazione mondiale della sanità afferma che le polveri sottili nell'aria sono pericolose anche a concentrazioni inferiori agli attuali limiti; uno studio dell'organizzazione mondiale della sanità pubblicato il 31 gennaio 2013, evidenzia che «L'esposizione a lungo termine al articolato fine (PM2,5) può provocare arteriosclerosi, disturbi alla nascita e malattie respiratorie tra i bambini»; inoltre, il progetto Review of evidence on health aspects of air pollution (Revihapp) suggerisce anche un eventuale legame con lo sviluppo neurologico, la funzione cognitiva ed i diabeti e conferma i collegamenti causali tra il particolato PM2,5 ed i decessi dovuti a malattie cardiovascolari e respiratorie;
   il commissario europeo all'ambiente, Janez Potocnik, che ha commissionato i suddetti studi all'organizzazione mondiale della sanità, ha sottolineato che è in corso un riesame 2013 della politica dell'Unione europea sulla qualità dell'aria, che deve fondarsi su dati scientifici più recenti che approfondiscano i legami tra l'inquinamento atmosferico e la salute umana;
   tra le centrali a biomasse, quelle a combustibile legnoso – prosegue il professor Valeri nella sua relazione – comportano anch'esse un considerevole impatto ambientale e sanitario, perché il cippato di legno è un combustibile povero, a basso potere calorifico, che essendo solido brucia male, perciò – a parità di energia prodotta – libera in atmosfera una quantità di inquinanti (NOx, CO, PM10, PM2,5) superiori rispetto ad un combustibile gassoso, ad esempio il metano;
   in data 14 dicembre 2012 la regione Toscana, l'Uncem Toscana, l'Anci, i sindacati e diverse altre associazioni di categoria, hanno sottoscritto un protocollo di intesa per l'attivazione della filiera bosco-legno-energia con il quale si vuole promuovere la predisposizione e l'attuazione di un programma di realizzazione, nel territorio toscano, entro il 31 dicembre 2015, di una rete di piccoli impianti di produzione di energia elettrica e termica, della potenza complessiva di 70 megawatt elettrici, alimentati da biomassa legnosa prodotta da filiera corta, nell'ottica di assicurare anche la tutela dell'ambiente, nel rispetto della determinazione delle aree non idonee e promuovendo l'impiego di impianti a cogenerazione;
   dai dati in possesso degli interroganti e dalle informazioni pubblicate dal Comitato ambiente e salute di Caprese Michelangelo (Arezzo), si evince che la centrale non potrebbe rispettare la filiera corta, dato che per funzionare avrebbe bisogno ogni giorno di 40-50 tonnellate di cippato di legna vergine, un fabbisogno in termini di quantità e tipologia che non potrebbe mai essere soddisfatto localmente; non assicurerebbe la tutela ambientale, anzi comprometterebbe seriamente la qualità dell'aria quindi della vita dei cittadini di un paese che trae dal turismo gran parte delle proprie fortune; la centrale non è posizionata in un sito del tutto idoneo a questo tipo di attività, visto che è molto vicino al centro abitato; per approvvigionare la centrale del cippato necessario, si provocherebbe anche un aumento del traffico veicolare e di conseguenza del livello di inquinamento;
   anche l'Arpat ha espresso ufficialmente perplessità per l'impatto sull'atmosfera della centrale di Caprese Michelangelo, che determinerà delle emissioni tali da non potergli affiancare nessun'altra attività artigianale-industriale, pena il superamento dei limiti di legge per ossido di azoto e polveri sottili;
   a seguito di un incontro pubblico svoltosi venerdì 15 novembre 2013 a Lama di Caprese e promosso dal locale «Comitato ambiente e salute» e delle ripetute sollecitazioni sul tema, anche il sindaco del comune di Caprese Michelangelo ha preso atto di questa contrarietà assoluta ed ha dichiarato che si adopererà perché questo impianto non venga realizzato –:
   se i Ministri interrogati siano al corrente di quanto esposto in premessa e se intenda assumere iniziative, anche normative, affinché le autorizzazioni degli impianti di questa tipologia siano precedute da una fase di screening (preliminare alla VIA), come previsto dalla direttiva 13 dicembre 2011, n. 2011/92/UE, indipendentemente dalle dimensioni, in considerazione del «cumulo con altri progetti, l'utilizzazione di risorse naturali, la produzione di rifiuti, l'inquinamento ed i disturbi ambientali da essi prodotti, la loro localizzazione ed il loro impatto potenziale con riferimento, tra l'altro, all'area geografica e alla densità della popolazione interessata», posto che in alcune regioni, tra cui la Toscana, non è ancora pronto il nuovo PAER che determinerà le zone adeguate e quelle interdette dalla realizzazione di impianti di energie rinnovabili;
   cosa intendano fare i Ministri interrogati, nell'ambito delle rispettive competenze, in merito a quella che ormai appare agli interroganti una evidente violazione della direttiva 96/62 CE e del decreto legislativo n. 155 del 2012 da parte di queste tipologie di centrali, alla luce dei recenti studi dell'organizzazione mondiale della sanità sul rapporto tra inquinamento atmosferico e salute umana che hanno indotto il commissario europeo all'ambiente ad un riesame della politica dell'Unione europea sulla qualità dell'aria. (4-02661)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

produzione d'energia

protezione dell'ambiente

impatto ambientale

energia rinnovabile

inquinamento da idrocarburi

agente inquinante dell'atmosfera