ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02270

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 104 del 24/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: IACONO MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02270
presentato da
IACONO Maria
testo di
Giovedì 24 ottobre 2013, seduta n. 104

   IACONO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   in data 27 marzo 2013, in G.U.R.I. n. 76, è stato pubblicato il decreto 18 marzo 2013 con il quale il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e quello dello sviluppo economico hanno individuato le (ulteriori) caratteristiche tecniche dei sacchetti per l'asporto delle merci, in attuazione dell'articolo 2, comma 2, decreto-legge n. 2 del 2012 e successive modifiche;
   con il decreto-legge n. 2 del 2012, attualmente in vigore, si era consentita la vendita di sacchetti monouso biodegradabili e compostabili secondo la norma UNI EN 13432 e di quelli riutilizzabili, purché di adeguato spessore e contenenti una quota di plastica riciclata;
   all'articolo 1 del decreto sono definiti quali sacchi per l'asporto delle merci «sacchi messi a disposizione nel punto vendita a pagamento o gratuitamente per l'asporto di merci alimentari e non alimentari da parte del consumatore»;
   all'articolo 2 il suddetto decreto autorizzava la commercializzazione dei sacchi per asporto merci rientranti nelle seguenti categorie:
    A – sacchi monouso biodegradabili e comportabili, conformi a norma armonizzata UNI EN 13432: 2002;
    B – sacchi riutilizzabili composti da polimeri diversi da quelli di cui alla lettera a) che abbiano maniglia esterna alla dimensione utile del sacco; i sacchetti riutilizzabili con maniglia esterna alla dimensione utile del sacco sono, a loro volta, di due tipi, ognuno dei quali dovrà riportare la relativa e corrispondente dicitura:
     «Sacco riutilizzabile con spessore superiore ai 200 micron – per uso alimentare»;
     «Sacco riutilizzabile con spessore superiore ai 100 micron – per uso non alimentare»;
    C – i sacchetti riutilizzabili con maniglia interna alla dimensione utile del sacco che sono, pure, di due tipi, su ognuno dei quali dovrà essere riportata la relativa e corrispondente dicitura:
     «Sacco riutilizzabile con spessore superiore ai 100 micron – per uso alimentare»;
     «Sacco riutilizzabile con spessore superiore ai 60 micron – per uso non alimentare»;
   il suddetto decreto consente la commercializzazione dei sacchi riutilizzabili per l'asporto di merci, realizzati in carta, in tessuti di fibre naturali, in fibre di poliammide e in materiali diversi dai polimeri, fornendo altresì, ex articolo 3, le idonee modalità di informazione ai consumatori, in tema di utilizzo dei sacchi per asporto merci, su indicati;
   tale iniziativa del Governo specifica e meglio definisce le regole generali per la disciplina di una materia particolarmente complessa, tanto in tema di tutela dei consumatori, quanto sotto il profilo della salvaguardia ambientale;
   tuttavia, una pari iniziativa andrebbe assunta anche con riferimento ad altri tipi di plastiche, per le quali si pone il tema di una più efficace regolamentazione della loro utilizzazione e soprattutto del loro smaltimento;
   tali riflessioni assumono un particolare rilievo se riferite al polistirolo espanso sinterizzato (EPS), che si produce usando un derivato del petrolio, lo stirene, che viene combinato con carbonio, idrogeno ed aria al 98 per cento in un processo di polimerazione che forma una struttura a celle chiuse che lo caratterizza; il polistirolo oggi viene largamente utilizzato per preservare i cibi o i prodotti farmaceutici dal caldo e dal freddo fino al momento in cui vengono acquistati dal consumatore finale;
   i problemi della gestione dei rifiuti di EPS sono attualmente soprattutto problemi logistici e regolamentari per l'organizzazione della raccolta di tali scarti e del loro smaltimento; infatti, se dall'un lato gli scarti di polistirolo espanso nella grande industria vengono riciclati ed usati per la produzione di nuovi imballi o per fare prodotti dell'edilizia, dall'altro lato ben più difficile risulta questa pratica per i contenitori che arrivano nelle abitazioni e che registrano un largo utilizzo nel commercio, nelle attività produttive e nella piccola e media impresa;
   pare dunque di tutta evidenza come riciclare piuttosto che smaltire contenitori di polistirolo, che – è bene ricordarlo – non sono biodegradabili, appaia reso assai più complesso dall'assenza di regole generali per lo svolgimento di tali attività;
   a ciò si aggiunga il fatto che la materia prima prevalentemente utilizzata per la realizzazione dell'EPS è il petrolio, cosa che pone pertanto serie questioni di tutela ambientale, specie in presenza di diffusi ed inquietanti fenomeni di inquinamento, che quotidianamente si registrano in molte parti del Paese, con specifico riferimento ad importanti comparti produttivi, in primis agricoltura, pesca e cooperazione, laddove si fa un largo uso del polestirene e laddove, purtroppo, la più volte rappresentata assenza di una regolamentazione quadro in materia determina un selvaggio abbandono di una ingente quantità di cassette e contenitori di ogni tipo, con evidente ricaduta sulla tenuta dell'ambiente circostante e del mare –:
   quali iniziative il Governo intenda assumere per dare una regolamentazione certa all'utilizzo, al riciclaggio ed allo smaltimento dell'EPS, al fine di salvaguardare l'ambiente e tutelare la salute della comunità. (4-02270)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2012 0002

EUROVOC :

materia plastica

protezione dell'ambiente

protezione del consumatore

autorizzazione di vendita

diritto alla salute

ecologia

commercializzazione

punto di vendita