ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02438

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 113 del 07/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: CRIVELLARI DIEGO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 07/11/2013
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02438
presentato da
CRIVELLARI Diego
testo di
Giovedì 7 novembre 2013, seduta n. 113

   CRIVELLARI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   il territorio della Pianura padana è per la sua stessa natura più soggetto al rischio inquinamento dovuto alle cosiddette «polveri sottili»;
   in questa zona del Paese, come noto, si concentrano la maggior parte degli impianti industriali e produttivi oltre ad alcune tra le più grandi città italiane;
   Rovigo e la sua provincia ne risultano parte integrante, essendo poste nell'estremo lembo orientale;
   stando a quanto riportato dalle cronache locali nella seconda metà di ottobre si sono registrati nel capoluogo ben sei sforamenti dei limiti imposti dalle legge, il tutto nell'arco di soli otto giorni;
   detti sforamenti del limite massimo di emissioni tollerate si sono verificati in una finestra temporale che ha visto il Nordest del Paese interessato da una vasta perturbazione meteo, fenomeno che allarma ulteriormente atteso che in presenza di precipitazioni le polveri dovrebbero teoricamente diminuire anziché aumentare –:
   come il Governo intenda intervenire per porre freno a una situazione ormai al di là della sostenibilità e che genera problemi e disagi alle persone che vedono a rischio sempre maggiore la propria salute anche in relazione alla possibilità dell'apertura di procedure di infrazione nei confronti dell'Italia. (4-02438)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-02438
presentata da
CRIVELLARI Diego

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  La normativa nazionale in materia di qualità dell'aria affida alle regioni e alle province autonome le attività di valutazione finalizzate a conoscere il contesto territoriale e quelle di pianificazione volte ad identificare gli interventi più efficaci per assicurare il rispetto degli standard di qualità dell'aria e ad assicurarne l'attuazione.
  A queste ultime compete quindi il monitoraggio degli inquinanti atmosferici, la predisposizione dei piani o programmi per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria (compresa l'individuazione dei soggetti deputati all'attuazione di tali piani quali ad esempio la regione stessa o i sindaci) nonché la trasmissione al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare delle relative informazioni per l'invio alla Commissione europea.
  Nella provincia di Rovigo la valutazione della qualità dell'aria ambiente è effettuata, per il PM10, tramite 3 stazioni fisse di monitoraggio, «RO-Borsea», «Badia Polesine» e «RO-Centro».
  I dati di qualità dell'aria di PM10 misurati da tali stazioni nel periodo 2013-2015 mostrano il superamento del valore limite giornaliero (valore limite di 50 μg/m3 da non superarsi per più di 35 giorni all'anno), facendo registrare nel 2015 un significativo aumento del numero dei superamenti rispetto ai due anni precedenti come si vede dalla tabella seguente:

   Superamenti del valore limite giornaliero per il PM10 misurati in provincia di Rovigo nel periodo 2013-2015:
   Stazione RO Borsea; 2013: 56; 2014: nessun superamento; 2015: 77;
   Stazione RO Centro; 2013: 65; 2014: 47; 2015: 75;
   Stazione Badia Polesine; 2013: 59; 2014: nessun superamento; 2015: 70;

