ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02496

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 116 del 12/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: MIGLIORE GENNARO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 12/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/11/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/11/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 27/01/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02496
presentato da
MIGLIORE Gennaro
testo di
Martedì 12 novembre 2013, seduta n. 116

   MIGLIORE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   il consiglio d'amministrazione di Rcs «ha approvato a maggioranza la vendita a The Blackstone Group International Partners LLp dell'intero complesso immobiliare di via San Marco e via Solferino» sede storica del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport;
   in una sua nota il Consiglio di amministrazione, sottolinea che la cessione, per un valore di 120 milioni di euro, è «in linea con l'annunciato programma di dismissioni previste nel piano per lo sviluppo 2013-2015». Il board ha dato quindi mandato alla amministratore delegato, P. Scott Jovane, di finalizzare l'operazione che comprende la stipula di contratti di affitto sull'intero complesso, «con durate variabili sulle diverse porzioni»;
   dopo il via libera, da parte del consiglio di amministrazione del Corriere della Sera, alla vendita dell'intero complesso immobiliare di via San Marco e via Solferino, sede storica del Corriere e della Gazzetta dello Sport, il Comitato di redazione ha diffuso la seguente nota: «Il Comitato di redazione del Corriere della Sera considera la decisione di vendere il palazzo storico di Via Solferino un atto folle dal punto di vista finanziario e uno sfregio inaccettabile all'identità del Corriere della Sera. Il risultato è un danno permanente allo stato patrimoniale del gruppo, un'iniziativa che concede solo un sollievo transitorio e apparente ai conti, ma che peserà nel medio-lungo periodo sulla solvibilità del gruppo. Ma, probabilmente ha aggiunto l'organo sindacale del Corriere – per allora l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane avrà già lasciato la società con una generosa buonuscita. Il Cdr continuerà a percorrere tutte le strade per promuovere un'azione di responsabilità nei confronti dei consiglieri che hanno approvato la delibera, senza escludere anche eventuali esposti alla magistratura. Fin d'ora è chiaro che l'operazione mette in luce un intrico di conflitti di interesse che tocca soggetti azionisti di giornali concorrenti (ed è il caso della Fiat) e società nello stesso tempo azionisti e creditori di Rcs (ed è il caso di Intesa Sanpaolo). Senza contare il fatto che l’advisor dell'operazione, banca Imi, fa parte proprio di Intesa San Paolo ... con amarezza, il Cdr registra l'assoluta indifferenza mostrata dalle istituzioni rispetto a una spregiudicata operazione finanziaria che consegna un pezzo dell'identità storico-culturale di Milano e del Paese a un fondo speculativo che potrà farne l'uso più conveniente»;
   la società RCS proprietaria del Corriere della Sera sarebbe, infatti, in procinto di vendere la storica sede del quotidiano per una somma pari a 120 milioni di euro, mentre il valore di mercato dell'immobile risulterebbe secondo una valutazione di fine 2010 pari a 250 milioni;
   i contorni dell'operazione non seguono ad avviso dell'interrogante alcuna logica economica. L'intenzione sembrerebbe quella di vendere in blocco un immobile collocato nella zona più costosa di Milano (Garibaldi-Moscova-Solferino) al fondo americano Blackstone a un prezzo largamente inferiore ai valori potenziali per poi riaffittarne una parte a prezzi di mercato, quindi altissimi;
   ci si può legittimamente chiedere come possono azionisti come Fiat, Mediobanca, Intesa SanPaolo (il nucleo di comando della società) accettare che lo stato patrimoniale della Rcs venga «saccheggiato» come se il gruppo fosse alla disperazione, e che senso ha sottolineare in continuazione il valore culturale del Corriere e poi consegnare alla finanza speculativa un pezzo dell'identità storica del giornale;
   per tutte queste ragioni il Comitato di redazione ha già avviato una serie di azioni legali e intende proseguire su questa strada, interpellando anche la Consob a meno che il consiglio di amministrazione decida in extremis di prendere finalmente in considerazione le proposte alternative per valorizzare l'immobile;
   i giornalisti del Corriere della sera hanno rivolto alla Consob otto domande:
    1) quale sia il valore complessivo dell'operazione;
    2) se si tratta di una vendita vera e propria, o di una vendita con riscatto (lease-back), se esistano opzioni di riacquisto e come siano esercitabili;
    3) se risulti da indiscrezioni di mercato che il canone di affitto annuo che Rcs MediaGroup dovrà pagare al fondo Blackstone sia pari o superiore al 7 per cento dell'investimento effettuatoci; una cifra spropositata se si pensa che un mutuo ipotecario costa oggi a chi lo contrae all'incirca il 3 per cento lordo (con tasso variabile). Perché non sia stata, ad esempio, scelta la strada di ipotecare l'immobile in attesa di tempi migliori, una mossa non solo economicamente sensata ma anche coerente con il «piano per lo sviluppo» già approvato;
    4) se ci siano nei contratti di finanziamento tra Rcs e le banche creditrici clausole che impongono o rendono vantaggiosa la vendita dell'immobile entro il 2013;
