ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02289

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 104 del 24/10/2013
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/00581
Firmatari
Primo firmatario: RIGONI ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/10/2013
Stato iter:
21/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2013
CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2013

CONCLUSO IL 21/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02289
presentato da
RIGONI Andrea
testo di
Giovedì 24 ottobre 2013, seduta n. 104

   RIGONI e MANFREDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 114, commi 15 e 16, della legge n. 388 del 2000, ha previsto l'istituzione del parco archeologico delle Alpi Apuane, per conservare e valorizzare gli antichi siti di escavazione e i beni di rilevante testimonianza storica, culturale e ambientale connessi con l'attività estrattiva;
   la medesima norma ha attribuito la gestione del parco archeologico in questione ad un Consorzio da costituirsi tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero per i beni e le attività culturali, la regione Toscana, gli enti locali e l'ente parco regionale delle Alpi Apuane;
   nel 2001 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha avviato l’iter istitutivo del parco archeologico e, in accordo con le amministrazioni interessate, era riuscito ad individuare i siti e i beni da inserire nel parco e i relativi obiettivi di tutela e valorizzazione, elaborando pure un primo schema del decreto;
   il 19 marzo 2003, lo schema del decreto è stato trasmesso alla regione Toscana ai fini dell'espressione dell'intesa richiesta dalla legge e la regione stessa è stata invitata ad acquisire il parere preventivo dei comuni interessati;
   con deliberazione n. 23 del 12 febbraio 2003, il consiglio regionale ha approvato l'intesa sul parco archeologico, dopo aver acquisito i pareri favorevoli di tutti i comuni interessati, chiedendo di apportare allo schema di decreto alcuni adeguamenti che sono stati accolti e la regione Toscana in data 13 marzo 2003 ha trasmesso copia della deliberazione al Ministero competente;
   il 22 aprile 2003 il direttore generale del servizio conservazione della natura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con una nota ha comunicato la necessità di operare alcune modifiche sulla bozza di decreto istitutivo, con il passaggio della presidenza della commissione statuto e regolamento contabilità, dal presidente dell'ente parco regionale delle Alpi Apuane ad un rappresentante dei Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per i beni e le attività culturali;
   il consiglio regionale della Toscana, di fronte ad una situazione perdurante di stallo – che non trovava alcuna motivazione espressa – in data 5 novembre 2003 ha approvato, con voto unanime, la mozione n. 665 (a seguito di specifica iniziativa della V Commissione consiliare), invitando la giunta regionale a «promuovere tutte quelle iniziative che riterrà più idonee al fine di sollecitare i competenti Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e per i beni e le attività culturali, alla firma del decreto di istituzione del Parco archeologico delle Alpi Apuane»;
   l'articolo 114 della succitata legge 23 dicembre 2000, n. 388, prevede l'istituzione, con modalità simili, non soltanto del parco archeologico delle Alpi Apuane (ai commi 15 e 16), ma pure di altri tre parchi archeominerari, quali il geominerario della Sardegna (comma 10), il tecnologico ed archeologico delle colline metallifere (comma 14) e il museo delle miniere dell'Amiata (ancora comma 14);
   il 27 novembre 2006, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore apponeva la propria firma in calce al decreto istitutivo del parco archeologico delle Alpi Apuane ed alla conclusione dell’iter mancava soltanto la firma d'intesa del Ministro per i beni e le attività culturali;
   a distanza di quattordici anni non risulta ancora perfezionato il decreto istitutivo del parco archeologico delle Apuane, quando, invece, l'istituzione degli altri tre parchi archeominerari è avvenuta regolarmente e sono da tempo normalmente in funzione, con organi in piena carica, e sostenuti dal contributo statale;
   in occasione della 10a conferenza dei geoparchi, svoltasi in Norvegia nell'ottobre 2011, il parco toscano delle Alpi Apuane è entrato anche a far parte della rete mondiale dei geoparchi, coordinata dall'UNESCO;
   in esecuzione dell'articolo 114, commi 15 e 16, della legge n. 388 del 2000, il parco ha ricevuto contributi dallo Stato nel triennio 2001-2003 per complessivi euro 775.549,45 che ancora si trovano tra i residui passivi, senza possibilità di essere investiti per interventi ed attività del parco archeologico –:
   se i Ministri interrogati non intendano adottare il decreto istitutivo del parco archeologico delle Apuane e sostenere così un progetto finalizzato a conservare e valorizzare un territorio di rilevante testimonianza storica, culturale e ambientale. (4-02289)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 21 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 143
4-02289
presentata da
RIGONI Andrea