  Il valore limite annuale di 40 μg/m3 è invece rispettato in tutte le stazioni, anche se l'andamento delle concentrazioni medie annuali per il PM10 mostra nel 2015 un incremento della concentrazione rispetto al 2014. Per ulteriori dati si rinvia al sito web dell'Arpa Veneto (www.arpa.veneto.it).
  La regione Veneto, per fronteggiare il problema dell'inquinamento atmosferico, con deliberazione del consiglio regionale n. 57 dell'11 novembre 2004, ha approvato il piano regionale di tutela e risanamento dell'atmosfera che definisce le prime misure atte a ridurre l'inquinamento atmosferico nel Veneto per gli inquinanti considerati critici, tra i quali anche il PM10.
  Inoltre, la Regione da anni, assieme alle altre regioni del Bacino Padano, promuove attività comuni volte al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell'aria imposti dalle direttive comunitarie e dalle norme nazionali di riferimento.
  A seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo 155 del 2010, la regione ha quindi provveduto a definire un secondo Piano di risanamento e di tutela della qualità dell'aria, tenendo in particolare considerazione le misure definite a livello di bacino padano. Tale Piano è stato approvato con deliberazione n. 34 del 15 aprile 2014 e include un set di misure che mirano alla riduzione dei principali inquinanti atmosferici, tra cui il PM10, con un orizzonte temporale fino al 2020.
  A livello nazionale si segnala che, stante la competenza primaria delle regioni in materia di valutazione e gestione della qualità dell'aria, l'azione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è stata mirata a garantire un costante e fondamentale supporto alle amministrazioni regionali e locali.
  In primo luogo, al fine di favorire un confronto istituzionale sul tema della valutazione e gestione della qualità dell'aria, è stato istituito presso questo dicastero un Coordinamento tra i rappresentanti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Ministero della salute, di ogni regione e provincia autonoma, dell'unione delle province italiane (UPI) e dell'associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), nonché delle agenzie e degli istituti tecnici con competenze in materia ambientale (Ispra, Iss, Enea, Cnr). Nel contesto di tale coordinamento sono individuati gli indirizzi comuni per la valutazione della qualità dell'aria, anche in relazione agli strumenti di pianificazione.
  Inoltre, il Ministero dell'ambiente ha avviato da tempo un'azione di indirizzo e coordinamento di tutte le amministrazioni centrali aventi competenza in settori che producono emissioni in atmosfera al fine di definire una strategia volta all'individuazione di misure condivise da attuare congiuntamente su tutto il territorio nazionale.
  Anche con le amministrazioni regionali è stata avviata un'interlocuzione finalizzata a porre in essere soluzioni mirate e condivise per l'individuazione delle misure per il miglioramento della qualità dell'aria specifiche per i diversi territori.
  In particolare, nel dicembre 2013 è stato sottoscritto un importante accordo di programma tra i Ministri dell'Ambiente, dello sviluppo economico, delle infrastrutture e trasporti, delle politiche agricole e della salute, aventi competenza in settori che producono emissioni in atmosfera, e le regioni e province autonome del bacino padano.
  Tale accordo prevede l'istituzione di appositi gruppi di esperti con il compito di analizzare i principali settori produttivi (trasporto merci e passeggeri, riscaldamento civile e risparmio energetico, industria, agricoltura) e di individuare, con riferimento ad ogni singolo settore, specifiche misure analizzate anche in relazione alle ricadute ambientali e agli effetti socio economici. Le regioni del bacino padano dovranno quindi provvedere all'adozione delle misure elaborate dai gruppi attraverso una modifica dei propri piani di qualità dell'aria.
  Infine, si segnala che il 30 dicembre 2015 è stato sottoscritto un importante protocollo d'intesa tra il Ministero dell'ambiente, la conferenza delle regioni e province autonome e l'Associazione nazionale dei comuni italiani per definire ed attuare misure omogenee su scala di bacino per il miglioramento e la tutela della qualità dell'aria e la riduzione di emissioni di gas climalteranti, con interventi prioritari nelle città metropolitane.
  In particolare, tra le misure di urgenza, che saranno attivate dopo reiterati superamenti delle soglie giornaliere massime consentite delle concentrazioni di PM10 (di regola, 7 giorni), il protocollo prevede l'abbassamento dei limiti di velocità di 20 KM orari nelle aree urbane estese al territorio comunale e alle eventuali arterie autostradali limitrofe, previo accordo con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; l'attivazione di sistemi di incentivo all'utilizzo del trasporto pubblico locale e della mobilità condivisa; la riduzione di 2 gradi delle temperature massime di riscaldamento negli edifici pubblici e privati; la limitazione dell'utilizzo della biomassa per uso civile dove siano presenti sistemi alternativi di riscaldamento.
  Quanto evidenziato testimonia che le problematiche rappresentate dall'interrogante sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale continuerà a svolgere un'attività di monitoraggio, nonché a tenersi informato anche attraverso gli altri enti, istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

PIANURA PADANA

EUROVOC :

inquinamento atmosferico

rischio sanitario

polvere