    5) quanto dureranno i contratti di affitto (informazione fondamentale per valutare fin d'ora il peso che la locazione avrà negli anni sui conti del gruppo);
    6) se Rcs sia a conoscenza di rapporti di ogni genere tra i suoi azionisti rilevanti e il fondo Blackstone, tali da far considerare la vendita come un'operazione con parti correlate;
    7) se nel fondo Blackstone abbiano investito azionisti rilevanti della Rcs, e in che misura;
    8) se il fondo Blackstone per questa operazione sia finanziato anche da istituti finanziari azionisti e/o creditori di Rcs;
   questa operazione vede anche la netta opposizione, oltre che di alcuni membri del Consiglio di amministrazione, della Federazione nazionale della stampa che aveva chiesto al Consiglio di amministrazione della società editrice di bloccare la vendita oppure di fare una proposta all'Inpgi, o alle casse previdenziali nel loro insieme, per l'acquisizione dello stabile;
   l'immobile andrebbe al fondo d'investimento statunitense Blackstone. Blackstone partecipa con un ruolo decisivo al fondo immobiliare Due, al quale partecipano anche gli istituti di credito Intesa e Unicredit. Tale fondo immobiliare Due si trova attualmente in una delicata situazione contabile;
   Blackstone è, al pari dei due istituti italiani, un creditore del Fondo il cui debito da 300 milioni di euro è scaduto a febbraio 2013. Tuttavia la sua esposizione è minore rispetto alle banche italiane perché la sua quota del debito (il 20 per cento del totale) è stata acquistata a metà prezzo da Société Générale. Dettaglio, quest'ultimo, non da poco visto che con il debito scaduto, salvo accordo di ristrutturazione, ogni creditore può chiedere la liquidazione del fondo che a Blackstone converrebbe perché rientrerebbe dell'investimento. Non si può dire lo stesso per le banche italiane che sarebbero costrette a iscrivere in bilancio la perdita corrispondente al credito offerto al fondo quando la valutazione dei suoi immobili era di 300 milioni di euro contro gli attuali 200 di mercato;
   due partite diverse, quella di via Solferino e quella del fondo Due, ma con alcuni protagonisti di rilievo in comune. Una situazione che avrebbe richiesto massima trasparenza per una società quotata come Rcs e che invece resta ancora molto riservata sui termini di una trattativa che, oltre alla cessione dell'immobile, già venduto nel 2000 a Hdp, Milano Centrale (Pirelli) e Morgan Stanley Real Estate Funds per poi essere riacquistato nel 2003, prevede a latere, come in passato, un contratto di locazione per Rcs. Secondo quanto riportato il 6 ottobre dal Sole 24 Ore, il fondo statunitense avrebbe spuntato un rendimento del 7 per cento, che sarebbe in linea con la fascia alta di mercato della zona ed equivarrebbe ad un canone di affitto da circa 8,5 milioni di euro. Tuttavia le indiscrezioni di mercato parlano di un tasso vicino al 9 per cento. Interpellata in merito Blackstone non ha voluto confermare né smentire nulla. Tuttavia se confermato, il dato rappresenterebbe un vero e proprio affare per la società americana con un canone di locazione annuo superiore ai dieci milioni. Se così fosse, in pratica, con dodici anni di affitto l'immobile sarebbe praticamente ricomprato. Con il beneplacito delle banche creditrici di Rcs che grazie alla cessione rientrano di parte dei loro crediti;
   l'operazione presenta aspetti tanto più discutibili in quanto è partito dal primo novembre 2013 lo stato di crisi al Corriere della Sera, in seguito al via libera del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Potranno così partire i prepensionamenti (previo rifinanziamento dell'ammortizzatore) e pensionamenti con incentivi da trattare individualmente. Ma soprattutto prenderà il via la cassa integrazione dei giornalisti per un giorno a testa nel biennio. Il Cdr scrive: «mercoledì 2 ottobre abbiamo firmato la richiesta dello stato di crisi al Ministero del lavoro. Il documento recepisce tutti i termini dei nostri accordi. Lo stato di crisi partirà dal 1o novembre 2013. La parte sui prepensionamenti ex legge 416 (almeno 58 anni di età e almeno 18 di contributi) diventerà operativa se e quando il governo rifinanzierà la legge. ... Sarà applicabile da subito, invece, il capitolo che riguarda i pensionamenti ex articolo 33 del contratto nazionale (62 anni di età e almeno 35 anni di contributi). E sarà avviata la cassa integrazione che interesserà ciascun collega per un giorno nei prossimi due anni (fino al 30 ottobre 2015)» –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo in merito;
   se non intenda convocare le parti in causa per acquisire maggiori informazioni sull'operazione descritta e sulla sua compatibilità con l'impegno di risorse pubbliche per gli ammortizzatori sociali, mentre la proprietà della società di fatto svende un bene immobile di grande valore patrimoniale per un prezzo pari alla metà del valore leale di mercato;
   se non intenda assumere ogni possibile iniziativa di competenza affinché la società Rcs sospenda la vendita degli immobili in attesa degli accertamenti richiesti alla Consob da parte del Comitato di redazione del quotidiano di Via Solferino. (4-02496)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETA' E LA BORSA ( CONSOB )

EUROVOC :

vendita

locazione immobiliare

debito

banca

cassa integrazione

prezzo

contratto di locazione

professioni del settore delle comunicazioni