ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02500

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 117 del 13/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13/11/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 23/07/2014
Stato iter:
23/09/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/09/2014
CALENDA CARLO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/09/2014

CONCLUSO IL 23/09/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02500
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Mercoledì 13 novembre 2013, seduta n. 117

   CIPRINI, GALLINELLA, BECHIS, ROSTELLATO, RIZZETTO, GAGNARLI, L'ABBATE, BENEDETTI, MASSIMILIANO BERNINI, BALDASSARRE, COMINARDI e TRIPIEDI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per gli affari europei, al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   risulta all'interrogante che a maggio del corrente anno sono iniziati i negoziati sugli accordi di libero scambio tra USA e EU, la cosiddetta Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP);
   la ripresa dei negoziati era prevista a Bruxelles il 7 ottobre 2013 ma il Federal shut down del Governo statunitense ha fatto slittare i negoziati a questi giorni;
   da un rappresentante del commercio americano, si apprende infatti che proprio in questi giorni (11-15 novembre) sono ripresi i negoziati;
   la notizia riguardo questi importanti eventi sui media italiani non ha ricevuto il doveroso risalto, evidentemente perché troppo concentrata a fare «informazione» su sterili e certamente meno importanti vicende di politica interna;
   eppure la TTIP, in quanto a rilevanza, è da considerarsi alla stregua del Trattato di Maastricht che portò all'avvento dell'euro;
   gli accordi sul libero scambio sono destinati a portare cambiamenti di carattere epocale nell'economia mondiale, europea ed italiana;
   a giudizio dell'interrogante, appare necessaria una capillare azione di informazione e divulgazione sulle trattative in atto, sugli impatti e sugli scenari futuri per l'Italia, stante la rilevanza fondamentale dell'argomento che dovrebbe, essere oggetto di approfondimento e di dibattito, avendo una importanza strategica per gli equilibri economici e politici;
   nello specifico, si ricorda che gli USA fanno già parte dell’American Free Trade Agreement (NAFTA) e del Central America Free Trade Agreement (CAFTA) e hanno già avviato i negoziati per due nuovi accordi: la Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) con l'Unione europea e la Trans-Pacific Partnership (TPP) con vari paesi dell'Asia;
   grazie a questi trattati gli USA si troveranno al centro di una vasta zona di libero scambio che renderà vantaggioso per le aziende estere spostare la produzione negli Stati Uniti, sia per alimentare l'enorme mercato interno, sia per riesportare in tutti quei Paesi che hanno accordi di libero scambio con gli USA;
   pertanto, per le imprese potrebbe diventare vantaggioso produrre negli USA e poi esportare nel resto del mondo. Il rischio per l'Italia e per altri Paesi europei è di perdere quote di export o peggio, vedere le proprie imprese delocalizzare buona parte della loro capacità produttiva negli Stati Uniti, e non più nell'est Europa come avviene oggi;
   si rileva altresì che molte aziende straniere hanno già delocalizzato parte della loro capacità produttiva per sfruttare i vantaggi offerti dal sistema economico statunitense. Alcuni esempi: Rolls-Royce, che fabbrica componenti per motori a reazione in Virginia e poi li spedisce verso Europa e Asia; Siemens che produce turbine industriali a Charlotte, in North Carolina, e poi le invia in Arabia Saudita e Messico; Airbus che sta costruendo uno stabilimento a Mobile, in Alabama per produrre aerei sia per il settore civile che militare;
   vi sono anche aziende italiane che hanno compreso che il futuro del manifatturiero è «made in USA». La più famosa è FIAT-Chrysler, ma ce ne sono molte altre, piccole e medie e meno conosciute, che hanno scelto di investire per produrre o assemblare in negli USA. Alcuni esempi: MXSolar, assembla pannelli solari (da Monza a Somerset New Jersey); Cavanna, costruisce macchine per il packaging (da Prato a Duluth in Georgia); Spanesi, produce attrezzature per le carrozzerie (da Padova a Naperville Illinois) –:
   quale posizione e ruolo abbia assunto il Governo italiano in seno ai sopra detti negoziati USA-Unione europea nonché all'interno della cornice europea;
   se il ruolo assunto dall'Italia sia svolto in un'ottica di contrattazione attiva, avendo come priorità il bene primario del Paese o se piuttosto i margini di contrattazione releghino l'Italia ad un ruolo di secondo piano;
   se sia in corso una analisi degli impatti e degli scenari circa le ricadute positive e negative sul sistema economico, produttivo, imprenditoriale e occupazionale italiano, anche alla luce del piano destinazione Italia che il Governo sta per promuovere;
   se sia intenzione del Governo promuovere in seno ai negoziati iniziative per valorizzare e rilanciare l'imprenditoria in Italia ed in particolare il made in Italy prodotto in Italia;
   se il Governo intenda avviare un azione di informazione e divulgazione sul tema a favore della cittadinanza italiana.
(4-02500)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 23 settembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 296
4-02500
presentata da
CIPRINI Tiziana

