ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02290

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 104 del 24/10/2013
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/00788
Firmatari
Primo firmatario: DE MENECH ROGER
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/10/2013
Stato iter:
21/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2013
CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2013

CONCLUSO IL 21/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02290
presentato da
DE MENECH Roger
testo di
Giovedì 24 ottobre 2013, seduta n. 104

   DE MENECH e CIVATI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   entro l'autunno l'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) deve ridefinire i termini dell'accordo con il CONAI (Consorzio nazionale imballaggi), costituito dalle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi. Tale accordo, se opportunamente rinegoziato, potrebbe portare ingenti risorse economiche ai comuni per finanziare i servizi di raccolta dei rifiuti;
   i comuni italiani si trovano in condizioni di grande difficoltà economica: da un lato i continui tagli dei trasferimenti erariali e regionali rendono sempre più difficile garantire livelli accettabili di servizi ai cittadini, dall'altro le norme di indirizzo europee e nazionali, anche nel settore della raccolta differenziata, indicano correttamente la necessità di raggiungere obiettivi minimi di intercettazione e riciclo di materia dai rifiuti. Questi servizi hanno evidentemente dei costi importanti che, se non compensati da adeguati corrispettivi per vendita degli imballaggi, rischiano di ricadere unicamente nelle bollette di famiglie e imprese;
   l'associazione nazionale comuni virtuosi, in collaborazione con la ESPER (Ente di studio per la pianificazione ecosostenibile dei rifiuti), ha elaborato uno specifico dossier che entra nel merito dei conti del settore e indica dieci proposte che potrebbero garantire rilevanti entrate nelle casse dei comuni;
   gli imballaggi costituiscono il 35-40 per cento in peso e il 55-60 per cento in volume della spazzatura che si produce ogni anno in Italia. Per ogni imballaggio prodotto e immesso nel mercato, il produttore versa ai consorzi un contributo ambientale che dovrebbe essere trasferito ai comuni quando l'imballaggio, passando per la raccolta differenziata, viene riconsegnato ai consorzi. Si tratta di cifre importanti, che dovrebbero essere destinate a coprire i costi di raccolta e, se ben utilizzate, contribuire concretamente a diminuire la tassazione sui rifiuti a carico dei cittadini e delle imprese;
   delle centinaia di milioni di euro all'anno che sono incassati dal sistema Conai, solo poco più di un terzo viene girato ai comuni e queste risorse spesso non entrano neppure nelle casse comunali poiché vengono in gran parte utilizzate per pagare le piattaforme private che si occupano della preselezione dei flussi di rifiuto;
   secondo gli ultimi dati disponibili, riferiti al 2011, i comuni avrebbero beneficiato di circa 297 milioni al lordo dei costi di preselezione (si stima che, al netto di tali costi, rimanga ai comuni circa la metà) a fronte del ricavo totale annuale del sistema Conai di 813 milioni di euro. I corrispettivi che i comuni ricevono rappresentano, dunque, solo una piccola quota dei costi che la raccolta differenziata degli imballaggi comporta. Nel resto d'Europa la situazione è diversa e i contributi versati dalle imprese sono molto più elevati e comprendono il rimborso dei costi di preselezione. È necessario allineare i contributi nazionali a quelli degli altri Paesi europei al fine di ottenere una gestione efficiente e sostenibile di questi servizi anche in Italia. Infatti, aumentando le quote di riciclo, si crea un mercato per le materie prime seconde. Si calcola che una raccolta differenziata efficiente e diffusa potrebbe generare almeno 200.000 nuovi posti di lavoro distribuiti capillarmente in tutto in tutto il Paese;
   le esperienze estere in materia indicano come una diversa ripartizione dei costi del sistema determini ampi miglioramenti di tutta la filiera del riciclo e benefici economici per i comuni e gli utenti del servizio; di fatto gli enti locali si trovano ad affrontare con scarsissime risorse e strumenti molto ridotti una situazione difficile, in cui non hanno la possibilità di incidere nel processo di formazione dei rifiuti da imballaggi (i comuni non possono, infatti, influenzare le modalità di consumo e progettazione degli imballaggi o rendere obbligatorio il vuoto a rendere);
