ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02525

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 118 del 14/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI GIOIA LELLO
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 14/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 14/11/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02525
presentato da
DI GIOIA Lello
testo di
Giovedì 14 novembre 2013, seduta n. 118

   DI GIOIA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   da moltissimi giorni i lavoratori di Sardegna Uno Tv sono riuniti in assemblea permanente;
   le organizzazioni sindacali hanno avuto diversi incontri con i massimi rappresentanti istituzionali della Sardegna (consiglio regionale, giunta regionale, parlamentari) per segnalare il rischio concreto della scomparsa di una voce storica del panorama editoriale isolano;
   giornalisti, tecnici e amministrativi chiedono che venga fatta piena luce sul passaggio di proprietà dell'emittente, ceduta il 30 luglio 2013 Giorgio Mazzella, presidente di Banca di Credito Sardo-Gruppo Intesa, a una cordata di tre imprenditori: Sandro Crisponi, Amministratore Delegato di Sardegna Uno TV (71 per cento delle quote), Luigi Ferretti, patron del network nazionale 7Gold (19 per cento) e Mario Tasca (10 per cento);
   la nuova compagine societaria, per sua stessa ammissione, non è in grado di offrire nessuna garanzia finanziaria. I lavoratori lamentano il mancato pagamento di 4 spettanze arretrate, e il mancato versamento delle quote tfr al fondo complementare di tutti i giornalisti e di alcuni tecnici. I nuovi soci non sono riusciti ad assicurare nemmeno il primo stipendio della loro gestione;
   la vertenza di Sardegna Uno si trascina ormai da anni. L'avvento del digitale terrestre nel 2009 ha avuto effetti negativi su tutta l'emittenza televisiva nazionale e in Sardegna in particolare. La parcellizzazione dell'offerta ha causato un forte calo degli introiti pubblicitari. Poche emittenti a livello nazionale sono riuscite ad affrontare la sfida con idee innovative e piani editoriali adeguati ai nuovi scenari;
   non va dimenticato che la Sardegna è stata la prima regione dove si è attuato lo switch off e il passaggio al digitale terrestre e di conseguenza è stata la regione che ha subìto di più gli effetti negativi di un passaggio che ha penalizzato fortemente le piccole emittenti private;
   alla riduzione del fatturato, Sardegna Uno risponde nel 2009 con una drastica riduzione dei costi che porta al taglio di tutti i collaboratori. Il personale rinuncia al pagamento dei festivi e delle maggiorazioni domenicali. Nonostante i tagli, la crisi si aggrava ed esplode nel gennaio del 2011: l'editore Giorgio Mazzella chiede ai suoi dipendenti di ridursi volontariamente gli stipendi. I lavoratori offrono la loro disponibilità a un ulteriore sacrificio economico ma dentro un chiaro percorso sindacale. La risposta dell'azienda è disarmante: quattro giornalisti (Giuseppe Giuliani, Pier Sandro Pilionca, Andrea Sanjust e Gianni Zanata) vengono licenziati in tronco;
   grazie all'immediata reazione dei lavoratori l'editore è stato costretto a revocare i licenziamenti sino ad arrivare a trovare, grazie anche all'impegno delle istituzioni coinvolte, un accordo per un contratto di solidarietà per tutti i dipendenti;
   giornalisti, tecnici e amministrativi con il contratto di solidarietà si riducono gli emolumenti del 33 per cento, l'editore s'impegna al rilancio dell'azienda che, come si è visto, non è stato mantenuto;
   la nuova proprietà ha sempre dichiarato di attendere la riscossione di importanti crediti da parte della pubblica amministrazione, con i quali intende far fronte anche alle retribuzioni dei dipendenti;
   tali crediti sarebbero in particolare:
    a) integrazione dei fondi ex 448 (contributi ministeriali a favore delle emittenti televisive);
    b) saldo fondi 2011 ex 448;
    c) vecchi crediti vantati dall'emittente sempre nei confronti dello Stato, andati in perenzione e oggi, pare, recuperati grazie all'ultimo provvedimento del Governo sui debiti della pubblica amministrazione (circa 250.000 euro complessivi);
    d) contributi INPS all'azienda per il 2011 e il 2012 per l'attuazione del contratto di solidarietà;
   l'eventuale scomparsa dell'emittente televisiva locale porterebbe ad una grave riduzione degli spazi di libertà di informazione nell'isola nonché ad una voce autorevole che si è fatta riconoscere, negli anni, per l'informazione equilibrata e puntuale sugli accadimenti locali e per la ricchezza dei programmi di approfondimento –:
   come si intenda intervenire, in accordo con la regione Sardegna, affinché non si arrivi alla chiusura di questa importante emittente locale e siano salvaguardati i relativi posti di lavoro;
   se non si ritenga necessario risolvere, al più presto, le vicende legate alla posizione creditoria nei confronti dell'amministrazione statale da parte della società Sardegna Uno Tv, verificando ed esaminando con la dovuta urgenza il ricorso presentato, affinché ai lavoratori, in primo luogo, sia versato quanto dovuto. (4-02525)

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