ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02649

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 124 del 25/11/2013
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/00140
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 22/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CESA LORENZO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 22/11/2013
BUTTIGLIONE ROCCO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 22/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/11/2013
Stato iter:
27/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/02/2014
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/02/2014

CONCLUSO IL 27/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02649
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Lunedì 25 novembre 2013, seduta n. 124

   BINETTI, CESA e BUTTIGLIONE. — Al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   è di questi giorni la notizia che una gran quantità di latte tossico e cancerogeno, contaminato da una micidiale muffa del mais, la aflatossina, particolarmente pericolosa per i bambini, veniva prodotta in Friuli per essere distribuita in gran parte del Paese;
   nell'ambito dell'operazione i circa 300 carabinieri del NAS e dei comandi provinciali, hanno eseguito – in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Umbria, Campania e Puglia – 86 perquisizioni locali e personali;
   le indagini – avviate nel maggio 2012 – hanno consentito di accertare che il presidente, due dipendenti di un consorzio di allevatori della provincia di Udine ed una consulente esterna ritiravano latte dagli imprenditori agricoli associati (di cui alcuni certificati per la produzione di formaggio «Montasio DOP»), lo miscelavano e lo destinavano alla preparazione dell'alimento tutelato, violando così il disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche del prodotto;
   è inoltre emerso che 17 allevatori (denunciati a piede libero) ed i responsabili del consorzio, nonostante fossero a conoscenza della contaminazione da aflatossine (sostanze notevolmente cancerogene) di diverse partite di latte, le diluivano con prodotto non contaminato rendendolo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti. Tale illecito veniva favorito dalla complicità di un laboratorio di analisi della provincia di Udine (2 responsabili sono tra le persone tratte in arresto) che, quando dalle analisi eseguite per conto del consorzio emergeva la presenza di tossine in quantità superiore a quella consentita, alterava i referti ed il latte risultava sempre e comunque idoneo per la commercializzazione –:
   quali iniziative si ritenga opportuno assumere al fine di verificare con esattezza in quali zone e in quali modi il latte contaminato è stato distribuito e in che quantità è stato consumato;
   quali indagini mediche si intendano proporre per coloro che hanno consumato il prodotto incriminato per valutare l'impatto che ha avuto sulla loro salute e se ci sono sintomi di compromissione;
   quali misure si intendano intraprendere per tutelare la salute dei consumatori anche attraverso controlli più tempestivi e rigorosi della qualità dei prodotti messi in commercio. (4-02649)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 181
4-02649
presentata da
BINETTI Paola

  Risposta. — Le condizioni climatiche verificatesi nell'estate del 2012, caratterizzate da una prolungata siccità, hanno determinato un'accresciuta contaminazione da aflatossina B1 nelle produzioni di mais oltre i limiti fissati dalla normativa europea, particolarmente in alcune aree territoriali nelle quali, oltre alle temperature elevate rispetto agli anni precedenti, la raccolta delle materie prime è stata ritardata.
  Tali circostanze hanno accresciuto il livello di attenzione da parte delle autorità competenti nei confronti del rischio rappresentato dalla presenza della aflatossina M1, nel latte prodotto da bovini alimentati con il suddetto mais contaminato.
  Ciò premesso, per quanto attiene al primo quesito, il Ministero della salute, nel settembre del 2012 ha fornito indicazioni operative rivolte alle autorità competenti, tra cui il comando carabinieri per la tutela della salute, nonché ad altri enti ed organismi coinvolti nelle attività di verifica ufficiale, per intensificare i controlli sia sul mais pronto all'immissione sul mercato per il consumo umano ed animale sia sul latte.
  Nell'ambito di tali attività di controllo nel settore lattiero-caseario, il comando carabinieri per la tutela della salute ha sottoposto a verifica anche l'attività della ditta «Cospalat Fvg».
  Nel corso degli accertamenti, è emerso che alcune partite di latte bovino, raccolto alla fine del mese di ottobre dalla «Cospalat Fvg», benché con concentrazioni di aflatossina M1 superiori ai tenori massimi fissati dalla normativa europea, sono state miscelate con altre partite conformi, al fine di abbatterne i livelli di contaminazione.
  Il latte così miscelato è stato successivamente distribuito ad altri operatori del settore alimentare per la vendita o la trasformazione in prodotti lattiero-caseari.
  Le partite di latte in argomento sono state vendute dalla «Cospalat Fvg» a stabilimenti lattiero-caseari ubicati nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Toscana, Umbria, Campania e Puglia.
  I nuclei antisofisticazioni e sanità (nas) competenti per il territorio delle aziende destinatarie delle menzionate partite di latte sono stati allertati per le verifiche di competenza e l'operazione ha portato al sequestro di 1017 forme di formaggio prodotte con latte contaminato, in parte già distrutte su disposizione delle locali autorità sanitarie.
  L'indagine condotta dai nas, ancora una volta, conferma la capacità delle istituzioni di saper contrastare ogni forma di contraffazione al fine di tutelare la salute pubblica.
  Comunico, inoltre, che l'accertamento dell'eventuale presenza in commercio di ulteriori alimenti derivati dal latte contaminato è tuttora oggetto delle indagini di polizia giudiziaria in corso, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Udine, quindi sottoposto a segreto istruttorio.
  Solo all'esito di tali attività ispettive, pertanto, il Ministero della salute potrà valutare l'opportunità o meno di costituirsi parte civile in giudizio.
  Benché non si disponga dei dati di consumo del latte, i controlli ufficiali forniti dalla regione Friuli Venezia Giulia non hanno potuto rilevare la non conformità nel prodotto finito, per il fatto che il latte contaminato potrebbe essere stato diluito con latte conforme, per ricondurre nei limiti di legge, la presenza di aflatossine, nonostante tale pratica non sia consentita dalla legislazione.
  Per quanto concerne i controlli in materia di sicurezza alimentare si precisa che i nuclei antisofisticazioni e sanità, nel corso dell'ordinaria attività di vigilanza ed in relazione alle competenze derivate dal piano nazionale integrato sulla sicurezza alimentare, hanno svolto 3929 controlli mirati nel settore del latte e derivati nel periodo dal 1o gennaio 2012 al 30 giugno 2013.
  Tali controlli hanno portato al sequestro di prodotti per un valore di 52 milioni di euro, a 421 sanzioni penali e a 1335 sanzioni amministrative.
  Inoltre, il controllo della filiera latte «dalla stalla alla tavola» viene svolto attraverso i competenti servizi del Servizio sanitario nazionale. Solo a titolo esemplificativo si ricorda che, nell'anno 2012, presso gli stabilimenti del settore sono state effettuate circa 45 mila ispezioni nell'ambito del controllo ufficiale e circa 28 mila analisi.
  Riguardo alle iniziative rivolte alla tutela del marchio Montasio dop, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali garantisce che particolare attenzione viene riservata alle produzioni di qualità più rappresentative del nostro Paese e ai prodotti a denominazione tutelata (tra cui i formaggi), grazie all'attività di controllo svolta a cura dell'ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari dello stesso Ministero.
  I controlli effettuati nel comparto delle denominazioni tutelate sono rivolti alle caratteristiche merceologiche delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti, all'etichettatura, alla presentazione e pubblicità dei prodotti, al sistema di tracciabilità aziendale.
  Presso l'ispettorato è operativo l'osservatorio permanente antifrode, che elabora indicazioni utili all'individuazione dei fattori che accrescono il rischio di frodi nei vari comparti merceologici, al fine di poter ottimizzare la pianificazione delle ispezioni nel settore agroalimentare.
Il Sottosegretario di Stato per la salutePaolo Fadda.

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