   la crisi ha comportato una minore immissione al consumo di imballi ed un minor gettito per il contributo ambientale Conai: si ritiene che questo mancato introito non debba penalizzare i comuni che sostengono i costi per i servizi di raccolta e rischiano di non ricevere un corrispettivo adeguato alla spesa sostenuta (nel 2011, in media, solo un terzo dei costi delle raccolte era sostenuto dai corrispettivi Conai per un campione in cui veniva raggiunto il 35 per cento di RD mentre nei comuni dove si raggiunge il 65 per cento di RD il tasso di copertura dei costi è pari al 20 per cento circa);
   tale dato è confermato dall'Osservatorio rifiuti della provincia di Torino che ha effettuato un accurato monitoraggio dei costi di raccolta fin dal 2007, dal quale risulta che nel 2011 la quota di costi di raccolta dei soli imballaggi coperta grazie ai corrispettivi riconosciuti dal Conai risulta pari al 28,7 per cento;
   è evidente che la compensazione dei costi della RD deve essere allineata a quella degli altri paesi europei e deve provenire sia da una riduzione dei costi di struttura del sistema Conai che da un deciso aumento del contributo ambientale Conai (CAC), che deve essere commisurato in base alla effettiva riciclabilità degli imballaggi, penalizzando fortemente le frazioni perturbatrici del riciclaggio e favorendo gli imballaggi totalmente riciclabili con bassi costi ambientali, energetici ed economici;
   infatti, si sta assistendo ad un aumento della complessità nella produzione di imballaggi che determina delle criticità di gestione, dalla fase di corretta differenziazione nelle case fino a quelle successive di raccolta-selezione-riciclo. Soprattutto per quanto riguarda la plastica sono le stesse associazioni di riciclatori, come Plastic Recyclers Europe, che identificano in un marketing orientato soprattutto all'impatto estetico, a discapito della riciclabilità, una possibile minaccia al raggiungimento degli obiettivi di riciclo europei. Da qualche anno importanti quantitativi (in costante aumento) di plastiche nobili, a causa di etichette coprenti o additivi opacizzanti, vengono dirottate nella frazione del plasmix (plastiche miste) invece di andare verso un riciclo meccanico ecoefficiente;
   va sottolineato che l'articolo 11 della direttiva 2008/98/CE (Riutilizzo e riciclaggio), al paragrafo 2, fissa obiettivi di riciclo e non di raccolta differenziata e testualmente recita: «Al fine di rispettare gli obiettivi della presente direttiva e tendere verso una società europea del riciclaggio con un alto livello di efficienza delle risorse, gli Stati membri adottano le misure necessarie per conseguire i seguenti obiettivi: a) entro il 2020, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici, sarà aumentata complessivamente almeno al 50 per cento in termini di peso» –:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno farsi parte attiva nella prevista rinegoziazione dell'accordo ANCI-CONAI e, in particolare, non ritenga di assumere le iniziative necessarie ad adeguare agli standard europei i contributi versati dalle imprese per l'immissione sul mercato degli imballaggi e i corrispettivi che i comuni ricevono per la raccolta e la riconsegna degli imballaggi ai consorzi, estendendo e riconoscendo loro i contributi per tutti i materiali plastici effettivamente riciclabili;
   se il Ministro interrogato non ritenga inoltre opportuno a questo fine assumere iniziative per assegnare ad un soggetto terzo, in grado di garantire le parti (comuni e consorzi), le verifiche sulla qualità dei materiali, aumentare l'entità dei contributi CONAI, garantire un riallineamento del CAC (ora siamo al 25 per cento circa della media europea) ed eliminare qualsiasi contributo del CONAI destinato all'incenerimento, destinando i contributi a sostegno di cicli chiusi di recupero della materia, con particolare attenzione alle frazioni plastiche residue;
   se il Ministro interrogato non ritenga inoltre necessario, per favorire una filiera efficiente del recupero della materia, mettere in atto ogni azione di competenza possibile perché sia rimodulata l'entità del contributo ambientale conai (CAC), che deve essere commisurato in base alla effettiva riciclabilità degli imballaggi, penalizzando fortemente le frazioni perturbatrici del riciclaggio e favorendo gli imballaggi totalmente riciclabili con bassi costi ambientali, energetici ed economici. (4-02290)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 21 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 143
4-02290
presentata da
DE MENECH Roger

