ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02275

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 104 del 24/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: SPESSOTTO ARIANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 24/10/2013
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 24/10/2013
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/10/2013
ABRIGNANI IGNAZIO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/10/2013
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/10/2013
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/10/2013
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 24/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/10/2013
Stato iter:
29/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 29/10/2013

SOLLECITO IL 18/12/2013

SOLLECITO IL 23/12/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/04/2016

CONCLUSO IL 29/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02275
presentato da
SPESSOTTO Arianna
testo presentato
Giovedì 24 ottobre 2013
modificato
Martedì 29 ottobre 2013, seduta n. 107

   SPESSOTTO, MANNINO, LOREFICE, BECHIS, D'UVA, DE LORENZIS, COZZOLINO, ABRIGNANI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per gli affari europei . — Per sapere – premesso che:
la direttiva 92/43/CEE, recepita in Italia con il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 e successive modificazioni, mira alla tutela e alla salvaguardia della biodiversità negli Stati membri, definendo, a tal fine, un quadro comune per la conservazione degli habitat, delle piante e degli animali di interesse comunitario;
in base a tale direttiva, denominata «Habitat», vengono classificati i siti di importanza comunitaria (SIC) che, nella regione biogeografica di appartenenza, contribuiscono in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale in uno stato di conservazione soddisfacente e che possono inoltre contribuire in modo significativo alla coerenza della rete ecologica denominata «Natura 2000»;
in particolare, gli allegati I e II della direttiva in oggetto contengono i tipi di habitat e le specie la cui conservazione richiede la designazione, da parte degli Stati membri, di Zone speciali di conservazione (ZSC);
l'articolo 4, comma 4, della direttiva «Habitat» prevede espressamente, a tal fine, che ciascuno Stato membro provveda a designare come zone speciali di conservazione i siti individuati come siti di importanza comunitaria (SIC), il più rapidamente possibile e comunque entro un termine massimo di sei anni, ai fini della creazione della rete ecologica europea di zone speciali di conservazione «Natura 2000»;
il predetto limite temporale è altresì funzionale alla creazione di una rete ecologica europea «coerente» di ZSC, come prescritto dall'articolo 3 della direttiva, nonché a garantire uno stato di conservazione soddisfacente dei siti, occorrendo altrimenti procedere ad interventi di ripristino che il ritardo nell'adozione delle misure di conservazione può rendere particolarmente gravosi;
conformemente alle disposizioni contenute nella direttiva «Habitat», l'articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 prevede che la designazione delle zone speciali di conservazione avvenga con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, adottato d'intesa con ciascuna regione interessata, entro il termine massimo di sei anni dalla definizione dell'elenco dei siti da parte della Commissione europea;
in Italia esistono ben 2.299 siti riconosciuti, ai sensi della direttiva «Habitat», come siti d'interesse comunitario (SIC), di cui però solo 27 sono stati attualmente designati come zone speciali di conservazione (ZSC);
il primo decreto di designazione delle zone speciali di conservazione (ZSC) italiane, con il quale sono state istituite le prime 27 zone speciali di conservazione nella regione biogeografica alpina della regione Valle d'Aosta, è stato emanato il 7 febbraio 2013;
la Commissione, con propria decisione del 16 novembre 2012, ha adottato, in base alla direttiva 92/43/CEE del Consiglio, il sesto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica continentale, tra i quali sono compresi anche i siti ubicati all'interno della regione Veneto;
in particolare, secondo quanto viene riportato dal sito web della regione, in Veneto, sono complessivamente presenti 67 ZPS e 102 SIC, tra loro variamente sovrapposti, per un totale di 128 siti rientranti nella rete Natura 2000. La superficie complessiva dei siti suddetti è pari a 414.675 ettari (22,5 per cento del territorio regionale) con l'estensione delle ZPS pari a 359.882 ettari e quella dei SIC a 369.882 ettari;
attualmente, nonostante il limite temporale di sei anni normativamente prescritto dalla direttiva «Habitat», in nessuna regione italiana appartenente all'area biogeografia continentale sono state approvate e riconosciute dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare le ZSC;
come riportato dal sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la designazione delle zone speciali di conservazione rappresenta un passaggio fondamentale per la piena attuazione della Rete Natura 2000, poiché garantisce l'entrata a pieno regime di misure di conservazione del sito specifiche e offre una maggiore sicurezza per la gestione della rete e per il suo ruolo strategico finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità in Europa entro il 2020;
ciononostante, alla data odierna, risulta che l'Italia abbia provveduto alla designazione delle sole zone speciali di conservazione della regione biogeografica alpina e limitatamente alla sola regione Valle d'Aosta –:
se i Ministri interrogati intendano intraprendere misure concrete volte alla designazione nel territorio italiano, nei tempi stabiliti dall'articolo 4 della direttiva 92/43/CEE e dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, dei siti di importanza comunitaria (SIC) come zone speciali di conservazione (ZSC), in particolare nell'area biogeografica continentale, e se intendano altresì assumere iniziative immediate, in accordo con tutte le regioni interessate, per dare piena attuazione alla direttiva «Habitat», onde evitare l'apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia e risolvere positivamente il caso EU Pilot che eventualmente fosse stato già avviato dalla Commissione europea nei confronti del nostro Paese in materia di mancata designazione delle zone ZCS;
se i Ministri interrogati siano a conoscenza della mancata designazione delle zone ZCS presenti nella regione Veneto e se intendano promuovere quanto prima, e d'intesa con la regione interessata, iniziative realmente efficaci per realizzare, in tempi brevi, quanto previsto dalla direttiva Habitat, rispettando in tal modo gli impegni assunti con l'Unione europea a favore della conservazione della biodiversità e proseguendo in tal modo nell'effettiva istituzione della Rete Natura 2000, che riveste un ruolo fondamentale per la tutela degli habitat naturali in questa regione.
(4-02275)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 29 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 616
4-02275
presentata da
SPESSOTTO Arianna