  Risposta. — Il procedimento amministrativo per l'istituzione del parco è stato correttamente delineato dall'interrogante: il 27 novembre 2006 venne firmato il provvedimento istitutivo dal Ministro dell'ambiente pro-tempore, conseguentemente inoltrato in data 30 novembre 2006 al Ministero per i beni e le attività culturali (MIBAC) per acquisire l'intesa da parte del competente Ministro.
  Il decreto di cui trattasi veniva, tuttavia, restituito non firmato in data 19 luglio 2007, con osservazioni e richieste di modifiche. Veniva inoltre comunicata la non piena condivisione dei comuni interessati, con riguardo alla istituzione del parco, rappresentata dalla soprintendenza per i beni archeologici della Toscana a seguito di una consultazione con i rappresentanti del comune di Carrara.
  In data 21 dicembre 2007, dopo aver condiviso le modifiche richieste e quindi aggiornato la proposta di provvedimento, veniva comunicato al MIBAC di ritenere necessario sottoporlo nuovamente all'intesa regionale, a fronte di quanto rappresentato circa la posizione dei comuni interessati e considerato il lungo tempo trascorso dalla pertinente intesa, acquisita nel 2003.
  Quanto alla posizione assunta da parte dei comuni interessati, essa era questione rilevante, atteso che gli stessi sono chiamati ad esprimere il proprio parere ai sensi del comma 15 dell'articolo 114 della legge n. 388 del 2000.
  Nella stessa data del 21 dicembre 2007 si provvedeva, quindi, a sottoporre il predetto schema di provvedimento al presidente
pro-tempore della Regione Toscana, richiedendo il rinnovo dell'intesa.
  In data 9 gennaio 2008, per la mancata acquisizione dell'intesa regionale, il capo di gabinetto del MIBAC restituiva non firmato lo schema di decreto.
  Quanto sopra rappresentato mette in evidenza lo stato del procedimento ad oggi
in itinere, su cui i necessari approfondimenti istruttori non hanno avuto compiuta definizione.
  Sulla questione, naturalmente, il Ministero dell'ambiente è pronto a riattivare ogni necessaria iniziativa qualora sollecitato dalle istituzioni interessate, soprattutto quelli afferenti ai territori interessati.
  Analoga piena disponibilità a collaborare proficuamente, anche attraverso i propri uffici territoriali, ad ogni iniziativa utile per la valorizzazione dell'area interessata, è stata altresì assicurata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
  In aggiunta a quanto sopra rappresentato, occorre fare riferimento al permanere di talune criticità relative alla
governance non ancora risolte e, ad oggi, rese vieppiù complesse dall'entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica n. 73 del 2013. In altre parole, corre adesso l'obbligo di ridefinire un quadro della governance più asciutto, snello ed efficace, che non produca oneri per l'erario. Il richiamato recentissimo provvedimento, infatti, seppure riferito alla disciplina dei parchi nazionali, costituisce un punto di riferimento per l'attuazione delle misure di razionalizzazione della spesa anche per quei parchi non rientranti nel campo di applicazione della legge-quadro sui parchi, n. 394 del 1991.
  Per quanto riguarda l'aspetto finanziario, elemento peraltro indispensabile e presupposto per l'adozione di qualsiasi iniziativa provvedimentale da cui possa derivare una spesa a carico del bilancio dello Stato, occorre sottolineare che la copertura prevista dalla legge istitutiva del parco in questione si limitava alle sole annualità 2001, 2002 e 2003. I problemi che ne derivano appaiono, così, in tutta la loro criticità, tenuto conto che la necessaria copertura finanziaria andrebbe aggiornata e assicurata con specifica norma primaria. Iniziativa che, soprattutto nel clima generale di austerità finanziaria, dovrà essere previamente concordata con il Ministero dell'economia e finanze.
  Naturalmente, non può non condividersi con l'interpellante il giudizio circa la valenza naturalistica dei luoghi interessati dall'area di reperimento in questione, ove già ci sono siti della Rete Natura 2000 e un parco regionale.
  Si segnala, peraltro, che oltre a confermarsi la disponibilità a vagliare le soluzioni normative necessarie per aggiornare l'esigenza di cui trattasi (copertura finanziaria,
governance, eccetera), proprio in questi giorni è all'esame del Ministero dell'ambiente l'adozione di idonei strumenti normativi che trasferiscano in capo all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale le funzioni di natura tecnico-scientifica per l'istituzione e il supporto qualificato ai parchi nazionali e alle aree protette nazionali in genere, allo stato bloccate a seguito dell'intervenuta soppressione con la spending review degli organi collegiali di questa amministrazione da anni all'uopo dedicati.
Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mareMarco Flavio Cirillo.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ALPI APUANE, L 2000 0388

EUROVOC :

riserva naturale

protezione dell'ambiente

comune