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, con la quale si chiede al Ministro dell'ambiente e dalla tutela del territorio e del mare l'impegno di farsi parte attiva nella rinegoziazione dell'accordo quadro ANCI - CONAI e di assumere specifiche iniziative in merito alle criticità che presenterebbe il «contributo ambientale CONAI» (CAC) vigente, si forniscono i seguenti elementi informativi.
  A seguito di numerose comunicazioni pervenute al Ministero dell'ambiente che segnalavano la presenza di alcuni «nodi critici» nell'emanando accordo ANCI – CONAI, che avrebbero avuto delle ripercussioni sulle attività di raccolta differenziata da parte dei comuni, è stato istituito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un tavolo di confronto con i soggetti firmatari.
  Il 12 settembre 2013, si è svolta la prima riunione del tavolo di lavoro, finalizzata ad acquisire informazioni sull'andamento della trattativa, alla quale hanno partecipato l'ANCI ed il CONAI che hanno rassicurato il Ministero sull'andamento secondo la normale dialettica negoziale delle trattative. Hanno, inoltre, fornito alcune informazioni preliminari rendendosi disponibili ad aggiornare periodicamente lo stato di avanzamento di dette trattative.
  I rappresentanti del Conai hanno evidenziato che tutti i suddetti «nodi critici», nei limiti delle proprie competenze istituzionali, sarebbero stati oggetto di approfonditi esame e valutazione all'interno delle trattative in corso. Dal canto suo, l'Anci ha sottolineato che è stata cura della propria delegazione rappresentare tali criticità nell'ambito delle trattative.
  Ministero ha preso atto della disponibilità e della collaborazione offerta da Anci e Conai ed ha rappresentato la necessità di pervenire ad una conclusione delle trattative entro la scadenza dell'accordo vigente.
  Con riferimento, invece, agli impegni che prevedono l'assunzione da parte del Ministero dell'ambiente di specifiche iniziative finalizzate a rimodulare l'entità del CAC si rappresenta che la determinazione è rimessa per legge al CONAI.
  In tal senso l'articolo 224, comma 3 lettera
h) del decreto legislativo 152 del 2006 attribuisce al CONAI, tra le altre, la funzione di determinare e porre a carico dei consorziati il contributo denominato contributo ambientale CONAI, con le modalità individuate dallo statuto anche in base alle utilizzazioni ed ai criteri di cui al comma 8 dell'articolo 224.
  Con riferimento alle utilizzazioni del CAC, il comma 8 del medesimo articolo 224 prevede che: «Il contributo ambientale del CONAI è utilizzato in via prioritaria per il ritiro degli imballaggi primari o comunque conferiti al servizio pubblico e, in via accessoria, per l'organizzazione dei sistemi di raccolta, recupero e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio secondari e terziari. A tali fini, tale contributo è attribuito dal CONAI, sulla base di apposite convenzioni, ai soggetti di cui all'articolo 223, in proporzione alla quantità totale, al peso ed alla tipologia del materiale di imballaggio immessi sul mercato nazionale, al netto delle quantità di imballaggi usati riutilizzati nell'anno precedente per ciascuna tipologia di materiale. Il CONAI provvede ai mezzi finanziari necessari per lo svolgimento delle proprie funzioni con i Proventi delle attività, con i contributi dei consorziati e con una quota del contributo ambientale CONAI, determinata nella misura necessaria a far fronte alle spese derivanti dall'espletamento, nel rispetto dei criteri di contenimento dei costi e di efficienza della gestione, delle funzioni conferitegli dal presente titolo, nonché con altri contributi e proventi di consorziati e di terzi, compresi quelli dei soggetti di cui all'articolo 221, lettere
a) e c), per le attività svolte in loro favore in adempimento alle prescrizioni di legge».
  Occorre precisare che il CAC è determinato dal CONAI al fine di ripartire tra i produttori e gli utilizzatori il corrispettivo per i maggiori oneri della raccolta differenziata di cui all'articolo 221, comma 10, lettera
b), nonché gli oneri per il riciclaggio e per il recupero dei rifiuti di imballaggio conferiti al servizio di raccolta differenziata, in proporzione alla quantità totale, al peso ed alla tipologia del materiale di imballaggio immesso sul mercato nazionale, al netto delle quantità di imballaggi usati riutilizzati nell'anno precedente per ciascuna tipologia di materiale.
Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mareMarco Flavio Cirillo.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI ( CONAI )

EUROVOC :

imballaggio

riciclaggio dei rifiuti

gestione dei rifiuti

imposta ambientale

protezione dell'ambiente

comune

materiale d'imballaggio

prestazione di servizi

risorsa economica