  Risposta. — L'atto in esame, concerne il rilancio dell'imprenditoria in Italia nel contesto del negoziato per l'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e Stati Uniti (Partenariato transatlantico su Commercio ed investimenti TTIP), al riguardo si segnala quanto segue.
  Le linee strategiche di politica commerciale dell'Unione europea sono state definite sia nel documento «The EU Trade Agenda: Opportunities Ahead», sia nelle conclusioni del Consiglio europeo del febbraio 2013, secondo cui il commercio internazionale costituisce uno degli strumenti più efficaci per favorire la crescita economica, la piena occupazione e il superamento dell'attuale fase di recessione nel vecchio continente, grazie alle dinamiche tipiche ingenerate dal libero commercio: maggiore mobilità di capitali, uomini, risorse e idee, stimolo alla competitività e all'innovazione tecnologica, espansione degli utenti a fruizione dei prodotti nazionali. L'obiettivo posto dall'Esecutivo comunitario è pertanto quello di espandere – nelle more del rilancio del processo multilaterale in ambito Wto – la rete di accordi bilaterali di libero scambio tra l'Unione europea e i Paesi terzi: strategia alla quale è ascrivibile anche l'avvio dei negoziati con gli Stati Uniti.
  L'obiettivo che si pone il Ttip è l'istituzione tra le due sponde dell'Atlantico di una
partnership ad ampio respiro dall'elevata portata strategica – sulla base di un accordo ambizioso e onnicomprensivo – suscettibile sia di istituire una solida cornice giuridica e regolamentare per le relazioni economico-commerciali transatlantiche, sia di fungere da impulso per il rilancio del negoziato commerciale multilaterale in ambito Wto, indicando nuovi standard di riferimento.
  L'assenso al mandato negoziale Ttip per la Commissione – accordato in via definitiva in occasione del Consiglio affari esteri formato commercio del 14 giugno 2013 – è stato effettuato nel pieno rispetto della pertinente normativa europea in materia commerciale e, per quanto concerne la formazione della posizione negoziale italiana, in uno spirito di trasparenza e condivisione delle informazioni disponibili con le altre amministrazioni dello Stato coinvolte e con le associazioni di categoria interessate, nel rispetto di necessarie esigenze di confidenzialità, imposte dalle istituzioni europee.
  La posizione italiana nei negoziati attualmente in corso è quella di tutelare al massimo i nostri interessi nazionali – quali emersi, tra l'altro, proprio nel corso del summenzionato processo di formazione della posizione negoziale nazionale – nell'ambito di trattative finalizzate al raggiungimento di un Accordo, che si ispiri al principio di reciprocità e che risulti bilanciato, ambizioso e onnicomprensivo, la cui conclusione dovrà essere contestuale, sulla base del principio del
single undertaking.
  L'obiettivo negoziale italiano, quindi, resta quello di sostenere la conclusione del Ttip, visti i benefici che esso produrrebbe per l'economia europea e statunitense, tutelando al massimo livello consentito i nostri interessi nazionali, in particolare: barriere non tariffarie (inclusione del precautionary principle per gli standard sanitari e fitosanitari e OGM); corretta informazione dei consumatori (cosiddetto Italian Sounding); accesso al mercato (riferimento alle regole d'origine Unione europea; appalti pubblici (esclusione del concetto buy American); tutela della proprietà intellettuale (riconoscimento delle indicazioni geografiche – IIGG) e inclusione della liberalizzazione dell’export di materie prime energetiche (oggi vincolate negli USA).
  Va rilevato che il Ministro dello sviluppo economico ha provveduto a effettuare una valutazione d'impatto in merito alle risultanze economiche riguardanti l'Italia a seguito del buon esito dell'accordo. A tal riguardo si precisa che lo studio, commissionato alla società Prometeia S.p.a., ha confermato quanto già indicato da altri altrettanto autorevoli centri studi internazionali, aditi dalla Commissione Europea e da altri Stati membri dell'Unione europea, evidenziando i benefici economici per la Unione europea e per il nostro paese derivanti da tale accordo con gli USA.
  In particolare, tale studio ha rimarcato che l'Italia sarebbe tra i paesi dell'Unione europea che maggiormente guadagnerebbero, in termini industriali del buon esito delle negoziazioni Ttip, con effetti molto positivi per l'industria dei mezzi di trasporto, cioè per le produzione auto motive nel loro insieme, ma soprattutto per i principali settori di specializzazione del nostro Paese nel commercio mondiale: meccanica, sistema moda, agroalimentare e bevande.
  Va inoltre evidenziato che tale intesa potrebbe incidere in maniera apprezzabile sulla futura crescita italiana fino a sfiorare il mezzo punto percentuale per la nostra economia. In tal caso a tre anni dall'applicazione dell'accordo il prodotto interno lordo aumenterebbe, al netto dell'inflazione, di 5,6 miliardi di euro con aumento stimato di posti di lavoro di circa 30 mila unità.
  Tali indicazioni in merito ai possibili effetti dell'accordo Ttip vanno lette tenendo ben presente quali siano l'orientamento e le aspettative dell'intero sistema produttivo italiano, che nel suo complesso, guarda con grande interesse a questo negoziato. A tale riguardo, numerose riunioni di coordinamento sono state fatte, nel corso degli ultimi due anni, dal Ministro dello sviluppo economico con tutti i soggetti interessati: l'azione del Governo verso la scelta negoziale del Ttip è stata ampiamente sostenuta, in ogni occasione, dal nostro sistema produttivo.

Il Viceministro dello sviluppo economicoCarlo Calenda.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

denominazione di origine

impresa estera

politica commerciale comune

accordo di libero scambio

libera circolazione delle merci

zona di libero scambio