ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02655

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 124 del 25/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRAGANTINI MATTEO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 25/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 25/11/2013
Stato iter:
07/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/04/2014
MARTINA MAURIZIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/04/2014

CONCLUSO IL 07/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02655
presentato da
BRAGANTINI Matteo
testo di
Lunedì 25 novembre 2013, seduta n. 124

   MATTEO BRAGANTINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   il cinghiale è un animale selvatico che risulta essere presente in moltissime regioni in particolare nelle zone montane del Veneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. È una specie che in molti casi risulta particolarmente pericolosa sia per le aree rurali, creando ingenti danni alle colture, che per la popolazione residente. Risultano sempre più frequenti, infatti, gli avvistamenti di questi animali a ridosso dei centri abitati;
   durante gli spostamenti invernali, per la ricerca di cibo e data la loro proliferazione, dimensione e aggressività, i cinghiali stanno diventando pericolosi anche per la sicurezza stradale mettendo a repentaglio l'incolumità degli automobilisti, soprattutto nelle strade di montagna in cui spesso si verificano incidenti a causa dell'attraversamento improvviso di questi animali in mezzo ad una strada trafficata;
   i cinghiali sono anche un pericolo sanitario in quanto tra le malattie di cui i cinghiali selvatici potrebbero essere portatori c’è la classica peste suina. Per l'uomo, inoltre, esiste il pericolo di contrarre la leptospirosi;
   da notizie apparse sugli organi di stampa si apprende che nel comune di Verona sono stati avvistati cinghiali selvatici a ridosso del centro abitato. Questo ha portato il sindaco ad emettere un'ordinanza urgente che permette la cattura e/o abbattimento di questa specie, potenzialmente pericolosa, che sconfinando dai suoi territori arriva fino al territorio comunale;
   sembra, infatti, che alcuni esemplari presenti nella zona pedemontana veronese siano emigrati a sud, arrivando fino in pianura;
   nelle aree protette la vigente normativa impedisce la cattura, l'uccisione, il danneggiamento, il disturbo delle specie animali all'interno dei parchi rimettendo ai loro regolamenti la disciplina di eventuali prelievi faunistici e abbattimenti selettivi. È opportuno, a parere dell'interrogante, superare questo ostacolo prevedendo l'abbattimento dei cinghiali anche in queste aree protette al fine di arginare i danni causati sia alle colture presenti all'interno dei parchi stessi che alle abitazioni dei residenti nelle zone limitrofe;
   attualmente il cinghiale è una specie abbondante in tutta la Lessinia ed è la principale causa dei danni alle colture agricole, ai prati e ai pascoli. Gli imprenditori agricoli veneti sono esasperati e le condizioni in montagna stanno diventando allarmanti. Cacciatori ed autorità sanitarie sono preoccupati per la presenza di questi animali, proliferati negli ultimi anni in Lessinia e sulle colline che circondano Verona. Avere queste specie che circolano libere per le campagne venete è tutt'altro che gradevole perché, se si sentono minacciate, possono arrivare ad attaccare l'uomo e gli altri animali;
   tutto ciò ci deve portare ad una profonda riflessione sulla presenza dei cinghiali e degli ungulati in genere e sulla loro compatibilità con l'equilibrio del territorio veneto, in quanto il problema ha assunto un carattere di urgenza anche per quanto riguarda la sicurezza;
   risultano necessari, a parere dell'interrogante, interventi normativi a livello nazionale per risolvere le problematiche legate al numero sempre più crescente di cinghiali che, a causa dei loro ripetuti spostamenti nelle zone abitate e nelle aree urbane ad alta densità di popolazione, destano preoccupazione tra la cittadinanza;
   i danni causati alle colture agricole da tali specie, che spesso hanno il proprio habitat confinante con le aree rurali, necessitano di misure urgenti che vadano a contrastare il fenomeno fornendo, alle regioni e province, strumenti efficaci e concreti –:
   quali iniziative si intendano adottare al fine di modificare la normativa vigente per consentire a regioni e province una regolamentazione sulla caccia al cinghiale che sia permanente e programmata soprattutto verso quelle aree gravate dalla presenza massiccia di questi animali nonché quali modifiche che consentano l'abbattimento dei cinghiali anche nell'ambito delle aree protette, territori ora preclusi all'esercizio dell'attività venatoria, al fine di tutelare sia le aziende agricole che la popolazione residente su tutto il territorio veneto. (4-02655)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 7 aprile 2014
nell'allegato B della seduta n. 206
4-02655
presentata da
BRAGANTINI Matteo

  Risposta. — Con riferimento all’ interrogazione parlamentare in esame, si evidenzia innanzitutto che il problema dei crescenti danni all'agricoltura causati dalla fauna selvatica e in particolar modo dai cinghiali, è stato più volte affrontato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha individuato un gruppo di lavoro con il compito di esaminare le principali criticità della legge n. 157 del 1992.
  Il gruppo di lavoro, costituito da funzionari rappresentanti dei ministeri competenti, ha concordato, con l'ausilio tecnico- scientifico dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), una proposta per emendare la suddetta legge sulla caccia in relazione alla gestione venatoria degli ungulati selvatici e del cinghiale nonché ai periodi e alle modalità di prelievo in selezione.
  La proposta è, attualmente, all'attenzione delle regioni in sede tecnica.
  La proposta, una volta definita, dovrà quindi essere sottoposta alla valutazione politica.
  Per quanto riguarda la possibilità di applicare misure finanziarie compensative dei danni causati agli agricoltori dalla fauna selvatica, si fa presente che attualmente, nell'ambito del regolamento per lo sviluppo rurale, tale tipologia di intervento non è prevista.
  Nell'ambito delle trattative sulla riforma degli orientamenti sugli aiuti di Stato in agricoltura, la Commissione europea ha, recentemente, mostrato un'apertura verso la possibilità che gli Stati membri concedano aiuti volti a compensare i danni subiti da fauna selvatica protetta.
  In proposito, segnalo che la delegazione italiana ha chiesto che questa tipologia di aiuti venga consentita in relazione ai danni causati da tutta la fauna selvatica e non soltanto dalla fauna selvatica protetta.
  Il negoziato è tuttora aperto e dovrebbe chiudersi nei primi sei mesi dell'anno in corso con esito che auspichiamo più che positivo su questa problematica e sulle altre questioni aperte per sostenere il settore agricolo italiano.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliMaurizio Martina.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Veneto

regione rurale

malattia animale

regolamentazione della caccia

esperimento su animali

fauna

sicurezza stradale

suino