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla designazione, nel territorio italiano, dei siti di importanza comunitaria (SIC) come zone speciali di conservazione (ZSC) in attuazione della direttiva «Habitat», si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, si fa presente che il 23 ottobre 2015 la Commissione europea, archiviando negativamente il Pilot 4999/13/ENVI motivato dal ritardo con cui 1 Italia stava procedendo alla designazione dei siti di importanza comunitaria (SIC) in zone speciali di conservazione (ZSC), ai sensi dell'articolo 4, comma 4 della direttiva 92/43/CEE, ha inviato una lettera di messa in mora, ai sensi dell'articolo 258 del TFUE, con l'avvio della procedura di infrazione 2015/2163.
  La designazione dei SIC in ZSC avviene secondo quanto previsto dall'articolo 4 della direttiva Habitat e dall'articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 e dall'articolo 2 del decreto ministeriale 17 ottobre 2007.
  L'articolo 4, comma 4, della citata direttiva prevede che gli Stati membri designino i siti in zone speciali di conservazione, entro il termine massimo di 6 anni dalla pubblicazione ufficiale, negli elenchi dei siti di importanza comunitaria da parte della commissione, e su tali ZSC adottino le opportune misure di conservazione.
  In base al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 di recepimento della direttiva «Habitat», la competenza della gestione della rete natura 2000 è in capo alle regioni e province Autonome, cui spetta la definizione degli obiettivi di conservazione e l'individuazione, mediante proprio atto, delle misure di conservazione funzionali alla predisposizione del decreto ministeriale di designazione delle ZSC.
  I siti di interesse comunitario rilevati nel territorio italiano sono 2314 e, così come riportato nel sito web del Ministero dell'ambiente (sezione Natura — Natura 2000 — ZSC designate – http://www.minambiente.it/pagina/zsc-designate), il numero di Zone Speciali di Conservazione ad oggi designate è 522.
  Il 4 novembre 2015 ha avuto luogo presso la direzione generale per la protezione della natura e del mare del Ministero dell'ambiente, un incontro con tutti gli assessorati regionali competenti, durante il quale è stata sollecitata la definizione dell'iter di individuazione e di approvazione delle misure di conservazione dei SIC ancora da designare.
  Conseguentemente, le regioni hanno fornito un aggiornamento sullo stato di approvazione delle misure di conservazione, in base al quale è stata elaborata la risposta all'atto di messa in mora (inoltrata in data 18 dicembre 2015 alla Presidenza del Consiglio e quindi trasmessa il 21 dicembre ai servizi della Commissione), ai sensi dell'articolo 258 del TFUE del 22 ottobre 2015, dal quale è possibile dedurre il seguente cronoprogramma:
   entro febbraio 2016 dovrebbero essere emanati i decreti per la designazione di 554 siti;
   entro giugno 2016 dovrebbero essere designati 562 siti;
   ulteriori 545 dovrebbero essere designati entro ottobre 2016;
   entro i primi mesi del 2017 dovrebbero essere designati altri 113 siti.

  Tuttavia, nell'ambito di una ulteriore riunione tenutasi il 20 gennaio scorso per richiamare le regioni al rispetto di quanto concordato nella riunione di novembre, al fine di chiudere a breve termine la procedura di infrazione evitando così la condanna, talune di esse hanno evidenziato delle difficoltà nel mantenimento degli impegni presi.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si è teso disponibile a facilitare la risoluzione delle criticità evidenziate, al fine di velocizzare il processo di designazione.
  Ad ogni modo, dallo scorso novembre ad oggi le regioni si sono adoperate al fine di rispettare gli impegni presi a novembre e rinnovati a gennaio, e sono addivenute alla approvazione delle misure di conservazione per un numero significativo di altri siti, permettendo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la designazione di 119 zone speciali di conservazione di cui 118 per la Sicilia e una in Lombardia.
  Si prevede, inoltre, la designazione di ulteriori 402 ZSC entro marzo 2016. Ovviamente resterà ferma la continua azione di impulso del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, volta al rispetto della rimanente parte del cronoprogramma.
  Infine, si rappresenta che anche la regione Veneto, che deve ancora designate 104 siti, sta completando la predisposizione delle misure di conservazione che permetteranno la designazione di tutti i SIC entro luglio 2016.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a tenersi informato e continuerà a svolgete un'attività di sollecito nei confronti dei soggetti territorialmente competente, anche al fine di valutare eventuali coinvolgimenti di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

riserva naturale

biodiversita'

Veneto